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Palestina-Italia/A tutto scambio

Pubblicato da: Categoria: ATTUALITA'

30
MAG
2014
“Emergenza Gaza” non è solo un progetto, ma è anche arricchimento, crescita culturale, scambio di conoscenze e molto altro ancora. A parlarcene Marzia Benicchi, presidente dell’Arci Grottaglie che segue il progetto e lo diffonde nel territorio
Si chiama Marzia Benicchi ed è la presidente dell’Arci Grottaglie, colei che attua un progetto di gemellaggio con Gaza in Palestina; si tratta davvero di un bel progetto che coinvolge sia i bambini palestinesi che quelli italiani, oltre naturalmente ad alcuni educatori e personale adulto. Attraverso il progetto “Emergenza Gaza” Grottaglie si prepara ad accogliere anche quest’anno, come gli altri precedenti, i bimbi palestinesi  ma non solo; “Emergenza Gaza” è tanto altro, ed è proprio Marzia che ce ne parla. 
Da quando esiste il progetto e come si è realizzato? 
«Il progetto Arci fondato nel 2004,  si colloca quando istaurammo la collaborazione con il REC (Remedial Education Center) di Giabalia nella striscia di Gaza, con il quale realizzammo i “summer camper”, ovvero  l’accoglienza dei bambini palestinesi qui a Grottaglie. Il progetto si è poi interrotto durante la prima guerra,  poiché Israele - dopo aver fatto uscire i primi coloni dalla striscia di Gaza - pose il blocco. “Emergenza Gaza” ha poi ripreso tre anni fa e si spera si ripeta anche quest’anno, considerando che la situazione in Palestina è particolare. Questo progetto si è poi evoluto, prevedendo anche “Giochi di Pace”, sempre in collaborazione con il Rec».
 In che cosa consiste l’accoglienza? Come si svolge?
«E’ bene premettere che il REC è una ONG (Organizzazione non governativa) fondata da Hussam Hamdouna, palestinese e  psicologo, con l’intento di attuare la lotta contro l’oppressione, la chiusura e il boicottaggio attraverso l’educazione dei bambini che crescendo possono apprendere i loro diritti e le loro possibilità, così che possano agire in maniera pacifica e non violenta. Il Rec è come se fosse una scuola privata, partito inizialmente come asilo, poi ha realizzato una scuola elementare e poi ancora la scuola media. La funzione del Rec è anche quella di portare per i campi profughi i libri, il divertimento, la conoscenza e l’educazione tutto l’anno. Il Rec ogni anno fa una selezione tra i suoi studenti, gli stessi bambini che vengono qui a Grottaglie dopo di che noi li aiutiamo con il passaporto, con l’organizzazione nazionale e  il Consolato. I bimbi stanno qui 15-20 giorni, solitamente nel mese di luglio, con lo scopo di interagire con i bambini grottagliesi in modo da avere una conoscenza e uno scambio continuo di quello che è l’educazione, la scolarità, le conoscenze del territorio, ciò chiaramente avviene facendoli partecipare a tutte le nostre attività: andiamo al mare insieme, facciamo le escursioni, giocano insieme, mangiano anche  insieme. In seguito “Giochi di Pace” è diventato tanto altro; per esempio comprende la realizzazione di un bibliobus a Gaza, cioè una biblioteca che gira nella città, diffondendo la conoscenza di libri e giochi educativi, naturalmente  con personale adeguato. Un’altra idea è quella dello scambio degli educatori, cioè fare partecipare tre di loro alle attività delle scuole di Grottaglie, ma abbiamo incontrato ostruzionismo nelle scuole da questo punto di vista; l’obiettivo di Hussam, che lo pone come fondamentale, è che gli educatori lavorino con i portatori di handicap, ciò che non è consuetudine nella cultura araba, dove il portatore di handicap non viene tutelato; lo scambio prevede che anche gli insegnanti italiani vadano lì a vedere la situazione, ma hanno paura».  
Quindi  “Emergenza Gaza” comprende una serie di progetti?
«”Emergenza Gaza” è legata al coordinamento per la Palestina e noi come Circolo Arci abbiamo aderito a questo coordinamento. Comprende anche la raccolta di fondi, viveri e medicine da inviare a Gaza con un convoglio che parte da Genova».  
Come mai Grottaglie?
«E’ stato un caso: il Rec aveva degli scambi con un’associazione romana che  faceva adozione a distanza, ma un anno decisero di far venire un po’ di ragazzi per avviare questo tipo di progetto; la Presidente dell’associazione romana era di origine pugliese, di un paese vicino  Grottaglie, la quale cercò nei vari comuni quale potesse  aderire a questo progetto e Grottaglie aderì a questo invito. Quando fu stipulato l’accordo, noi come Arci aderimmo a tutte le attività; l’anno dopo Sara, la Presidente dell’Associazione  romana suddetta,  pensò che fosse inutile continuare a occuparsene, in quanto lei aveva sempre provveduto alle adozioni, quindi ci affidò il progetto e facemmo il primo anno, poi il secondo e tutti gli altri». 
Come risponde la cittadinanza?
«Risponde molto bene, alla gente piace collaborare e dare il proprio contributo; ogni anno non vede l’ora che arrivi il periodo per dare una mano». 
Dove alloggiano i bambini?
«Nella scuola elementare Rodari, stanno tranquilli, c’è il parco; dormono sulle brandine donate dalla marina, ci sono le cucine con le cuoche che il Comune mette a disposizione, lo scuolabus per portarli a fare le escursioni; sono dodici, tredici bambini più tre, quattro adulti di loro. La scuola  mette a disposizione la struttura, mentre i volontari organizzano la spesa, le pulizie e tutto ciò che concerne l’organizzazione». 
 
 


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