MENU

MAESTRI D´INCONTRO

Pubblicato da: Categoria: ATTUALITA'

27
OTT
2016
Essere docenti comporta grandi responsabilità, da accettare con consapevolezza. Ecco perché – da cattolici – il senso della missione a cui si è chiamati è ancora più forte
 
 
Piove anche questa sera, una pioggia leggera, sottile che rende specchio le “chianche” del centro storico, sulle quali si riflettono le luci della strada, cammino a piedi, devo raggiungere la Basilica di San Martino: i docenti hanno la possibilità di vivere qui il “loro” Giubileo. 
Attraverso la Porta, entro,  persone in preghiera, un clima raccolto, familiare, sarà  per la consapevolezza del significato e dell’opportunità di conversione, ma anche di riconciliazione che questo momento offre ai presenti.
Don Franco aiuta mirabilmente a riflettere sulla parabola del Buon Samaritano, sulla possibilità che ognuno ha di essere prossimo, ma soprattutto di come in realtà l’uno lo è per l’altro, contemporaneamente, in una forma di reciprocità alla quale, forse, non avevamo pensato.
L’essere educatore, maestro, guida è sempre stata più una missione che un lavoro, ai nostri giorni lo è ancor più.
Gli alunni, qualsiasi età abbiano, chiedono che il docente a cui sono stati affidati sia punto di riferimento, compagno di viaggio, capace di trasmettere sapere e conoscenze, ma anche, e soprattutto, capace di accoglierli, ascoltarli, entrare in empatia, curare i rapporti, gratificare e dare fiducia.
Ma oggi, a differenza del passato, chiedono di essere sorretti nel compito educativo, anche i genitori.
Interessanti le parole  di don Franco sull’importanza che ogni incontro ha nella vita di ciascuno, ogni persona incontrata inevitabilmente lascia un segno. Questo ci responsabilizza nei rapporti umani in genere, in quelli educativi in modo particolare.
“Siate testimoni!”, ha consigliato: le citazioni, a questo punto, sarebbero tante: “L’uomo contemporaneo ascolta più volentieri i testimoni, che i maestri”, “Non siate solo maestri, ma testimoni…”
A me personalmente, piace molto un’espressione, che uso spesso: “non fate come dicono, fate come fanno”.
Alla luce di quanto detto fin qui, essere maestri cattolici, sicuramente, impegna maggiormente, per questo l’UCIIM (l’associazione che unisce i docenti cattolici), ha pensato a questo momento d’incontro nella preghiera.
Le ultime parole del Rettore della Basilica sono state indirizzate ai docenti collocati nell’ambiente di lavoro, sulla necessità di umanizzare il collegio dei docenti, sulla correttezza dei rapporti interpersonali a ogni livello, sul rispetto delle persone prima di ogni altra cosa.
Un clima rispettoso di tutti e di ciascuno, sicuramente aiuta nel lavoro, a tutto vantaggio  degli alunni.
Le lampade lasciate ai piedi dell’altare alimentano la speranza  in un futuro, nel quale le giovani generazioni possano esprimersi al meglio, custodendo in sé i frutti degli incontri e delle testimonianze avute.
Mentre in qualità di presidente, la collega Cinzia De Bellis, legge un pensiero di Madre Teresa, non vi sembri irrispettoso, ma nella mia mente scorrono le parole di una nota canzone : “Sì, tutto è possibile/ Perfino credere/ Che possa esistere/ Un mondo migliore…un mondo migliore!”.
 


Lascia un commento

Nome: (obbligatorio)


Email: (obbligatoria - non sarà pubblica)


Sito:
Commento: (obbligatorio)

Invia commento


ATTENZIONE: il tuo commento verrà prima moderato e se ritenuto idoneo sarà pubblicato

Sponsor