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Facci sognare, Monica

Pubblicato da: Categoria: EDITORIALI

25
FEB
2016
Riassumo la geografia umana ed elettorale per coloro a cui non importa un bel niente di quel che accade negli Stati Uniti, paese bizzarro che dopo Obama sceglierà fra poco più di duecento giorni il suo nuovo Presidente: sereni, sarò breve.
I repubblicani vedono consolidata la corsa a due di Donal Trump e Marco Rubio, le cui differenze sono semplici e nette: il primo è un pazzo con molti soldi che ha detto l'indicibile su una gran quantità di argomenti, il secondo è un pazzo con meno soldi dell'avversario che ha detto l'indicibile in fatto di economia e politica estera. Ci prendevano tanto in giro a causa del nostro Berlusconi, ma gli americani stanno messi decisamente peggio.
Dal versante democratico le previsioni sono chiare: Hillary Clinton è la stragrande favorita per le primarie. Lontani i tempi in cui quel birichino del potente marito (come lo definirebbe Franca Leosini) ebbe una relazione extra-coniugale con una stagista della Casa Bianca, Monica Lewinsky. Hillary disse all'epoca che le accuse contro il marito erano il risultato di una "grande cospirazione dell'ala destra (del congresso)", anticipando di più di dieci anni un leit motiv caro agli italici grillini. Dopo che l'evidenza degli incontri tra Clinton e la Lewinsky divenne inconfutabile, la signora Clinton affermò risolutamente che il suo matrimonio continuava solido. Tie'. E la Lewinsky? Tranquilli, c'è l'happy end anche per lei. La poverina, reietta da tutti, ha studiato psicologia, avuto qualche relazione infelice come tutti, non ha cambiato colore di capelli ma è decisamente più bella, e soprattutto, miracolo di riscatto, da un paio d'anni è tornata a parlare in pubblico non più delle sue carinerie al Presidente ma della profonda umiliazione mediatica causata dal cyberbullismo. Per quel poco che ne sappiamo, non raggiunge i cachet di Hillary, ma la ex stagista ora viene pagata molto bene per le sue conferenze dallo stesso pubblico che fino a poco fa la vessava. Ora Monica, facci sognare: ti vogliamo seduta a quella scrivania presidenziale, non sotto. 
 


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