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Se l'attesa esaspera e porta a gesti estremi

Pubblicato da: Categoria: ATTUALITA'

14
GIU
2018

Botte da orbi in pronto soccorso. Sempre di più sono gli episodi di violenza che colpiscono con furia distruttiva ospiti, pazienti e personale sanitario. A Taranto la casistica è davvero preoccupante

Era già successo meno di un anno fa, precisamente il 9 agosto 2017 quando, presso il Pronto Soccorso di Taranto fu uccisa, per mano di uno squilibrato, la signora Adriana Dursi che transitava lì, per caso, nell'attesa interminabile della visita conclusiva, prima della dimissione. Ad ucciderla, con un colpo di punteruolo alla tempia, fu un certo Maggio, personaggio già seguito dal SERT perchè accusato di aver tentato di uccidere la moglie nel 2008. L'attesa fu il movente che spinse questo psicolabile a commettere questo gesto raccapricciante, insensato e, soprattutto, assurdo! Fui facile profeta allora quando dissi che si sarebbero ripetuti nel tempo questi episodi, magari non così gravi sino a causare la morte, ma che sarebbero successi ancora. In effetti, nel tempo, si sono succeduti diversi episodi di colluttazioni, tutti  dovuti sempre allo stesso fenomeno: l'attesa. Quest'anno è andato in scena l'ennesimo dramma:  un energumeno, M.L. di 38 anni,  armato di siringa e di forbici, ha ferito 12 persone, soprattutto poliziotti,  che tentavano di fermare la sua furia omicida e che dopo essere stato arrestato si è suicidato a sua volta (morto al contrario). Stesso episodio accaduto il 29 marzo 2018, dove un altro indemoniato, un certo Santovito, dopo aver spaccato una pizzeria, ha spaccato anche il Pronto Soccorso. Che le aggressioni ai medici e al personale sanitario siano all'ordine del giorno è risaputo, con punte altissime nella regione Campania. Da Nord a Sud si susseguono gli assalti agli ospedali e a chi ci lavora, rei, molte volte, a detta degli scalmanati, di rispondere male, senza rispetto alcuno, con supponenza e prepotenza. Ma la causa vera, a mio parere (ho fatto il Medico Ospedaliero per 37 anni, di cui gli ultimi 10  trascorsi in Ortopedia al SS.Annunziata),  è l'attesa snervante e prolungata a cui sono sottoposti i pazienti che transitano in questi posti di pena, anche e soprattutto per i Sanitari e il personale che ci lavora.  Anche noi ortopedici facciamo i turni, come consulenti in Pronto Soccorso. Per cui ci rendemmo subito conto dell'aumento abnorme del lavoro ad ogni sforbiciata di Emiliano al cosiddetto riordino del "Piano Sanitario Regionale", atto a smantellare un sistema che sino a quel momento aveva trovato nel tempo equilibrio, cosa rara per il Sud. Ma il colpo finale  per Taranto fu la chiusura del Pronto Soccorso dal 1° luglio del 2016 dell'Ospedale Moscati di Paolo VI°, mai più riaperto, anche se il Direttore Generale Rossi aveva giurato e spergiurato che sarebbe stato momentaneo e che avrebbe riaperto nell'ottobre 2016. Inutile dirvi che così non è stato, provocando il collasso del sistema sia strutturale che degli operatori. Per oltre un anno ho fatto le peggiori guardie della mia carriera medica e che, per mia fortuna, hanno determinato in me un aumento della consapevolezza tale che, appena raggiunta la soglia di 42 anni e 10 mesi della Fornero, ho preso la decisione di scapparmene a gambe levate, da una vera gabbia di matti,  ormai divenuta insopportabile. Le notti erano diventate come il giorno, costringendoci a dei ritmi impossibili e stressanti che, tutt'ora, non essendo cambiato nulla, sono identici. Andando in Ospedale mi sembrava di entrare nell'inferno dantesco, ampiamente condiviso dai colleghi dove un tormentoso senso di angoscia, di rammarico impotente, portava al "PIANTO E STRIDORE DI DENTI". Sono arrivato ad immaginare Cristo seduto sul trono di gloria che fa sedere alla Sua destra i buoni e brucia nell'inferno i cattivi, che non sto neanche più a citarveli, tanto avrete capito da soli a chi mi riferisco. Non sono mai entrato, per questioni ideologiche, in una sede del PD... ma l'ho dovuto fare per firmare a favore della riapertura del Pronto Soccorso del Moscati. Singolare come i sinistri facciano delle guerre intestine fra di loro. Raccogliere le firme contro un piano fatto da loro è, a dir poco, sconcertante.  Certo ad un'Italia a tutti gli effetti "FALLITA" da tempo, non si possono richiedere miracoli; ma almeno la sanità l'assistenza e la scuola dovrebbero essere intoccabili. Ed adesso si va verso l'estate dove, inevitabilmente e per fortuna, la popolazione sui litorali Provinciali quasi raddoppierà, portando ad un ulteriore stress test, l'ospedale tarentino. Perdere il Sistema Sanitario Nazionale che avevamo, sarebbe per tutti un grandissima iattura e forse anche la legge Basaglia 180 del 1978, sull'apertura dei manicomi, andrebbe un tantino rivisitata.



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