Mezzi straordinari, per un museo straordinario. A chiederli è Giuseppe Chiarelli, segretario generale Confcommercio Puglia, che interviene sulla chiusura per lavori, a partire da subito, del Museo archeologico nazionale di Taranto.
"Siamo pienamente d’accordo sulla necessità di completare i lavori e di dare al Museo archeologico di Taranto quegli spazi che la unicità delle collezioni richiede. Non condividiamo però la decisione di partire in estate e soprattutto non condividiamo la modalità operativa.
Sappiamo bene che interventi di questa portata richiedono particolari complessità organizzative, e che non è facile non sospendere le visite durante i lavori, ma non sarebbe la prima volta che i ‘lavori in corso’ divengano parte integrante dell’esperienza di visita di un museo, come accade ad esempio al Museo Egizio di Torino.
Ammesso poi che non si possa assolutamente contemplare la convivenza di pubblico e maestranze, ci sfugge perché ciò che si può fare nel fine settimana, per garantire la funzionalità operativa alla struttura, non possa essere fatto negli altri restanti giorni, semmai aprendo al pubblico in fasce serali limitate. Se il museo può essere aperto infatti nei fine settimana per garantire il progetto di Puglia Promozione “ Open Days”, per il quale vi è un accordo con la Soprintendenza, significa che il cantiere non è tale da impedire la praticabilità degli ambienti, quindi si potrebbe prevedere la apertura serale negli altri giorni, e totale nel week end.
Infine, un altro quesito: poiché il personale del Museo durante i lavori verrà sottoutilizzato, perché non pensare di riaprire i siti archeologici della città e di offrire una alternativa ai visitatori che non potranno accedere al Museo?
Certamente i lavori di completamento del Museo di Taranto richiedono una organizzazione che non è facile da gestire e presentano difficoltà di non facile soluzione, ma è necessario rendersi conto che il Museo rappresenta una risorsa culturale, ma anche turistica troppo importante per il territorio e che non si possono non adottare strumenti e modalità di gestione straordinari come straordinario è il patrimonio che i turisti vengono ad ammirare. Forse è giunto il momento di aprire un serio confronto sulla possibilità di affidare ai privati la gestione del patrimonio culturale."