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OPERAZIONE MALTA DUE / L'attacco a sorpresa alla base inglese nel porto di La Valletta

Pubblicato da: Categoria: PROTAGONISTI

21
FEB
2019

L’isola di Malta, durante il secondo conflitto mondiale era una potente roccaforte militare presidiata dagli inglesi. Da sempre rappresentava una spina nel fianco della Regia Marina e nonostante gli innumerevoli bombardamenti reagiva e resisteva. La notte del 25 luglio 1941 l’Alto Comando della Regia Marina pianificò un attacco a sorpresa alla base inglese nel porto di La Valletta. Dalla base di Augusta, unità della X Flottiglia MAS provarono a forzare le ostruzioni del porto inglese per penetrare nella base e affondare le unità presenti. Salparono due MAS il 451 e 452 comandati dai Tenenti di vascello Scialette e Parodi con la l’avviso scorta Diana il quale trasportava due SLC (Siluri a lenta corsa ) n°8 MTM (Motobarchini), al comando dell’intera operazione vi era il C.F. Vittorio Moccagatta , comandante della X Flottiglia MAS. L’azione venne condotta da una squadra di incursori, comandata dal maggiore Teseo Tesei il quale avvicinatosi all’ingresso del porto con il suo SLC doveva far saltare le reti di ostruzioni, situate sotto il ponte di S.Elmo, fortemente presidiato e controllato dagli inglesi. La distruzione delle reti avrebbe permesso il passaggio degli altri mezzi italiani, MTM (Motobarchini esplosivi), atti ad affondare le navi nemiche con la tecnica di lanciare i barchini esplosivi carichi di tritonite contro le grosse unità a elevata velocità. Sotto le reti di ostruzione  il siluro del Maggiore Teseo Tesei e del 2^ Capo Palombaro Alcide Pedretti venne scoperto e in quell’istante i due incursori decisero di regolare la potente carica esplosiva del siluro sotto la rete, regolando la spoletta a zero (esplosione immediata ). La forte deflagrazione  ruppe le reti di acciaio e permise subito dopo l’ingresso dei motobarchini, MTM2 e MTM3 guidati dai STV. Frassetto e Carabello i quali colpiranno i piloni del ponte abbattendo completamente le ostruzioni.

Il mas 451 in navigazione

 

Gli altri motobarchini entrarono nel porto ma ormai scoperti vennero falciati dalle postazioni di mitragliatrici situati nel porto.

Intanto dalle basi aerei situate a Luqa e Halfar decollarono due stormi di caccia Hurricane i quali mitragliarono e bombardarono le unità italiane in uscita dalla  rada del porto. I due 451 e 452 vennero ferocemente attaccati e zig zagando cercarono di evitare l’attacco sfruttando la loro elevata velocità. Gli aerei inglesi concentrarono il fuoco sul Mas 451 che ben presto colpito a morte affondò. Durante il pesante scontro il Mas 451 rispose al fuoco nemico con le sue armi in dotazione. Il sottocapo silurista Guido Vincon, nel momento dell’attacco si trovava presso la mitragliera di bordo fino a  quando una raffica nemica lo investì in pieno asportandogli parte della mascella. Ferito gravemente cercava di raggiungere i locali motore, ma si accorse che il puntatore della mitragliera era stato ferito ad un braccio e non poteva più usare l’arma. Spontaneamente e con molto coraggio, il Sottocapo Vincon, nonostante le terribili ferite riportate, ritornò alla mitragliera sostituendo il servente  e aprì il fuoco contro gli aerei inglesi abbattendo un caccia e subito dopo l’unità colpita a morte affondava. Il Sottocapo Vincon scomparì in mare, mentre il resto dell’equipaggio veniva  catturato dalle unità  inglesi accorse.

Il secondo Mas 452  dopo essere stato ripetutamente colpito durante la sua corsa e dopo una impari difesa contro il nemico affondò e gli undici naufraghi vennero soccorsi raccolti dall’avviso scorta Diana che fece rotta per Augusta.

Durante l’azione perirono 15 uomini e 18 uomini furono fatti prigionieri e internati nei campi di prigionia. Vennero distrutti n°2 SLC. (Siluri a lenta corsa ), n^8 MTM (Motobarchini esplosivi) e n°2 MAS ( Motoscafi Armati Siluranti).

