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Ricerca sì, torture no

Pubblicato da: Categoria: LA MIA TAZZA VEGANA

5
GEN
2017
Il 2017 non sarà - purtroppo - l’anno in cui i test si fermeranno: ancora per un anno si potranno sperimentare le sostanze come droga, alcol e fumo sugli animali
 
Iniziare l’anno con nuovi propositi: smettere di fumare, perdere qualche chilo in eccesso tirando fuori le scarpe da ginnastica nuove dalla confezione, dedicarsi ad un hobby, essere meno pigri, insomma migliorare il nostro stile di vita. Avrebbero potuto iniziare alla grande anche quelli lì, sì… quelli che “comandano” e decidono cosa deve o non deve cambiare nel nostro Paese. Ma, il 2017 non sarà - purtroppo - l’anno in cui i test sugli animali per droga, alcol e fumo si fermerà, dato che la proroga che si temeva arrivasse, è infatti, arrivata;  ancora per un anno si potranno sperimentare le sostanze come droga, alcol e fumo sugli animali.
Nel decreto legislativo n. 26/2014, tra i molti testi in discussione, c’era quello in cui si prevedeva che il 1 gennaio 2017 sarebbe cessata, in modo definitivo, la possibilità di testare sugli animali le sostanze di abuso. Ma il Governo - pur rifiutandosi di accordare i 5 anni di proroga richiesta da buona parte della comunità scientifica, ha accordato loro solo un anno, e qui preme sottolineare la parola “solo”. Un anno di torture, vivisezioni, sperimentazioni a carico di indifesi che di alcol e sigarette poco importa, ma a noi esseri umani invece importa e peggio per loro e buon per noi. Questo atteggiamento oscurantista non apre certo le porte ai cambiamenti, alle novità, al miglioramento del Paese. Sempre ultimi noi italiani, sempre attaccati alle abitudini e al “così si è fatto fino ad ora”. Il 1 gennaio 2017 sarebbe potuto essere un giorno importante, di quelli che fanno la storia, e invece dovremo attendere ancora un anno e sperare che molti dei nostri soldi vadano nelle tasche di quelli che nella ricerca alternativa ci credono e che lavorano affinché la medicina possa fare passi da gigante per scoprire metodi di guarigione per le malattie umane, senza che ciò porti orrore e dolore alle altre creature. 
Eppure ben 57.600 firme sono state raccolte in pochi mesi con la campagna “Aiutali a uscirne” dalla LAV, firme non solo di comuni cittadini che sostengono lo sviluppo di metodi alternativi, ma anche da competenti scienziati, tra cui epidemiologi e ricercatori di Università pubbliche come quelle di Pisa e de La Sapienza di Roma, che considerano obsolete, superate e non utili le ricerche su animali delle sostanze d’abuso. 
Parliamo di cifre tanto per farcene un’idea. 
Oltre 300 scimmie, 550 cani, roditori, conigli e pesci, per una cifra approssimativa che supera i 769.796 animali coinvolti solo nel 2012. 
Il concetto importante pare essere questo: non essere affatto contro la ricerca scientifica, ma essere contrari alla tortura; e per combatterla, facendo un salto di qualità, alla base servono informazioni, che rappresentano nutrimento per la mente. “Sapere è potere” diceva il filosofo F. Bacone: il cambiamento scientifico parte anche, e soprattutto, da quello culturale e accrescere il nostro sapere è un buon proposito per l’anno 2017 da inserire nella lista delle “cose da fare”.
 


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