Pragmaticità, grinta da vendere e umiltà: ecco le principali qualità che hanno spinto i dirigenti martinesi a puntare tutto sul tecnico salentino, ufficializzato nei giorni scorsi. Ma scopriamo insieme chi è Totò Ciullo…
È stato presentato lo scorso mercoledì 11 luglio il nuovo tecnico dell’As Martina Franca 1947. Si tratta del quarantatreenne Salvatore “Totò” Ciullo, tecnico salentino – nativo di Taurisano - che da tempo era stato accostato alla panchina biancazzurra, ma che solo dallo scorso mercoledì è ufficialmente il nuovo allenatore del Martina. A presenziare la conferenza stampa di presentazione, oltre Ciullo, il presidente Donato Muschio Schiavone e l’amministratore delegato Nino Petrosino che - dopo tanto “silenzio mediatico” - hanno colto l’occasione per ribadire le linee programmatiche del progetto Martina, anzi mutuando le parole del presidente «l’idea Martina». “Idea” che caratterizza il modo di affrontare le problematiche - ma anche di condividere gioie - come in una grande famiglia dove la priorità è il bene delle società. Prima di passare alle prime parole da tecnico del Martina di Salvatore Ciullo, il presidente Muschio Schiavone ha ufficializzato le riconferme per il capitano Raffaele Gambuzza, il difensore Salvatore Scoppetta e il mediano Daniele Fiorentino. A margine della conferenza stampa, abbiamo coinvolto mister Ciullo in un’intervista che di seguito proponiamo.
Mister Ciullo, approda a Martina in una società che si prepara a far ritorno in platee più consone alla sua storia, al suo blasone. Quali sono le Sue prime sensazioni da allenatore biancazzurro?
«Sono molto orgoglioso di esser entrato a far parte di questo progetto. Sono entusiasta e pronto a mettermi in gioco in una piazza così importante, in un club tanto blasonato. Approdare a Martina, nell’anno del suo ritorno tra i professionisti, è una soddisfazione in più. Le aspettative sono tante, ma saremo in grado di non deluderle».
Quali sono le altre motivazioni per cui ha firmato per il Martina?
«Su tutte, la serietà del progetto. Con la crisi che sta attraversando il mondo del calcio, non è facile trovare una società in grado di offrire un progetto affidabile e onesto. Io sono onorato di esser stato scelto come allenatore, mi reputo una persona fortunata. Sono pronto a dare il 200% per questi colori».
È stato ingaggiato dal Martina dopo esser stato fermo una stagione, periodo in cui ha completato il percorso didattico da allenatore. Quanto Le è mancato il calcio giocato?
«Tantissimo, perché è dall’età di sedici anni che non vivevo un anno così. Quando ho smesso di giocare, ho intrapreso subito la carriera da allenatore. Nel corso della scorsa stagione, mi sono giunte diverse offerte che ho puntualmente declinato perché non vedevo progetti giusti e in linea con la mia idea di calcio. Pur soffrendo, ho deciso di rimanere fermo e aspettare la “grande occasione”».
“Grande occasione” giunta con l’ingaggio da parte del Martina.
«Me lo auguro davvero, i presupposti per fare bene ci sono tutti».
Che allenatore è Salvatore Ciullo?
«Mantengo la grinta e l’umiltà che mi hanno sempre contraddistinto durante la mia carriera da calciatore. Grande attenzione verso i diversi aspetti del lavoro quotidiano, non mi piace lasciare nulla al caso. Predispongo tutto per raggiungere il massimo risultato».
Secondo quale atteggiamento si esprimerà il nuovo Martina?
«Sarà una squadra molto combattiva, capace di lottare fino all’ultimo minuto di recupero, in ogni partita. Prediligo schierare una squadra offensiva, partendo dal modulo di partenza che sarà il 4-4-2. Ovviamente, cercherò di introdurre alcune varianti per garantire il giusto equilibrio in campo. Ci sarà un’età media molto bassa, il più "anziano" della rosa ha ventisette anni. Sono un tecnico che non ama fare proclami, ma che risponde con i fatti».
Ha portato con sé qualche “fedelissimo” da precedenti esperienze?
«Ho suggerito qualche nome, ma sarà la società ha prendere decisioni in tal senso. Per quanto riguarda il ruolo di vice allenatore sarà ricoperto da Pantaleo Di Gennaro, con me a Melfi».
Concludendo, c’è un messaggio che vuole inviare alla tifoseria biancazzurra?
«Voglio presentarmi al meglio ai miei nuovi tifosi, mettendo in mostra il mio modo di lavorare e le mie qualità. Saprò conquistare il loro appoggio e mi auguro di esser accolto come in una grande famiglia. Quando ero ancora un calciatore, ricordo benissimo il timore che incuteva la “trasferta martinese”, proprio per la capacità di rappresentare il dodicesimo uomo in campo per i colori biancazzurri».