È iniziato l'anno, tra saldi e influenza: c'è chi ha festeggiato, chi ha vandalizzato la città, chi si è tuffato e chi ha dato alla luce una nuova personcina
Abbiamo archiviato le festività natalizie che in realtà per i tarantini sono state in un certo senso disturbate dalla fastidiosa influenza che ha messo a letto oltre la metà dei cittadini.
L’influenza che puntuale arriva ogni anno a Natale è certamente una “guastafeste” perché non soltanto produce fastidi ai poveri malcapitati ma finisce per trascinare anche coloro che, stando in casa, si devono prodigare ad accudire gli ammalati. Potremmo chiedere al Padreterno di poter spostare di qualche settimana l’influenza per lasciare libere le festività natalizie.
Il secondo fenomeno che questa settimana analizziamo è quello relativo ai saldi che hanno avuto inizio il 5 gennaio scorso, vigilia dell’Epifania.
Così con la stessa somma chi si aspettava un regalo ha finito per averne due. Quasi, quasi, verrebbe voglia di dire dal prossimo anno di rinviare tutti i regali al giorno in cui scattano i saldi.
Intanto i tarantini hanno salutato l’arrivo del nuovo anno con la festa in piazza costata al Comune 60 mila euro, ma il Comune ha dovuto far fronte a danni per circa 30 mila euro perché i “soliti ignoti” hanno distrutto ben 50 cassonetti dei rifiuti.
Si è sparato come se fosse a Beirut e a questo punto ci si chiede a cosa possa servire un ordinanza sindacale che vieta i botti.
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Una cinquantina di tarantini più audaci ha accolto il nuovo anno tuffandosi nelle gelide acque di Lido Gandoli.
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Ma non ci sono soltanto notizie che sanno di guerra e di morte; per fortuna a Taranto i bimbi continuano a nascere e così nel 2017 sono stati ben due mila i parti nel capoluogo ionico.
Il primo nato tarantino del 2018, Federico di 3 chili e 200 grammi, figlio di Pier Paolo Montenero e di Debora Ferrara è venuto alla luce soltanto alle 18.23 del 1° gennaio alla Clinica Bernardini.
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Cento anni fa il mondo subiva l’influenza più tragica di sempre, fu quella spagnola che contagiò un miliardo di persone e che provocò 50 mila morti, più dei soldati caduti nel corso della I Guerra Mondiale.
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E’ stata un successo la I Edizione della Notte Bianca dell’Archeologia che ha visto in 600 il numero dei visitatori che di notte ha fatto conoscenza delle necropoli e delle tombe arcaiche cittadine.
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La Villa Peripato si è avviata verso il pieno risanamento, infatti è tornata a risplendere il caratteristico laghetto dei cigni e delle oche e sono state montate le giostre per disabili. A breve inizieranno i lavori per la piscina degli atleti e per tutte le altre strutture che insieme al bar daranno vitalità all’intero polmone verde del centro cittadino.
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Nei giorni scorsi è stato consegnato al noto pittore tarantino Nicola Giudetti il Premio “Amico del Borgo Antico” per il suo impegno di pittore e promotore di iniziative culturali e sociali in favore degli abitanti del Borgo Antico, come atti di carità verso famiglie in difficoltà che lui ed altri sostengono. Il Premio fu istituito 19 anni fa dal compianto Fedele Massante.
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Per quanto riguarda i siti antichi che erano in stato di abbandono nel Borgo Umbertino, annotiamo con piacere la fruizione al pubblico dell’ex Convento Sant’Antonio e dell’ex Convento San Giovanni di Dio. Sarebbe ora tempo di pensare al restauro del Tempietto Gotico di via Cavour. Intanto la Masseria Solito diventerà un grande Museo che ospiterà le opere artistiche e tecniche dei più grandi tarantini dall’età magno-greca ai giorni nostri. Così quella che fu la casa dei Viola sarà un vero fiore all’occhiello per la città.
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Dal prossimo anno scolastico saranno 100 in Italia le scuole che sperimenteranno il diploma in quattro anni. Di queste 10 in Puglia e a Taranto ci sarà una sola sessione sperimentale con 4 anni al Liceo Scientifico Battaglini. Le iscrizioni scadono il prossimo 16 gennaio.
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Sempre sul fronte della scuola sono in stato di agitazione i 55 mila supplenti delle scuola elementari ai quali, per continuare ad insegnare, non basterà più il semplice diploma di magistrale.
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La mozzarella di Gioia del Colle ha ricevuto l’atteso riconoscimento di prodotto Dop, ma è già scattata la guerra a colpi di carte bollate da parte dei produttori campani della mozzarella.