E’ quella del consigliere regionale, il quale tiene a puntualizzare alcuni aspetti evidenziati sulla questione Cimitero di Martina Franca nel numero scorso di Extra Magazine
L’avevamo scritto: se a Martina Franca c’è una persona titolata a parlare di Cimitero, quella è Antonio Martucci. Fin dal suo primo ingresso in Consiglio Comunale, correva l’anno del Signore 2002, non ha fatto mai mistero del suo “pallino fisso”: ridare dignità al Camposanto di Martina Franca. Un’idea di come poter raggiungere questo risultato lui ce l’ha; ma è un’idea, non un progetto steso nero su bianco. «Io ho “progettato” un’idea. Voglio il cimitero e lo voglio come l’ho pensato. Non si discute». E’ questo l’esordio della nostra conversazione, durante la quale Antonio Martucci si mostra, come sempre, molto determinato.
Quindi, Consigliere di progetto vero e proprio ne esiste solo uno.
«Sì, di progetto protocollato ce n’è soltanto uno e riguarda solo la parte nuova del Cimitero, mentre tralascia completamente quella esistente».
(Questo progetto è stato presentato, dai tecnici del Gruppo Serveco, per la prima volta pubblicamente, presso la sede di Sinistra Ecologia e Libertà alimentando così le voci che questo “project financing per l’ampliamento del cimitero di Martina Franca” sta assumendo sempre di più una connotazione politica. NdR)
E il suo di progetto?
«Come ho già detto io non ho un progetto, bensì un’idea di progetto che si è sviluppata conoscendo le reali necessità del nostro cimitero e dopo averla confrontata con altre persone».
Da cosa parte la sua “idea”?
«Da due esigenze fondamentali: messa a norma e ampliamento».
Messa a norma? Vuol dire che nel nostro Cimitero c’è qualcosa che non va? Allora ci abbiamo visto giusto…
«Diciamo che niente è a norma. Vuole qualche esempio? L’impianto elettrico, l’impianto fognante completamente assente (né di acque bianche né di acque nere), la Cappella che cade a pezzi (da diversi anni è messa in sicurezza e quindi inagibile); la pavimentazione, seppur possiamo chiamarla così, fatiscente e inadatta per quello che è uno dei più bei cimiteri della zona; i campi di rotazione che sono delle vere e proprie porcherie; abbiamo bisogno di una camera ardente…».
Un elenco interminabile…
«Le faccio un altro esempio: la legge dice che il defunto deve essere accompagnato alla porta del Cimitero e da quel momento in poi deve essere preso in carico dal Comune che deve occuparsi della sepoltura. A Martina invece, questo viene fatto, da sempre, dalle agenzie che non hanno interesse a farlo, ma che lo fanno solo per una consuetudine radicatesi nel tempo. Questo ora non è più ammissibile. Le norme vanno rispettate e il Comune deve farsi carico di questo servizio».
E il nostro Comune, può farlo?
«Questi sono servizi necessari che il Comune deve fornire per forza. Ed è qui che io dico: se c’è un privato che li può fare, perché non mettere in relazione la ristrutturazione e messa a norma con la costruzione della parte nuova?».
Quindi secondo lei bisogna affidare la costruzione dei nuovi loculi a chi si impegna a ridare dignità alla parte esistente.
«Certo, è la condizione essenziale. Il progetto dei loculi da fare, deve partire dall’assunzione di queste responsabilità. Mi sto battendo da anni e io non me ne vado da Martina fintanto che questo discorso non si incanala nel verso giusto. So anche di avere dalla mia parte il sindaco Franco Ancona».
Visto quello che sta succedendo in queste ore (proprio la presentazione del progetto Serveco nella sede di SEL), il Sindaco “è con te”, ma gli altri?
«Io sono convinto che se porto quest’idea in Consiglio Comunale, dove ci si confronta sui fatti, anche gli altri saranno con me».
Il progetto presentato invece, riguarda sola la costruzione di loculi e, messa così, ha tutta l’aria di un mero business.
«Non voglio entrare nel merito. Io ho messo la mia idea a disposizione di tutti, perché non ho alcun interesse particolare nella realizzazione. Il mio unico interesse è vedere restituita la dignità che il nostro cimitero merita».
Ha in qualche modo quantificato i costi per l’Amministrazione?
«E’ un operazione a costo zero. Anzi, se questa idea si trasformerà in qualcosa di concreto e il project finacing vedrà la luce, tra trent’anni il nostro Comune si ritroverà con qualche migliaio di loculi di proprietà e trent’anni di servizi resi senza aver tirato fuori un solo euro dalle casse comunali».
Le stesse casse comunali che, se tutto va bene, vedranno arrivare circa un milione di euro.
«Esatto. E’ quel milione di euro che si potrà ricavare dalla vendita dei quarantasette suoli cimiteriali che saranno assegnati, tramite sorteggio, appena sarà completato il bando di assegnazione che, mi risulta, essere in dirittura d’arrivo».
Questo è un risultato importante che premia la sua costanza perché, possiamo dirlo, anche in questo caso lei si è speso molto.
«Sì, è un risultato davvero importante, soprattutto perché è la prima volta che a Martina vengono assegnati, dopo un bando e per sorteggio pubblico, dei suoli cimiteriali».