La Regia Marina per l’alto valore eroico dei suoi uomini conferì la massima onorificenza  militare al seguente personale: CF. Vittorio Moccagatta, C.C. Giorgio Giobbe, Maggiore Teseo Tesei, Capitano medico Bruno Falcomatà, STV. Carlo Bosio, STV. Aristide Carabelli, 2^Capo Alcide Pedretti, Sc. Guido Vincon, STV. Roberto Frassetto (sopravvissuto).

Dopo lo scontro è doveroso ricordare e citare una bellissima menzione espressa dal Vice Governatore di Malta, Sir Edward Jackson sui quotidiani Inglesi di quei giorni in merito all’eroica azione condotta dagli italiani. Egli si esprimeva con la seguente citazione:

Gli italiani hanno condotto un attacco con grande decisione per penetrare nel porto impiegando MAS , SLC e Motobarchini da squadre suicide. Questa impresa ha richiesto le più alte doti di coraggio personale.

  SLC., Siluro a Lenta corsa

La foto mostra le ostruzioni del Ponte S.Elmo 

distrutte dagli Italiani nel porto di La Valletta

 

 
 

LA CITTÀ DI PINEROLO E LA REGIA MARINA

Il Sottocapo Silurista Guido Vincon

Nacque il 22 maggio 1914 a San Germano Chisone (TO).

Operaio metallurgico presso le maestranze delle Officine di Roberto Incerti Villon di Villa Perosa e successivamente nel 1935 venne arruolato nel Corpo Reale Equipaggi della Regia Marina, presso il Comando militare di La Spezia. Venne congedato il 30 Ottobre 1938 dopo aver prestato servizio a bordo del regio Cacciatorpediniere Lampo e sul Regio Incrociatore San Giorgio. Venne richiamato allo scoppio del secondo conflitto mondiale e destinato presso la X Flottiglia MAS con sede a La Spezia sul MAS n°451 in qualità di Sottocapo Silurista, partecipando a numerose importanti azioni di guerra. L’Alto Comando della Regia Marina dopo lo scontro dell’Operazione Malta due, conferì alla memoria la Medaglia d’Oro al Valore Militare.

 

Intervista al fratello del silurista Guido Vincon, Luciano Vincon, presso la sede Anmi di Pinerolo.

Il Sig. Luciano Viscon, fratello della Medaglia d’oro, intervistato racconta alcuni episodi di vita del fratello e in particolare modo descrive la fase della appresa notizia della sua scomparsa.

Il lontano 12 Luglio 1941 il Sottocapo Guido Vincon si recò presso la sua famiglia in permesso di licenza e trovò la sua famiglia in piena fase di mietitura nei campi. Dopo aver trascorso il breve periodo con la famiglia ritornò presso la base di La Spezia accompagnato dal fratello Luciano fino alla stazione. Dopo lo scontro navale il Maresciallo dei Reali Carabinieri della Caserma di San Germano si recò presso la famiglia Vincon, comunicando ufficialmente con il telegramma, la notizia che il loro figlio era disperso in una azione di guerra e in seguito dalla base di Augusta dovevano essere spediti gli effetti personali in un baule. Subito dopo la guerra al rientro dei prigionieri dai campi di prigionia inglesi, il Tenente di Vascello Giorgio Scialette, comandante del Mas 451, diede notizie alla famiglia Vincon dell’esemplare condotta in combattimento del Sottocapo Viscon e della sua morte. Il 4 Novembre 1946 Il Tenente di Vascello Ettore Pareto, Ufficiale inviato dal Comando della Regia Marina incaricato di consegnare ufficialmente la medaglia d’0ro fece visita alla famiglia Viscon presso la loro residenza accompagnato dal Sindaco della Città. Consegnò nelle mani del Padre di Guido la medaglia (simbolica) invitando il Sindaco ad intitolare una strada al valoroso militare ed in seguito erigere un monumento che ricordasse le eroiche gesta. In breve tempo il Sindaco di San Germano Chisone effettuò il cambio di nome alla strada principale del paese ,da Via Roma a Via Vincon e collocò all’interno del Comune una lapide commemorativa. Il 26 marzo 1950 presso la base navale di Napoli alla presenza del Capo dello Stato Luigi Einaudi al fratello del Sottocapo Guido Viscon, venne consegnata la medaglia al d’Oro al valore Militare dalle mani del Conte Enrico Sforza.Il Comune di San Germano Chisone,  il 14 Luglio 1985 ha eretto un monumento a perenne duraturo ricordo della M.O.V.M. Guido VINCON.

 



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