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Taekwondo: UNO SPORT PER TUTTI

Pubblicato da: Categoria: SPORT

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LUG
2012

 

Il presidente della Taekwondo Mansé, Vito Semeraro, ci illustra le principali tappe che ha percorso l’associazione martinese recentemente e le diverse iniziative portate avanti con passione  
 
Presidente Semeraro, tracciamo un bilancio della Taekwondo Mansé. Quali sono i principali eventi a cui l’associazione ha partecipato quest’anno e quali sono i maggiori risultati raggiunti?
«La Taekwondo Mansé ha preso parte a diversi appuntamenti di valenza nazionale, riuscendo a portare a casa risultati molto importanti. L’associazione ha partecipato al Campionato Regionale Forme 2012 di forme, tenutosi lo scorso 25 aprile a Tricase. In quell’occasione, la Taekwondo Mansé era rappresentata da sette atleti: Francesca Saracino e Giovanni Luprano, entrambi campioni regionali; Carlo Giuseppe Saracino, Lucia Francioli e Pietro Calella, vicecampioni regionali, Cosimo Miccoli e Domenico Ressa, terzi classificati. A questo ottimo risultato si aggiungono quelli del campionato italiano di forme, con un oro - il mio - e i due quinti posti conquistati da Lucia Francioli e Cosimo Miccoli. Inoltre, Domenico Ressa ha preso parte ai campionati nazionali universitari, mentre Francesca Saracino e Cosimo Miccoli hanno partecipato all'interregionale di combattimento Toscana».
Quella del Taekwondo è una passione che cercate di trasmettere ai più piccoli. Ci illustra qualche  iniziativa portata avanti dall’associazione?
 «La Taekwondo Mansé è impegnata senza sosta nel divulgare questa disciplina come “sport per tutti”. Dalla splendida collaborazione con la Scuola “Giuseppe Chiarelli” di Martina Franca e la dirigente Roberta Leporati, è nato il progetto “A scuola con il taekwondo, uno sport olimpico”. Quest’attività ha permesso ai bambini – circa cinquecento, dai 5 a ai 10 anni - di praticare uno sport diverso nelle ore di educazione fisica, senza contare l'intensa attività agonistica federale (campionati interregionali e nazionali) che ha tenuto i nostri atleti costantemente impegnati. I piccoli atleti hanno raggiunto il traguardo della cintura mezza gialla e gialla. È stata una bellissima esperienza e per questo non finirò mai di ringraziare la dottoressa Leporati e tutto il corpo insegnante della scuola Chiarelli per il successo di questa iniziativa».
Fai costantemente parte della nazionale italiana. Che emozione si prova a indossare un dobok così prestigioso?
«Indossare il dobok Italia è prima di tutto un onore oltre che una grande responsabilità. Il lavoro da fare è tanto, innumerevoli sono i sacrifici: servono tenacia, voglia di lavorare e soprattutto umiltà. Maria Giovanna Chiappelli, pluricampionessa della disciplina, e il Maestro Andrea Notaro, direttore tecnico della squadra Italia, sono esempio - oltre che di grandi campioni - di coraggio, perseveranza e umiltà. Pratico taekwondo dall’età di cinque anni e i risultati che ho ottenuto in questi ventisette anni di attività li ho raggiunti anche grazie alle persone che mi sono state vicine, agli esempi e ai diversi maestri che ho incontrato sulla mia strada».
Quali sono i principali appuntamenti a cui ha preso parte con la truppa azzurra di recente?
«Con la nazionale ho gareggiato a Seoul - in Corea, la patria del taekwondo - nel primo campionato mondiale di forme nel 2006. Da quel momento sino a oggi, sono stato convocato per la selezione della squadra nazionale; quest'anno - a giugno - ho gareggiato per l'Italia nella gara internazionale Austrian Open per l'individuale (quinta posizione) e nel trio maschile Semeraro-Giunchi-Partino (seconda posizione). La truppa azzurra ha portato a casa il titolo più prestigioso, piazzandosi al primo posto nel medagliere a squadre».
 
Come considera il livello di seguito del taekwondo in Italia? Crede che sia un movimento in ascesa?
«Assolutamente sì. Nell'ultimo quadriennio olimpico il numero dei praticanti è aumentato vertiginosamente, e la Puglia è una delle regioni con il più alto numero di tesserati in Italia».
C’è un messaggio che vorrebbe inviare ai tanti che – seppur affascinati dalla disciplina – tentennano e non la praticano?
«Di mille passi si inizia con il primo… Entrate in una delle numerose palestre di Martina Franca affiliate FITA (Federazione Italiana Taekwondo); conoscete gli istruttori, l'ambiente, toglietevi le scarpe, salite sulle materassine e provate a tirare due calci al colpitore!».
 


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