Spiegare quanto sia crudele utilizzare pellicce, piume e piumini per i nostri abiti non è mai facile perché gli orrori legati a queste pratiche farebbero inorridire anche i meno sensibili. Noi ci proviamo, in modo gentile e in rima
Certi argomenti son difficili da trattare, si guarda altrove, si gira lo sguardo. Quando è arrivato l’inverno, qui come nel resto d’Italia, ho messo via vestitini e magliette e ho cominciato a tirar fuori i cappotti; le temperature si abbassano e sentiamo il bisogno di avvolgerci in tessuti morbidi e caldi: il cotone che cede il posto al maglione di lana, al piumone di piuma d’oca e al Parka con il cappuccio e polsini in pelliccia.
Ogni capo di abbigliamento che contiene fibre di origine animale comporta un maltrattamento, più o meno grave agli animali. La lana è il vello tosato della pecore e la tosatura con lame automatizzate comporta il rischio di ferire la carne dell’animale; le piume d’oca sono strappate brutalmente dall’animale senza alcun tipo di anestesia e poi ci sono loro: le pellicce.
Indossare una pelliccia vera nel 2016? Non solo scuoiare la pelle da un animale che muore soffocato in una camera a gas come nel caso dei visoni è prassi crudele, ma assolutamente fuori moda! Infatti nel Regno Unito un sondaggio ha dimostrato che quasi il 95% delle donne non indosserebbe mai una pelliccia vera. L’alternativa di tendenza è rappresentata dalla pelliccia ecologica, una vera e propria scelta etica per le donne (e uomini) che vogliono essere alla moda senza sacrificare nessun animale innocente.
Nonostante l’argomento spiegato seriamente e in profondità susciterebbe orrore perfino negli occhi (e nel cuore) del meno sensibile, non nascondo che un sorrisetto beffardo oggi mi ispira a spiegarlo giocando un po’. Perché infondo lana, pelliccia e piume son peli, di qualcun altro. E senza pensarci ce li mettiamo addosso.
Tanta fatica noi donnine a esser lisce come pesca,
estirpiamo l’insidioso pelo con tal tenacia che è pazzesca.
Non temiamo dolore alcuno:
eliminiamo quello bianco, biondo eppure bruno.
Siamo donne, non scimpanzé
sul nostro corpo pelo non ce n’è!
La rima oggi mi è spontanea se di peli dobbiam parlare
perché se vedo pellicce in giro io comincio a gridare:
“un orso!! un orso!!!” a gran voce urlo
si, cara signora…di lei io mio burlo!
Non me ne voglia, donna impellicciata
so che per lei è moda, ma è antiquata;
Mi chiedo che fine han fatto i suoi di peli,
li ha mica cuciti a formar caldi teli?
Cara signora, lei deve sapere quel che indossa:
son peli di altro, che un tempo era pure carne ed ossa.
Fa freddo? eh, lo so son tempi duri
e del sederino del coniglio perché non te ne curi?
Visoni, Nutrie ed ermellini
ancora cincillà, moffette e zibellini.
Signora elegante che vai a teatro e “alla messa”,
lo so che apri l’armadio e dici: “pelliccia, (yu-uuu), dove t’ho messa?
ah eccoti qui! vieni ti porto in giro
Mi depilo e mi metto in tiro”.
Ancor si pensa sia simbolo di eleganza e nobiltà,
tutt’al più la pelliccia è ingiusta crudeltà.
Un’altra è la nobiltà che preferirei vedere,
quella di una donna che non ostenta nel denaro il suo potere
E’ la nobiltà d’animo l’eleganza più ricercata,
è senza firme e non può essere comprata.