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A colpi di fiorato

Pubblicato da: Categoria: GLAMOUR

11
SET
2015
A Venezia ogni anno ci regalano grandi soddisfazioni star e starlette, socialite e prezzemoline, attrici e vere dive tra sbarchi e red carpet 
 
Domani si conclude la 72esima edizione della Mostra d'Arte Cinematografica di Venezia, col solito epilogo. I film italiani (probabilmente) non saranno premiati, con buona pace delle previsioni entusiastiche degli inviati banduerola che si affretteranno a dire che, in realtà, lo avevano intuito. I cinefili saranno già impazziti per una pellicola, non necessariamente vincitrice, che abbia almeno due delle seguenti caratteristiche: il nome di un regista impronunciabile ignoto ai più, essere iraniana o coreana o cinese, avere una lunghezza di almeno 2 ore e 45 minuti, essere sottotitolata in lingue diverse dall'italiano, che non sia mai possa essere compresa. Comunque, nel dubbio, voi dite sempre che avete apprezzato la fotografia, che è sempre pertinente. Per fortuna, a rendere meno di nicchia l'evento al Lido ci pensano star e starlette, socialite e prezzemoline, attrici e vere dive che tra sbarchi, phocall e red carpet ci regalano ogni anno delle grandi soddisfazioni. Se pensate di aver visto l'indicibile con l'improbabile accozzaglia di colori/tessuti/stili (stento a chiamarlo look) sfoggiata da Johnny Depp, al quale anche in Dior Homme su misura continuano a tirare i bottoni delle giacche e a cadere male i pantaloni, sappiate che lui non è che la punta dell'iceberg. Apro con due bellezze mediterranee: la Cucinotta‬ (stilista non pervenuto), che proprio non ce la fa a uscire dal proprio imperituro cliché, ovvero pizzo nero-capello lungo- scollatura a V generosa - invio di bacio, e Paz Vega (in ‎Ferragamo‬) che ha osato l'improbabile, presentandosi al Lido come rare volte l'abbiamo vista al cinema, ovvero vestita. Poi ci sono Elizabeth Banks (in Dolce e Gabbana) e Diane Kruger (in Preen) che sono salite sul palco del photocall con un abito quasi identico. Se tra due donne succede una cosa così, solo due le ipotesi plausibili: a) nonostante le zuccherose interviste in cui dichiarano reciprocamente di non avere mai avuto una collega così brava, bella, etc. etc. etc. le due in realtà si odiano e hanno deciso di sfidarsi a colpi di abito per dimostrarsi reciprocamente "a me il fiorato sta meglio, tié", b)  sprezzanti del pericolo che attanaglia ogni donna alla vigilia di un evento (ci sarà qualcuna - più magra/bella/alta - vestita come me?), hanno dimenticato la fatidica domanda che due donne amiche non possono non farsi: ma tu stasera che ti metti? Nel frattempo, indiscrezioni dal Lido parlano di due (ex) assistenti stilist appesi ai due pali laterali della briccola più alta di tutto il Canal Grande. Avvistate in Laguna anche insospettabili sacche di resistenza degli abiti sottoveste, che se hai un minimo difetto sono capaci di esaltarlo come poco altro, sfoggiati con risultati assai discutibili da Catherine Deneuve, in rosso sipario (anche come ingombro), e da Emily Watson, in verde bottiglia ('fiasco' in ogni senso). Ma non è questione di mancanza di freschezza giovanile o magrezza, non donava neanche a Elisa Sednaoui, in Jil Sander giallo senape (per me, unico suo look da bocciare). Di più ha potuto Nastassja Kinski con un abito lungo con stampa "pavimento in maiolica" di Vahan Khachatryan, stilista armeno con evidenti esperienze pregresse più nel pronto ceramiche che nel pronto moda. Gran finale con la minigonna inguinale sfoggiata da Tiziana Rocca, regina delle PR, i jeans chiari su zeppe in sughero di Claudia Gerini, vittima di un evidente misunderstanding sul Lido, che non era quello 'de Ostia', e l'improbabile caftano di Paola Ferrari... aspettate no, priva della fulgida (e spiana rughe) fila di fari da stadio che normalmente la illumina, l'ho confusa con Marta Marzotto... 
(Continua...)
 


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