Un venticinquenne dice di ricevere messaggi direttamente da Dio. La Chiesa tace ma la procura vuole vederci chiaro. E intanto le parrocchie si svuotano
E dal 2007 che Tony Laggetta da Carmiano (Lecce) dice di aver scoperto di essere un veggente o, più propriamente, un profeta, visto che riceve messaggi divini per poi comunicarli all'umanità. In un appezzamento di terreno a metà strada tra Carmiano e Copertino, oggetto di donazione da parte di uno dei primi seguaci del gruppo "Il calvario di Gesù crocifisso" (Associazione di promozione sociale e Onlus dal 2012) da lui fondato, Tony Laggetta, su precisa indicazione del "Signore Padre onnipotente" (così evidentemente Dio firma i propri messaggi) ha innalzato un piccolo altarino attorno a una pietra e lì a ogni apparizione si radunano fino a cinquecento persone tra curiosi e devoti; e mentre la notorietà del giovane mistico si espande rapidamente dalla Puglia a tutta Italia via Facebook (alcuni annunciano una prossima visita di Paolo Brosio) le chiese del paese di Carmiano e dintorni tendono a svuotarsi.
I messaggi divini sono nello stile delle altre apparizioni soprannaturali: invito alla preghiera e alla diffusione del messaggio evangelico. Con consigli personali al giovane mistico con le stimmate su come vestirsi e come comportarsi (niente tatuaggi o piercing). Ma stavolta è Dio in persona che parla, non la Madonna o qualche angelo o santo, come forse non accadeva dai tempi di Mosè. Ma, come la storia insegna, quando si svuotano le chiese iniziano i problemi per il santone di turno.
Una famiglia di un paese vicino, Copertino, denuncia ai giornali che un suo componente, A.C., 20 anni, da un giorno all'altro ha lasciato l'abitazione e il lavoro per unirsi a Tony, diventandone il più fidato discepolo. Il padre del ragazzo rivolge un disperato appello alle "autorità civili e religiose", affinché chiariscano cosa c'è dietro l'Aps-Onlus "Il calvario di Gesù crocifisso" e accertino la storia delle stimmate che comparirebbero periodicamente sulle mani del veggente. E benché la presunta vittima abbia sempre dichiarato di aver liberamente deciso di seguire il veggente, essendo per di più maggiorenne, il padre chiede di «capire», dichiarandosi disposto anche a fare un passo indietro «qualora gli eventi straordinari e prodigiosi di cui parlano i fedeli del gruppo dovessero verificarsi sul serio».
Intanto la Curia di Lecce, attraverso il vicario del vescovo Domenico D'Ambrosio, don Fernando Filograna, sollecitata da molti a intervenire, temporeggia e non si esprime, sottolineando però che nessun ecclesiastico ha mai preso parte alle riunioni di preghiera del gruppo in questione. A chi spetta, tra le "autorità civili e religiose", alle quali si rivolge un padre disperato, risolvere il caso del profeta di Carmiano? Ma prima ancora della Curia ha fatto la Procura, togliendo così al Vescovo le castagne dal fuoco: c'è ora un'inchiesta su Tony Laggetta condotta dal pm della procura di Lecce Antonio Negro che ha voluto sentire il mistico sull'ipotesi di circonvenzione di incapace ai danni del ragazzo ventenne di Copertino. La circonvenzione di incapace, reato procedibile d'ufficio, è un reato non facile da provare perché occorre non solo accertare l'effettivo stato di deficit psichico della vittima (che potrebbe derivare dalla depressione per una grave malattia, un lutto, la perdita del lavoro) ma anche provare la malafede del suo profittatore.
Dopo che si è diffusa la notizia, sul sito Facebook del veggente è apparso puntuale un ulteriore messaggio dell'onnipotente (datato giorni prima) che annuncia persecuzioni e sofferenze: «Figlio mio quanta sofferenza. Io, il Tuo Dio... ti dico: metteranno le mani su (sic!) di voi e vi perseguiteranno, consegnandovi anche alle prigioni, maltrattati, percossi a causa del Mio nome... Vi tradiranno persino i genitori, parenti tutti e amici. Sarete odiati da tutti a causa del Mio nome...(firmato) Il Signore Padre Onnipotente». Quello che invece non era stato profetizzato dal Signore era una contemporanea denuncia per diffamazione presentata dallo stesso Tony contro una sorella dell'adepto A.C. per via dei contenuti della pagina Facebook antagonista a quella del Calvario, chiamata significativamente con il nome "Il Calvario di Gesù Crocifisso è una bufala". Un sito più affollato dell'originale in cui le accuse, come l'ironia e le allusioni sull'onestà della setta, non si contano. Considerato però che Tony Laggetta agisce sempre rispettando la volontà del Signore c'è da chiedersi se proprio Lui gli abbia suggerito di sporgere querela. Insomma, più la veterotestamentaria legge del taglione che non il "porgi l'altra guancia".
Se l'inchiesta a carico del veggente dovesse andare avanti, sarà interessante scoprire in che modo i giudici appureranno se il mistico è o meno in buona fede quando dice di essere destinatario dei messaggi di Dio.
Tony Laggetta da parte sua non si scompone, consapevole del proprio destino e annuncia che non appena arriverà il momento, mostrerà a medici ed esperti le sue stimmate. Nel frattempo il Vescovo di Lecce, alle prese con un fenomeno scomodo per la Chiesa se non viene controllato e gestito dalle gerarchie, tifa in silenzio perché lo Stato sia severo nello smascherare i mistificatori.
Già, perché la vera fede, talvolta, può essere difesa anche in un'aula di giustizia.