Non si tratta solo di esprimere una volontà riguardo le trivellazioni di gas e petrolio in mare. Di fatto questa consultazione servirà a conoscere il parere popolare in merito alle scelte energetiche che dovranno intraprendere i governi, presenti e futuri, di questa nazione. Abbiamo chiesto a un tecnico del settore di fare il punto della situazione in maniera chiara e accessibile per permettere a tutti di decidere, senza lasciarsi influenzare dalla politica
In questo momento è veramente importante conoscere il più possibile su quanto concerne le energie e votare con una coscienza propria ma formata e autonoma. E’ necessario cercare il maggior numero d’informazioni possibili prima di decidere, senza lasciarsi influenzare dalla politica ma attingendo dalla scienza, partendo dal significato di energie non rinnovabili e rinnovabili e capendone le potenzialità presenti e future. Scienza e coscienza.
Non è più possibile demandare queste importanti decisioni a chi ha meno formazione di noi e intuisce il solo lato speculativo. Perché, purtroppo, spesso anche i consulenti tecnici cui si affidano i governanti ne sanno meno di noi.
Chiunque sa che per scellerate scelte politiche si è deciso, con eccessiva rapidità, di incentivare la diffusione delle rinnovabili e con la stessa rapidità privare il settore di qualsiasi forma di sostegno economico e politico, decretando, di fatto, la fine delle rinnovabili in scala democratica, vicine cioè al popolo e da esso direttamente gestibile.
Ai tempi del boom fotovoltaico ed eolico molti politici e diversi mafiosi investirono nel settore delle rinnovabili rendendolo privo dei principi etici fondamentali che avrebbe dovuto contenere. Ai primi procedimenti giudiziari conseguenti, tutti abbandonarono le rinnovabili privando anche gli imprenditori seri dei proventi necessari quali incentivi statali e supporto delle banche. Questo ebbe il massimo supporto dal governo Monti che in banche e petrolio ha i suoi maggiori interessi.
Il seguito è noto a tutti e la prova si può osservare ora con gli atteggiamenti ostativi al progresso delle energie.
Per quanto si voglia diffidare, le “energie pulite” sono l'unico futuro percorribile. Ne è verifica la scelta dei paesi produttori di petrolio che hanno accentrato un’enorme ricerca in merito.
Partiamo dal concetto di energia e dalla sua fonte di produzione facendo il più importante distinguo: energie da fonti non rinnovabili e da fonti rinnovabili.
Com’è facilmente intuibile le fonti non rinnovabili sono quelle che derivano da risorse che tendono, in tempi quasi brevi, ad esaurirsi. Derivano da combustibili fossili, che per rinnovarsi necessitano di millenni e sono presenti generalmente nel sottosuolo del nostro pianeta e in maniera predominante sono costituite da:
- carbone fossile;
- petrolio;
- gas naturali;
- uranio e plutonio per la produzione di energia nucleare.
I più diffusi sistemi di produzione dell’energia sono oggi alimentati da fonti non rinnovabili.
Presentano l’inconveniente di avere alti costi di estrazione e trasformazione, sono molto inquinanti, a seguito della generazione di gas serra e scorie radioattive. Hanno il vantaggio di fornire prestazioni elevate.
Sulle energie da fonti non rinnovabili sono stati concentrati la maggior parte degli interessi economici e la ricerca in campo energetico degli ultimi due secoli.
Le energie da fonti rinnovabili sono quelle che hanno bisogno di breve tempo, appunto, per rinnovarsi, sono inesauribili e facilmente rintracciabili in natura, non sono inquinanti o, in taluni casi, adducono fattori positivi all’ambiente tant’è che hanno assunto la definizione di “energia pulita”.
Il loro uso e sfruttamento è recente anche se Babilonesi, Egizi e Greci antichi ne facevano larghissimo impiego.
E’ proprio l’avvento dei combustibili fossili che ha arrestato la ricerca nel settore delle rinnovabili, ripresa da pochi decenni. Ma, alla luce delle nuove conoscenze scientifiche del ‘900 e del corrente secolo, le energie rinnovabili si sono rivelate l’unica possibile alternativa all’uso dei combustibili fossili tradizionali.
