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Ultimo ammaina bandiera delle Fregate Euro ed Aviere

Categoria: EVENTI

3
OTT
2019

Dai rispettivi posti di ormeggio presso la banchina “Lavori” dell’Arsenale Militare Marittimo di Taranto, per la Fregata “Euro” e la Fregata “Aviere” della Marina Militare, alla presenza del Capo di Stato Maggiore della Marina (CSMM), ammiraglio di Squadra Giuseppe Cavo Dragone (nel 1996 con il grado di capitano di Fregata era al comando della Fregata “Euro”), del Comandante in Capo della Squadra Navale, ammiraglio di Squadra Donato Marzano, del comandante del Comando Marina Sud, ammiraglio di Divisione Salvatore Vitiello, di numerose autorità militari, civili e religiose, si è svolta la cerimonia solenne per l’ultimo ammaina bandiera dopo trent’anni di attività al servizio delle Istituzioni e della collettività, per essere radiate dalla flotta della Forza Armata.

Nave Aviere nel 1992, dopo i necessari interventi di adeguamento delle sue caratteristiche agli standard nazionali e N.A.T.O, fu acquistata dalla Marina Militare a cui assegnò il nome “Aviere” con il motto “Virtute Siderum Tenus” (Con valore sino alle stelle”. Nave Euro, il cui motto è “Rapido Velocior Euro” prende il nome dai venti che soffiano sul Mar Mediterraneo. Euro è il vento che spira all’aurora da levante, relativamente moderato e si muove dalle coste africane fino a lambire le coste ioniche portando con sé aria calda. Unità polivalente e con significative capacità dual-use, impiegabile in missioni umanitarie e di supporto alla popolazione civile.

Sulle note dell’inno di Mameli, intonato da tutti i militari presenti, con la mente e il cuore velati di emozioni, l’ultimo ammaina bandiera di Unità che cessano la loro vita operativa e lasciano la Squadra Navale, è ricolmo di un profondo significato simbolico. “A bordo delle navi, il marinaio – come scriveva Arnaldo Fraccaroli a bordo dell’esploratore Quarto- saluta la bandiera che si alza e che si ammaina, e interrompe ogni lavoro, e si scopre, e si mette sull’attenti: ogni mattina ed ogni sera. Sono i momenti sacri”. Le navi della Marina Militare sono rese vive dagli equipaggi che su di esse trascorrono anni di servizio. Il simbolo che le contraddistingue quando vanno in disarmo è la bandiera di Combattimento. Realizzata con tessuti pregiati, decorata a mano, viene consegnata dal più giovane ufficiale dell’equipaggio al comandante dell’Unità all’inizio della vita operativa, per essere poi custodita a bordo, con cura particolare in una teca di pregio ubicata in prossimità proprio della cabina del comandante. Il rispetto per la bandiera, l’osservanza delle consuetudini riguardanti il suo uso, la sua esposizione e conservazione fanno parte dell’etica navale. L’alzabandiera viene eseguito rapidamente, l’ammaina bandiera si effettua al tramonto lentamente, e si conclude con la “rialzata” della stessa. La bandiera di combattimento non è solo il simbolo per gli uomini e le donne di un equipaggio di una nave, è anche l’anima di quella nave che vivrà in eterno e custodirà tutti gli attimi di vita vissuti insieme a bordo.

“Il futuro della Marina Militare è un futuro positivo – ha dichiarato il CSMM Cavo Dragone, durante il suo intervento – gli equipaggi sono di elevata professionalità e di ineguagliabile valore, riconosciuto in tutti i contesti. Sono perfettamente consapevole che scendete da questa Unità con malinconia, e un po' di malinconia attanaglia il mio cuore. Siete pronti per salire su altre Unità per impegnarVi con lo stesso ardore e con le stesse qualità che avete garantito, rendendo queste Unità gloriose e indimenticabili”. Dopo il saluto a tutte le maestranze dell’Arsenale Militare di Taranto, l’ammiraglio Cavo Dragone ha sottolineato che con la deposizione della bandiera di combattimento e la cancellazione dei ruoli del naviglio militare della Fregata Euro e della Fregata Aviere, come previsto dalla “legge di stabilità” del 2014, si è avviato un processo di riqualificazione e di specializzazione delle attività operative della Marina Militare e continua il processo di ridimensionamento ed ammodernamento della flotta navale della Forza Armata. Tutte le nuove Unità saranno ecosostenibili, si prevede l’utilizzo di carburante Biofuel. Il ridimensionamento e la riqualificazione della flotta navale impegna la Marina Militare sia nello sviluppo della Blue Economy e nell’impiego della capacità “Dual Use”. Tutte le Unità navali per assolvere ai loro compiti militari sono progettate con capacità di autosufficienza logistica, rapidità di movimento, flessibilità di impiego e possibilità di fornire molteplici tipologie di servizi e supporto, diretto o indiretto, della collettività. 

La presenza della Marina Militare sul territorio rappresenta un fattore di significativo impatto sulla realtà storica, sociale, economica e culturale dell’area. L’esaltazione e la rivalutazione della tradizione marittima dell’area vede nell’investimento del mare un’opportunità con una ricaduta positiva sul territorio.

 

Dopo la lettura dell’atto dispositivo di disarmo delle navi, dopo la preghiera del marinaio, i vessilli di nave Euro e nave Aviere, sono stati ammainati per l’ultima volta sulle note dell’inno nazionale. L’insegna più alta e più nobile della nostra Patria, vessillo che ha consacrato le unità al servizio delle Istituzioni in tutta la loro vita operativa, sono state sbarcate per essere custodite nel rispettivo cofano. Parte degli equipaggi delle due navi, schierati sui ponti di volo, abbandonate le Unità per disporsi in un corridoio attraverso cui i comandanti, con passo lento e cadenzato, accompagnato da 21 salve di cannone, dirigendosi verso il CSMM hanno consegnato le bandiere di Combattimento destinate al Museo Sacrario delle Bandiere delle Forze Armate, all’interno dell’Altare della Patria, luogo simbolo delle memorie nazionali, per suggellare il ricordo e la continua memoria delle due Unità.



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