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Attenti ai lupi. Lupi, attenti!

Pubblicato da: Categoria: ATTUALITA'

15
MAR
2013

 

Si susseguono gli avvistamenti di lupi nelle campagne, mettendo in ansia i nostri allevatori già alle prese con i banchi di cani randagi e con i cinghiali
 
Si fanno sempre più frequenti gli avvistamenti di lupi nelle campagne di Massafra, Mottola, Noci e Martina Franca. Insieme a quello dei cinghiali selvatici, il problema dei lupi è un vero e proprio incubo per gli allevatori delle nostre zone. Ignorato per molto tempo dal Corpo Forestale dello Stato e dalla stessa ASL di Taranto, ma oggetto di interessamento da parte del consigliere regionale Donato Pentassuglia, questo fenomeno è tornato prepotentemente alla ribalta per i numerosi avvistamenti da parte di contadini e cacciatori e per i tanti casi di capi di bestiame rinvenuti morti all’interno dei loro recinti. Non tutte le perdite sono riconducibili a cani randagi e i  “tre buchi alla gola” sono la firma inequivocabile del predatore che sta togliendo il sonno, non solo metaforicamente, a più di qualche allevatore. Fortunatamente per loro, essendo i lupi animali protetti, non possono essere oggetto di battute di caccia e questo consente una continua prolificazione. Nonostante il divieto di caccia però, l’ASL ha rinvenuto delle carcasse di lupi abbandonate sulle strade di Mottola e Gioia del Colle a dimostrazione che ognuno si “arrangia” come può; anche ricorrendo a mezzi e metodi non del tutto legittimi. In agro di Martina Franca, i primi esemplari di lupo sono stati avvistati sette anni fa e secondo alcuni la loro provenienza è da individuare in Basilicata, mentre altri sostengono che qualche anno dopo, in località Santantuno (tra Martina Franca e Mottola), sono stati effettuati quelli che in gergo vengono definiti “lanci” e questo per combattere un altro fenomeno devastante che si è sviluppato in zona: i cinghiali selvatici. Muovendosi in branco, i cugini più ruvidi dei campagnoli maialini, a volte costringono gli agricoltori a una nuova semina poiché i campi che attraversano, dopo il loro passaggio, sembrano nuovamente arati. Così visto il non certo docile carattere dei “sus scrofa” nostrani, i lupi hanno scelto prede più abbordabili e a farne le speso sono ovini, equini e bovini.. Il risultato finale è stato quello che, non solo non si è risolto in problema originario ma, paradossalmente, se ne è creato uno nuovo. Ora gli allevatori rivolgono un pressante appello alla Regione Puglia, proprio in questi giorni si è insediato il nuovo assessore all’agricoltura Fabrizio Nardoni, affinché in tempi celeri prenda seri provvedimenti come, per esempio, potrebbe essere la cattura organizzata per  trasferire gli animali in altre zone. Non potendo cacciare né lupi né cinghiali, si chiede al Governo regionale di dare una mano a un comparto già fortemente penalizzato dalla crisi in atto e dalla legge che prevede indennizzi e rimborsi, solo nel caso in cui i danni vengano provocati dai cani randagi. 
 
 


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