MENU

DAVIDE SIMEONE/TRA DESTINO E DEJà-VU

Pubblicato da: Categoria: CULTURA

13
DIC
2013
A metà fra Sliding doors e Cloud Atlas, il giovane autore martinese, attraverso il suo nuovo romanzo “Rewind”, ci propone il suo punto di vista sull’importanza di compiere delle scelte diverse e di essere artefici del proprio futuro
 
Vi siete mai chiesti cosa sarebbe accaduto se?  Se aveste svoltato a destra invece che a sinistra, se foste rimasti in casa invece di uscire, se aveste deciso di studiare in un’altra città, di intraprendere una diversa carriera, di sposare un’altra persona. 
Ogni giorno la vita ci pone dinanzi a una miriade di bivi e a seconda della strada che scegliamo di percorrere ci imbattiamo in una diversa conseguenza. 
Molto spesso ci sentiamo padroni di noi stessi e perfetti artefici del nostro destino. Ma siamo davvero sicuri che sia così? Che le cose sarebbero andate in maniera diversa se avessimo fatto delle scelte del tutto opposte? 
Quando ci capita di incontrare qualcuno di interessante, la prima cosa a cui pensiamo è che ci siamo trovati nel posto giusto e al momento giusto; e se invece l’universo avesse un suo equilibrio cosmico e ci permettesse di ritrovarci sempre e comunque, in qualsiasi altra situazione?
Persa tra le pagine di “Rewind” il nuovo romanzo del giovane Davide Simeone, scrittore martinese giunto ormai alla sua quarta pubblicazione, riflettevo proprio su questo: siamo noi che costruiamo passo dopo passo il nostro destino, o è la vita che ci conduce come burattini inermi dove vuole lei?
Districandosi fra quattro diversi scenari, in un vortice dove fantasia e realtà si susseguono e si intrecciano tenendo il lettore con il fiato sospeso fino all’ultima pagina, i due protagonisti della storia ci conducono pian piano all’interno della loro relazione.
Danilo e Clara sembrano essere fatti l’uno per l’altra, ma la loro storia non decolla come vorrebbero. Forse a causa di un pessimo tempismo, forse per via delle diverse direzioni che le loro vite vogliono intraprendere, forse per delle scelte sbagliate, forse per il destino. 
Il destino: prezioso alleato quando le cose volgono per il meglio e perfetto capro espiatorio nel momento in cui si cerca qualcuno, o qualcosa, da incolpare per la cattiva sorte.
Attraverso la loro storia d’amore, Davide Simeone si diverte a ipotizzare nuove e differenti situazioni nelle quali i protagonisti sono sempre loro, Danilo e Clara. Stessa data, ma luoghi diversi. Prima Bari, poi Roma, Bologna e Londra. Quattro splendide cornici per due anime destinate – permettetemi la ridondanza – a incontrarsi. Eppure c’è sempre qualcosa che li riconduce allo stesso punto di partenza: nonostante sentano di appartenersi e di essere indistricabilmente legati, non riescono a porre le basi per un progetto di vita comune. Cambiano le location, cambiano le loro vite e le loro scelte eppure il risultato è sempre lo stesso. 
E allora, cosa resta da fare? Recriminare il passato, forse; disperarsi e lottare per cambiare le cose, rimpiangere di non aver fatto abbastanza o di aver fatto troppo. 
No, nulla di tutto questo. Come scrive l’autore, a volte è solo il caso di rassegnarsi e di imparare «a chiamare esperienza il tempo perduto, quello che non ritorna più e ti sfugge dalle mani mentre sei distratto a pensare al passato e a progettare il futuro».
Impegnati a cercare sempre di ottenere una seconda possibilità, talvolta perdiamo di vista ciò che davvero conta: non importa come le cose siano andate, né cosa accadrà in futuro. Smettere di pensare a come poteva essere resta l’unico epilogo possibile, perché ciò che davvero interessa – e cito nuovamente – «è il qui e ora: tutto il resto sono solo chiacchiere».
 
 


Lascia un commento

Nome: (obbligatorio)


Email: (obbligatoria - non sarà pubblica)


Sito:
Commento: (obbligatorio)

Invia commento


ATTENZIONE: il tuo commento verrà prima moderato e se ritenuto idoneo sarà pubblicato

Sponsor