Il Natale è quella cosa che, non importa se lo ami o lo detesti, arriva comunque. Arriva e comanda lui: e noi ci arrendiamo
Puoi provare a protestare, tentare ammutinamenti sotto l’albero, sottrarti alle consuetudini di pranzi e ricorrenze ma niente, vince il Natale. Il Natale è quella cosa che tutto novembre ti sei ripromessa di darti una regolata con il cibo perché sei un po’ ingrassata, ma ormai è metà dicembre e quindi tanto vale arrivare alla Befana e non se ne parli più. Salvo poi disperarti la sera del 31 per l’abito che tira. Il Natale è quella cosa che lo smartphone è un continuo susseguirsi di notifiche per i messaggi di auguri, che arrivano tutti tranne il messaggio che stai aspettando. Oppure è quella cosa che lo smartphone è un continuo susseguirsi di notifiche per messaggi di auguri e allora tu abbassi la suoneria e non senti proprio quel messaggio o quella telefonata. Richiami ed è irraggiungibile. Poi richiami ed è sempre irraggiungibile. E giù paranoie, inizialmente sedate con bicchieri di prosecco, poi strafogando un panettone senza remore. E a proposito di questo, il Natale è quella cosa che, quando rientri a casa per le vacanze, tua madre ha comprato due panettoni se a te piace il pandoro e due pandori se a te piace il panettone. Dispiaciuta ma comunque risoluta commenta che comunque è buono lo stesso, anzi di più. Il Natale è quella cosa che, se sei stata previdente e hai preso un appuntamento per tempo dal parrucchiere, lui ti farà la peggior piega di sempre. Oppure te la farà in modo eccellente ma ti saranno fatali le esalazioni provenienti dalla cucina di casa di tua madre o di tua nonna, per cui avrai una bella piega ma lascerà una scia di cucina con annessa friggitoria. Oppure è quella cosa che se non sei stata previdente, non hai l’appuntamento e anche il parrucchiere cinese ti dà forfait, avrai i peggiori capelli di sempre. Indomabili, selvaggi e ribelli come renne nella stagione dell’amore. Il Natale è quella cosa che i regali di Natale andrebbero comprati via via nel corso dell’anno quando vedi qualcosa che è proprio il regalo giusto per quella persona lì e il prossimo anno farò proprio così. E poi passi nei negozi tutto il 22 e anche il 23, e qualcuno pure il 24 pomeriggio. Il Natale è quella cosa che sono molto utili e sensati i regali utili e sensati, ma se invece arrivasse quello che desidero ma non ho il coraggio di comprarmi perché poco utile e ancor meno sensato? Il Natale è quella cosa ti sembra figo vestirti in tema, fino a che non scopri di fare pendant con l’apparecchiatura della tavola. E gli altri avranno ben sei ore di pranzo per notarlo. Insomma il Natale è un piccolo incubo ammantato di luci, uno psicodramma innevato, un tormento costellato di canditi e uvetta. È questo sì, ma il Natale è anche quella cosa di (ri)baciarsi sotto il vischio (ri)credendo possa essere per sempre, è Let it snow cantata da Frank Sinatra, è fare l’albero insieme a qualcuno che ami, sono i baci sulle guance degli amici. È bollicine nel bicchiere, è tornare bambini e non vedere l’ora di scartare i regali, è dormire al mattino senza dover andare a lavorare, è il bruciore sulla punta delle dita per le caldarroste. È l’insana voglia di farti un giro di tombola con i parenti, e se ci scappa anche di Mercante in Fiera. È questo e molto altro e, alla fine, nessuno ha voglia di rinunciarci e quindi… Tanti Auguri di Buon Natale!