Su provvedimento del G.I.P. del Tribunale di Bari, su richiesta della Procura della Repubblica, i Carabinieri della Compagnia di Bari Centro hanno posto sotto sequestro preventivo 15 immobili, tutti situati sul lungomare del capoluogo, che i proprietari avevano concesso in locazione, anche se con canoni molto più alti rispetto al prezzo di mercato, a ragazze (provenienti da paesi sudamericani o dalla Romania) che utilizzavano gli immobili come alcova per prostituirsi.
A questo provvedimento si è arrivati dopo che i Carabinieri hanno avviato una serie di accertamenti, durante i quali sono state impiegate anche delle telecamere, tesi a dimostrare che le ragazze in realtà venivano sfruttate.
Alcuni degli immobili pur avendo una destinazione abitativa, erano privi di acqua, luce e fogna, mentre altri venivano utilizzati “a blocchi” in base al numero delle ragazze presenti.
Secondo gli inquirenti i proprietari erano a conoscenza di come le case venissero realmente utilizzate e di quello che succedeva al loro interno.
Singolare è il fatto che gran parte di questi proprietari sono ex prostitute che, avanti negli anni, hanno purtroppo pensato di “tirare a campare” facendo ad altre quello che per anni era stato fatto a loro.
Tutti gli indagati ora dovranno rispondere, a vario titolo, di violazione della Legge Merlin che punisce lo sfruttamento e il favoreggiamento della prostituzione.