Si chiude dopo due anni, e una serie infinita di successi, l’esperienza alla guida della formazione under 21 della Lc Five del giovanissimo tecnico martinese. Eccolo in un’intervista per i lettori di Extra Magazine
Mister Castellana, la tua strada e quella della Lc si sono – momentaneamente – separate, dopo due stagioni ricche di immense soddisfazioni. Qual è il tuo stato d’animo attuale?
«Non sembra esser cambiato nulla, mi sento quasi tutti i giorni con il presidente e gli altri dirigenti per discutere del più e del meno; in fondo, come ho già detto altre volte, per me la Lc Five non era solo la mia squadra, ma la mia seconda famiglia e continuerò sempre a fare il tifo per questa società».
Com’è maturata questa scelta?
«Per la volontà di misurarmi con altre realtà, relazionarmi con nuova gente, insegnare il mio futsal altrove, ma soprattutto per cercare stimoli e nuovi obiettivi, dal momento che qui - penso - non potessi raggiungere più di quanto già raggiunto».
Quale insegnamento ti lascia l’esperienza in Lc Five?
«Molteplici: dallo scambio di opinioni con De Souza e Basile, allo stare ad ascoltare pensieri, insicurezze e punti di vista di uomini di trentacinque anni così come di ragazzini di diciassette. Ma soprattutto la grande consapevolezza che creare un gruppo unito è l’unico modo per ottenere dei risultati».
Qual è il ricordo più bello degli ultimi due anni?
«Vedere in lacrime di gioia giocatori, dirigenti e tifosi dopo la vittoria della coppa Italia a Padova la scorsa stagione. Non sono uno che si emoziona facilmente e francamente in quel momento ero più felice nel vedere loro esultare che per la vittoria in sé».
Da martinese, che effetto ti ha fatto portare una formazione della tua città così in alto a livello nazionale?
«Sicuramente senti addosso una pressione maggiore e una grande responsabilità, ma nel momento del successo apprezzi tutta quella gente che ti saluta per strada, ti fa i complimenti e ti ringrazia per quanto di meraviglioso hai fatto. Sono orgoglioso perché i nostri successi hanno avvicinato la gente a questo sport meraviglioso, snobbato fino a qualche anno fa».
Cosa c’è nel futuro di mister Castellana? Ti è giunta già qualche offerta per la prossima stagione o ti prenderai un periodo di pausa?
«Uno con una passione irrefrenabile come la mia, si annoia anche a star fermo d'estate, immagina per un anno. Spero di trovare presto una panchina che mi dia la possibilità di mettere in pratica quella che è la mia idea di calcio a 5, dove si possa prima di tutto lavorare con serenità e divertimento. Qualche chiamata è arrivata, stiamo valutando».
A chi vorresti rivolgere un ringraziamento particolare?
«A tutti indistintamente, perché nel bene o nel male mi hanno insegnato qualcosa. Vorrei dedicare un pensiero particolare a Pino Salamina, Antonio Carbotti e a mio fratello Ivan per esser stati al mio fianco in questi due anni; il loro lavoro, anche se "dietro le quinte", è stato fondamentale per me. Infine, non posso che ringraziare il presidente Cosimo Scatigna che mi ha dato la possibilità di diventare per due volte l'allenatore campione d'Italia e senza il quale non avrei nemmeno rilasciato questa intervista».