MENU

L'Ilva di Pelillo

Pubblicato da: Categoria: Flash news

9
LUG
2013

 

 

Di seguito una sintesi dell'intervento alla Camera dei deputati dell'on. Michele Pelillo, sul Decreto Legge 61 meglio conosciuto come "Salva Ilva".

Signor Presidente,

È stato ricordato che a cavallo tra gli anni '50 e '60 del secolo scorso lo Stato, nel suo progetto di industrializzare il Paese, decise di costruire la 'grande fabbrica' a Taranto.

Possiamo facilmente convergere sul fatto che l'ubicazione della fabbrica - e in particolare dei famigerati parchi minerari - fu evidentemente sbagliata. L'errore più clamoroso si realizzò negli anni '70, quando lo Stato decise di raddoppiare il quarto stabilimento stabilimento siderurgico italiano; si diede lavoro a trentamila unità.

Oggi lo Stato è chiamato ad assumere, fino in fondo, piena responsabilità di questi ultimi cinquant'anni. La vicenda non è una piccola questione locale, è una grande questione nazionale. Lo Stato è debitore nei confronti di Taranto. Ma, in realtà, essa ha un significato ancora più grande. Una vicenda emblematica per l'intero mondo industrializzato, che non può rinunciare al suo apparato industriale, pena un rapido ed irreversibile declino, ma che deve necessariamente e rapidamente creare una condizione di equilibrio che garantisca la salute e la vita dentro e fuori dalla fabbrica.

Una scommessa difficile, ma che dobbiamo accettare: per vincerla. Non ci sono alternative, a meno che non ci rassegniamo a smantellare pezzi importanti dell'industria manifatturiera, con conseguenti e prevedibili scompensi di tipo economico. Perdere la scommessa significherebbe la chiusura dell'Ilva di Taranto, perché la popolazione non può scendere più a compromessi con la propria salute; è indispensabile, dunque, trovare l'agognato punto di equilibrio tra lavoro e salute, tra industria e ambiente. Il PD sta cercando di operare ogni sforzo affinché questo agognato punto di equilibrio possa essere trovato.

Il decreto legge 61 del 2013 consegue alla legge 231 del 2012. Mi sembra di giocare al 'gioco dell'oca'; stiamo tornando alla casella del via, perché la legge 231 non è stata ottemperata dall'imprenditore e il governo è stato costretto ad intervenire con un'altra legge, ancora più forte, un provvedimento che entrerà probabilmente nei libri di giurisprudenza.

Molti si sforzano di interpretare i sentimenti dei tarantini, io ho la facilità di non interpretare, perché sono di Taranto, ho scelto di continuare a vivere e lavorare a Taranto. I tarantini hanno bisogno di fatti concludenti, di toccare con mano e vedere qualche risultato: per esempio, di vedere un cartellone con su scritto 'cantiere sulle bonifiche aperto'. Per le bonifiche ci sono delle risorse stanziate dalla legge 171 dello scorso anno; queste somme, però, rischiano di essere impigliate nella rete del patto di stabilità. Bisogna renderle spendibili. Questo parlamento ha il dovere di intervenire come ha fatto con Piombino quattordici giorni fa.

I tarantini attendono delle risposte dal governo e - in particolare - dal ministero della salute. Se c'è emergenza sanitaria ci deve essere una risposta all'emergenza sanitaria. Occorre trovare soluzioni immediate. Nella legge 231 era prevista la possibilità di derogare ai vincoli del tetto di spesa sanitaria per assumere medici e infermieri; è un buon inizio, ma questo limite è ancora molto poco. Per questo, c'è l'intenzione di insistere su questo argomento nella prossima legge di Stabilità.

Un'ultima condizione: penso che il testo di questo decreto legge, nel suo arricchimento e miglioramento, sia un testo utile, efficace e positivo; ma è una legge - e una legge, per esprimere i suoi effetti, deve essere applicata. E' indispensabile la volontà politica, per fare applicare questa legge fino in fondo e del tutto. Se i fatti concreti, se le bonifiche, se la volontà politica, se la risposta sanitaria dovessero rendersi più evidenti, penso che i tarantini si sentiranno meno soli.

 



Lascia un commento

Nome: (obbligatorio)


Email: (obbligatoria - non sarà pubblica)


Sito:
Commento: (obbligatorio)

Invia commento


ATTENZIONE: il tuo commento verrà prima moderato e se ritenuto idoneo sarà pubblicato

Sponsor