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«Il nostro risultato più prestigioso»

Pubblicato da: Categoria: ATTUALITA'

13
OTT
2016
Vito Semeraro, a sua volta atleta di taekwondo, non nasconde la sua soddisfazione dopo il bronzo di Marzolla a Bucarest: «Seguiamo l’atleta nell’impostazione della mentalità giusta per competere».
 
 
Non sono certamente da meno le soddisfazioni provate dal presidente dell’Associazione Vito Semeraro. Anche il massimo dirigente martinese è atleta e sa bene cosa significa cogliere risultati lusinghieri. E ora, proprio sulla scorta della sua esperienza da atleta ancora in attività, accompagna in maniera saggia il percorso di crescita dei suoi allievi, che però già hanno iniziato a ripagarlo: «Per la nostra associazione Riccardo ha rappresentato il culmine dopo cinque anni di vita dell’associazione. Un risultato raggiunto con la politica dei piccoli passi da compiere ogni giorno e dei sacrifici. Un prestigio per tutti noi – afferma raggiante Semeraro - in poco tempo abbiamo preso Riccardo, che era alto poco più di un metro, l’abbiamo visto crescere e gareggiare progressivamente dal campionato provinciale, regionale e poi nazionale, fino ad arrivare al risultato di Bucarest. E una medaglia per un atleta e per un tecnico rappresenta il coronamento di un lungo percorso. Specie se si pensa che Riccardo rientra tra i 23 cadetti, una parte femminile e una maschile, su 40.000 praticanti in Italia. Da atleta ricordo sempre con piacere il mio percorso: ero un atleta tecnico, quindi nella parte delle Forme. Ho disputato un campionato del mondo, un europeo, diverse convocazioni in nazionale. Insomma, l’esperienza di un certo livello c’è e questo mi fa comprendere ancora meglio le emozioni del suo cammino – confessa il presidente martinese – perché aggiungere un risultato del genere ci dà forza per continuare a crescere i nostri ragazzi. Questo bronzo è solo un punto di partenza, non fa altro che rappresentare a pieno il percorso di un atleta di taekwondo. Riccardo è arrivato lo scorso anno a prendere la cintura nera, un punto di inizio e non di arrivo nel percorso di un marzialista». Perché, in relazione a Bucarest, le aspettative c’erano ed è insensato negarle: «Quando si fa una competizione si tende sempre a raggiungere il risultato, ma il nostro motto è migliorare il processo di una crescita sportiva di uno 0,1% al giorno. Poi se il risultato arriva, bene. Se non arriva, allora vorrà dire che ci sarà stato un avversario più forte e per questo ammetterlo, andando a lavorare sulle lacune dimostrate. È fondamentale non l’impostazione al risultato, ma al processo con il quale si tenta di raggiungerlo. E questo ha fatto sì che io e l’altra insegnante Lucia Francioli – perché non ci sono solo io -  stimolassimo Riccardo al modo giusto, perché sapevamo che poteva raggiungere un bel risultato, che poi è arrivato. La prossima tappa, per Riccardo in particolare, è il Campionato Cadetti, l’ultima esperienza per lui da cadetto. Si disputerà a Olbia, a novembre. Poi chiaramente nel 2017 sarà l’inizio di un percorso nuovo per il nostro Riccardo, perché entrerà a far parte della categoria Juniores, cosa che ci indurrà a riprogrammare tutto dal punto di vista atletico e mentale, in quanto si ritroverà di nuovo “bimbo” tra i più esperti. E saremo come sempre al suo fianco per supportarlo al meglio».
 


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