L'inaugurazione a Martina Franca di spazi verdi a distanza di pochi giorni ci offre uno spunto di riflessione: i parchi migliorano la qualità di vita dei cittadini di tutte le età in quanto sono luogo di aggregazione, di divertimento e di spensieratezza
“Non dobbiamo esagerare con le nuove tecnologie/giocare all’aperto rimane la cosa più bella che ci siaâ€, così recita il verso di una poesia composta dai miei alunni, con la quale hanno vinto un concorso nazionale che invitava a un uso razionale della tecnologia.
Con queste parole nella mente hanno giocato sabato scorso nel meraviglioso parco delle Pianelle, su altalene e tutto quello che il parco giochi appena inaugurato offriva loro.
Uno spazio all’aperto ben attrezzato diviene subito luogo di aggregazione, di divertimento e di spensieratezza.
A distanza di pochi giorni, in quel di Martina ci sono più spazi deputati a questa sana attività .
Ogniqualvolta sono stata a Londra, tra le tantissime cose viste e apprezzate, i parchi erano ai primi posti. Avere in centro spazi così vasti, ben tenuti, curati, che offrono a qualsiasi fascia d’età il proprio spazio e la possibilità di coltivare le proprie passioni, la propria persona e le relazioni, è fantastico e al contempo importante per l’equilibrio e il benessere della persona.
Il valore educativo del gioco è ormai noto a tutti, filosofi, psicologi e pedagogisti hanno scritto fiumi di parole per sottolineare l’importanza dell’aspetto ludico nella vita di piccoli e adulti. Indubbie sono le sue virtù formative, terapeutiche, equilibratrici.
“Il gioco è per sua natura e per suo statuto educante; è, infatti, attraverso di esso che il soggetto impara a conoscere il mondo, a sperimentare il valore delle regole, a stare con gli altri, a gestire le proprie emozioni, a scoprire nuovi percorsi di autonomia e a sperimentare per tentativi ed errori le convinzioni sulle cose e sugli altriâ€.
“Nel gioco il bambino, ma anche l’adulto, sviluppa le proprie potenzialità intellettive, affettive e relazionaliâ€.
"…l'uomo è pienamente tale solo quando gioca", diceva Schiller, “perché si ritrova e si conosceâ€.
Per tanto tempo il valore intrinseco del gioco è stato negato e il suo significato autentico di sconosciuto.
Si può dire con Bettelheim che l’importanza del gioco nell’educazione e nella socializzazione è stata, in passato, contemporaneamente riconosciuta in teoria e negata nella pratica.
Fortunatamente, come si evince da quanto prima affermato, non è più così, la sua valenza e il suo valore sono pienamente considerati.
L’aver creato tanti spazi-gioco è lodevole, ora bisogna solo augurarsi che ci sia rispetto, per i luoghi da poco inaugurati, da parte di chi li utilizza, ma soprattuttola cura, l’attenzione e la manutenzione da chi li ha voluti e “realizzatiâ€, perché il gioco… è una cosa seria!
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