Pubblicato da: 
Categoria: CULTURA
Tre cene-incontri finalizzati a ritrovare cura e rispetto per il cibo e per chi lo crea. L’iniziativa, che si tiene a Melpignano, mira a rivalutare un’area tradizionalmente ritenuta “di serie B”
Nell’immaginario collettivo ci sono luoghi che, più di altri, si sposano con l’idea di bellezza. Si tratta di solito di luoghi in cui a dominare è una natura ancora rigogliosa, non “addomesticata” dalla presenza umana. Così, le aree ad alta urbanizzazione, e ancor di più quelle caratterizzate dalla presenza di insediamenti produttivi, sono state considerate non solo compromesse (o addirittura fortemente degradate) dal punto di vista ambientale, ma anche pesantemente svantaggiate in termini sociali. Ciò non ha fatto che aggravarne la marginalizzazione, per una sorta di effetto domino. Per rovesciare questo assioma ormai consolidato, è nato Soul Food, rassegna dedicata al cibo che si tiene a Melpignano (Le) in tre giornate (25 luglio, 2 e 8 agosto).
L’iniziativa, ideata dall’associazione Casa delle Agriculture Tullia e Gino di Castiglione d’Otranto e dall’azienda Pr.ali.na., importante realtà imprenditoriale del Mezzogiorno degli anni ’90, si sviluppa partendo dalla convinzione che ciascun piatto abbia un’anima, troppo spesso trascurata in un’epoca come quella odierna dominata dalla logica omologatrice dei fast food. Il progetto si articola in tre cene-incontri finalizzati a ritrovare cura e rispetto per il cibo e per chi lo crea.
La prima serata, dedicata ai cereali, ha visto la partecipazione di Silvia e Samuele Girolomoni dell’omonima azienda marchigiana pioniera del biologico italiano con il marchio Alce Nero. Questi hanno dialogato con il direttore di quiSalento Roberto Guido, Valentina Avantaggiato (tra le organizzatrici dell’evento) e Tiziana Colluto, giornalista e attivista di Casa delle Agriculture. Il 1° agosto, invece, l’appuntamento è con la canapa, versatile pianta che, per la prima volta dopo anni, è stata recentemente coltivata nell’area di Lecce. Assocanapa, associazione nata alla fine degli anni Novanta in Piemonte per favorire i canapicoltori italiani e lo sviluppo di una moderna filiera, presenta la propria emblematica esperienza. A seguire, è prevista una cena a tema incentrata sull’uso culinario della pianta, accompagnata da ortaggi e formaggi locali. Si chiude l’8 agosto con il racconto dei parchi costieri pugliesi: Otranto-Leuca, Ugento, Torre Guaceto e Dune Costiere, al termine del quale sarà possibile gustare una ricca cena a base di pesce.
Particolarmente significativa la location scelta per l’evento, ovvero la sede di Pr.ali.na, nella zona industriale di Melpignano, a proposito della quale gli organizzatori (Valentina Avantaggiato e Donato Nuzzo) hanno dichiarato: «Soul Food è un atto simbolico per restituire vita e bellezza, la bellezza della produzione, a un luogo destinato per antonomasia a essere ai margini, abbandonato, imbruttito dall’isolamento: la zona industriale. Un atto di riappropriazione di una fetta di territorio che ha segnato nel tempo la marginalità del lavoro di uomini e donne alla periferia della contemporaneità. La bellezza non è figlia di tutti i luoghi, di tutte le logiche progressiste e neo liberali, ma di chi la conserva nell’ottica dell’appartenenza plurale, nell’abbraccio più completo, viscerale, poetico. Riconvertiamo i luoghi di produzione della nostra terra in aziende di cultura, dignità e bellezza».
Si tratta insomma di un’iniziativa tutta da gustare, un modo inedito per ripensare il rapporto con l’ambiente e, auspicabilmente, ridefinire anche il marketing territoriale di quest’area, da troppi anni vincolato a manifestazioni spinte ed enfatizzate da media, ma ormai sempre più svuotate di contenuto e significato. Perché non di sola Taranta vive il Salento (e Melpignano in primis).
