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Non io/ Ambigua è la politica

Pubblicato da: Categoria: CULTURA

4
OTT
2013
Una storia di donne e uomini alla ricerca della felicità e l’abbaglio del successo. Con il suo nuovo romanzo, “L’italia migliore”, Vladimir Luxuria lancia un grido d’allarme: l’Italia sta scivolando nel cinismo. 
«Il mio nuovo romanzo nasce da un’urgenza: quella di far riflettere sul cinismo dilagante nel nostro Paese. Un cinismo che reca dietro di sé tante ferite». Sono queste le parole con le quali nei giorni scorsi Vladimir Luxuria ha accolto il numeroso pubblico dei suoi lettori e lettrici alla Feltrinelli Point di Brindisi, dove si è svolta la presentazione, la quarta per  l’esattezza, del nuovo romanzo della transgender più nota d’Europa: “L’Italia migliore” (Bompiani) che esce a due anni di distanza dal precedente, “Eldorado”, e che, come lei stessa afferma, rappresenta la nuova dimensione, il nuovo spazio, quello della scrittura, che le permette di star bene, di vivere pienamente il proprio tempo. «Scrivere è bellissimo – afferma  - regala delle sensazioni uniche. L’unicità della scrittura risiede nel fatto che il feedback dei lettori non arriva subito, non è immediato e quando arriva la condivisione delle emozioni è straordinaria, quasi come un miracolo: si scrive da soli, da soli si legge, e poi avviene l’incontro e trovo che questo sia stupendo. Come stupendo è vedere tanta gente in libreria non per incontrare il “personaggio Luxuria” ma per incontrare il libro. Un libro che ho scritto carica di emozioni e che vorrei restituire a voi con le stesse emozioni che lo hanno accompagnato fin dall’inizio». Il pubblico è attento, ascolta, interagisce, applaude. Lunghissimo è l’applauso che scoppia dopo la risposta di Luxuria a una domanda  relativa alla sua ambiguità sessuale.  «L’ambiguità non è nella sessualità ma nella politica. Non ho mai creduto nella divisione fra buoni e cattivi e il clima astioso, caratterizzato da scontri verbali, accuse reciproche, m’infastidisce, mi preoccupa».  Il riferimento è alle risse televisive, ai talk show, ai reality, ai quali lei stessa ha preso parte e non lo nega. «Sono transgender a 360 gradi: ho attraversato la notte, i locali notturni, la radio, la televisione, il reality, il parlamento, mi sono data al 100%». Non rinnega nulla Luxuria: da quello che afferma, raccontando nei dettagli la trama del nuovo romanzo, sembra voler sottolineare un aspetto su cui ultimamente si sta riaccendendo la riflessione: quello dell’illusorietà del successo, della fama, dei rischi che comporta, sul piano esistenziale, ritenere che la felicità, sacrosanto diritto di ogni essere umano, risieda nel successo, del diventare famosi. E qui ci piace riportare il pensiero di Pier Paolo Pasolini, nel corso di un’intervista rilasciata a Enzo Biagi che non andò in onda in quanto fu censurata. «Il successo non è niente. Il successo è l’altra faccia della persecuzione. E poi il successo è sempre una cosa brutta per un uomo. Può esaltare in un primo momento, può dare delle piccole soddisfazioni a certe vanità, ma in realtà appena ottenuto si capisce che è una cosa brutta… è falsa». Un pensiero condiviso da Luxuria che con questa sua nuova prova narrativa, il cui nodo risiede nella spasmodica ricerca della notorietà da conquistare a ogni costo e nel cinismo dilagante, vuole esprimere la dualità della vita, la pericolosità derivante dalla volontà di dividere l’umanità in buoni e cattivi. «E’ stato detto che questo è un romanzo cinico. In realtà non lo è. E’ invece un romanzo dal quale si comprende che dietro il cinismo ci sono profonde ferite, come dimostra la vicenda di Marianna, la protagonista, (per la trama si legga nel riquadro); che nessuno di noi è esente dal male, dall’egoismo: bene e male convivono in ciascuno. Tutti abbiamo diritto a cercare la felicità, a scegliere la vita che desideriamo, sebbene di fatto accadono delle cose che scelgono per noi; che non bisogna dare mai nulla per scontato e che molto spesso dietro a coloro che giudichiamo “cattivi “ e “cinici” c’è tanto dolore, così come dietro ai “buoni” c’è ipocrisia, viltà, mancanza di coraggio». 
“L’Italia migliore” è un titolo ironico, è infatti il titolo del reality condotto da Mari Lupa (Marianna), nel quale sei “eroi” gareggeranno per vincere una grossa somma di denaro e il finale è aperto: «Ho scelto di lasciare un finale aperto perché nella vita ci sono tanti miraggi di felicità, ognuno è libero di scegliere quello che desidera, ma è importante saper cogliere quelli per i quali vale la pena vivere».
 


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