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Zio e nipote arrestati sei mesi dopo la rapina

Pubblicato da: Categoria: CRONACA

9
APR
2015

Dopo aver fatto irruzione in un supermercato del quartiere “Carrassi” di Bari, puntarono la pistola contro la cassiera e i clienti e dopo essersi impossessanti del denaro contenuto nella casse, si dileguarono a bordo di uno scooter. Identificati sono finiti in manette.

Si tratta di un 34enne sorvegliato speciale di P.S. e dello zio 47enne, già noto alle Forze dell’Ordine, arrestati dai carabinieri della Compagnia di Bari Centro in esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal Gip del Tribunale di Bari su richiesta della locale Procura della Repubblica per rapina e detenzione e porto illegale di armi. Il 47enne è stato rintracciato e bloccato a Pordenone dove attualmente lavora..

I fatti risalgono al 24 ottobre dello scorso anno quando, intorno alle 13:00, i due, cappello in testa e occhiali da sole, fecero irruzione in un supermercato e pistola alla mano, dopo aver inserito il colpo in canna, minacciarono la cassiera e i clienti intimando loro di allontanarsi dalle casse.

Dopo essersi impossessati di 1280 euro in contanti, i due si dileguarono velocemente facendo perdere le loro tracce. Scattato il piano antirapina, sul posto convergevano numerose “gazzelle” dei Carabinieri che in poco tempo intercettavano in via Signorile la moto dei rapinatori lasciata in posizione defilata sul marciapiede.

Gli accertamenti eseguiti sulla moto, incrociati con le immagini riprese dal circuito di videosorveglianza dell’esercizio commerciale, hanno poi consentito di identificare i due malfattori che, nel frattempo, si erano resi irreperibili.

Le perquisizioni eseguite all’interno delle loro abitazioni hanno consentito di rinvenire e sequestrare indumenti riconducibili a quelli utilizzati per commettere il “colpo”.

Gli elementi di prova raccolti dai Carabinieri hanno quindi permesso all’Autorità Giudiziaria di emettere il provvedimento restrittivo eseguito dai Carabinieri. Tratti in arresto il 34enne è stato associato presso la casa circondariale di Bari mentre il 47enne presso quella di Gorizia.



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