Le energie da fonti rinnovabili sono molte e variegate e spesso possono usarsi contemporaneamente. Sostanzialmente sono:
- energia solare con solare fotovoltaico, solare termico e termodinamico;
- energia eolica;
- energia geotermica;
- energia idroelettrica;
- energia da biomasse;
- energia dal moto marino;
- energia da idrogeno prodotto da fonti naturali.
Senza entrare nel dettaglio delle singole fonti, ormai ampiamente conosciute, le energie rinnovabili hanno l’immenso vantaggio di avere un costo di approvvigionamento inferiore a quelle non rinnovabili ma risentono fortemente dei ritardi nel settore della ricerca, demandato, quasi esclusivamente, a strutture private e industrie produttrici.
Attualmente vi è un pareggio fra i costi energetici per la produzione e l’energia prodotta con fonti rinnovabili, quindi si va verso un trend positivo. La produzione di macchine per lo sfruttamento delle fonti rinnovabili risente ancora dell’uso di fonti non rinnovabili ma le industrie occidentali altamente qualificate che adottano principi etici ed ambientali stanno rapidamente convertendo le loro attività affinché producano solo con energie rinnovabili.
Un altro settore che, presto, vedrà solo l’impiego di fonti rinnovabile è l’automotive con l’uso di trazione elettrica o a idrogeno. I risultati sono eccellenti e superiori a quelli tradizionali ma i costi per l’accumulo dell’energia elettrica e i processi di gestione dell’idrogeno sono ancora elevati anche se, a breve, saranno immesse sul mercato soluzioni economicamente vantaggiose.
Il settore della ricerca nell'ambito delle rinnovabili ha un altro grosso obbiettivo assolutamente nuovo rispetto al passato: poter reimpiegare i reflui di produzione e le dismissioni.
ll concetto è che, oltre a limitare i consumi, il vero obiettivo che ci si pone, è ottenere gli stessi risultati del presente e del passato, se non superiori, con le energie rinnovabili impiegate nell'intera filiera.
Questo comporta un tempo maggiore nel campo della ricerca ma, come diceva Herny Ford: “C’è vero progresso solo quando i vantaggi di una nuova tecnologia diventano per tutti”. La vera ricerca scientifica cerca soluzioni per il futuro migliorando il presente.
Per tornare al voto referendario di domenica 17 Aprile prossimo, la cosa che più rattrista è che un argomento così importante sia divenuto un’ulteriore opportunità di scontro politico laddove la politica non dovrebbe entrarci.
Come sempre si cavalcano ragioni che curano solo gli interessi economici di pochi.
Partecipare al referendum è fondamentale, comunque si voti, perché solo così è permesso al popolo di esprimere la propria opinione, qualsiasi essa sia e, inoltre, è sempre un giusto promemoria per chi esercita il potere affinché si ricordi chi è il vero sovrano.
Il “fronte del no” spesso obbietta a chi, come me, voterà per il “SI”, che facciamo giornalmente un uso continuo di fonti non rinnovabili. Io rispondo che, oltre a non esserci volutamente mai stata offerta una giusta alternativa, è giunta l’ora di smettere di chiedere al popolo sacrifici per rimediare alle scelte sbagliate dei governanti.
L’Italia, nonostante le promesse fatte in campo internazionale, non ha ancora un preciso piano energetico nazionale che guardi realmente al futuro e, seppure la prima forma di contenimento energetico sia il risparmio e l’uso responsabile delle energie, non è concepibile che si attribuisca esclusivamente all’utenza finale la responsabilità di un problema di carattere sostanziale per il futuro del Pianeta.
Se l'esito favorirà gli interessi di pochi, vuole solo significare che il popolo è ancora fortemente oppresso e soggiogato dai poteri forti. Ma, solo così, imparerà a servirsi dell'unico mezzo ancora disponibile per esercitare i propri diritti: il voto.
*Renewable Energy Consultant