La reazione scomposta dell'on. Rosalba De Giorgi all'editoriale del nostro direttore rivela un nervo scoperto dei parlamentari grillini: l'ambiguità nella gestione della questione Ilva, la cui chiusura era stata promessa in campagna elettorale
Mai come in questo caso la premessa è d’obbligo: non conosciamo Rosalba De Giorgi se non come professionale e gradito mezzo busto che ha saputo entrare con grazia e gentilezza nella nostra casa attraverso la “televisione di Stato” tarantina.
Orbene, le considerazioni che faremo – seppur con la dovuta civiltà ma al contempo con cruda franchezza – non sono considerazioni ad personam ma appartengono al dovuto diritto di critica che un giornalista è tenuto ad esercitare nei confronti di un Parlamentare della Repubblica senza che per questo si invochi la lesa maestà. Non è quindi alla Dottoressa De Giorgi che ci rivolgiamo ma all’Onorevole De Giorgi.
Tanto più se il Parlamentare in questione appartiene a un partito politico che del diritto di critica (a volte eccessivo) ne ha fatto una bandiera per abbattere il sistema e per “aprire il Parlamento come una scatoletta di tonno”.
Ma veniamo ai fatti: il nostro Direttore – al netto delle battutine tanto acidule quanto fuori luogo sulle sue doti estetiche e professionali - ha recentemente vergato un fondo in cui in buona sostanza provava a fare ragionamenti di assoluto buon senso.
In estrema sintesi Rosa Colucci provava a domandarsi perché mai, stante il gran numero di emergenze che insistono su Taranto, la nostra Onorevole Pentastar si applicasse con fervore quasi focolarino alla causa dell’Ippodromo Paolo VI, gloriosa e prestigiosa struttura piombata purtroppo in una spirale di crisi senza precedenti e bisognosa della doverosa attenzione.
Tutti i tarantini che non siano stolti si dolgono per la situazione di quell’Ippodromo che nel tempo è diventato una istituzione per la città e che è stato fondato dallo stimato e compianto Donato Carelli, imprenditore tra i più seri ed illuminati in riva allo Ionio oltre che Uomo dalla notevole moralità e bontà d’animo.
Però purtroppo l’ippodromo è una struttura privata che ha come mission quella di provare a stare sul mercato facendo quadrare i conti mentre l’emergenza sanitaria scatenata da Ilva ed Eni (comunque la si pensi) è questione di interesse pubblico.
Affermazioni cristalline che non sono piaciute alla Parlamentare stellata la quale ha (bontà sua) pensato di esporre le proprie ragioni rivendicando il fatto di essersi applicata anche alla questione Eni e concludendo con un bel “in futuro la direttrice si informi e si documenti meglio. Giusto per non incorrere in ulteriori scivoloni".
Noi che siamo scribacchini di quart’ordine - e per giunta non professionisti - abbiamo pensato bene di fare tesoro del prezioso consiglio e ci siamo informati, giusto per non fare brutta figura con quelli bravi.
L’Onorevole Rosalba De Giorgi (fonte sito della Camera dei Deputati) ha all’attivo zero mozioni e risoluzioni, zero atti di indirizzo e controllo risultando cofirmataria in due proposte di Legge (tradotto: collega mi fai la cortesia di mettere la tua firma su questo progetto di Legge a cui tengo tanto? Sì, volentieri perché tra l’altro mi piace).
L’onorevole Rosalba De Giorgi risulta inoltre assente (insieme alla truppa di onorevoli tarantini) in data 20 luglio u.s., giorno in cui il Ministro Luigi Di Maio si è presentato in aula a parlare di Ilva. Unica parlamentare tarantina presente era l’Onorevole Vincenza Labriola di Forza Italia che è stata anche l’unica ad aver presentato una interpellanza urgente sul tema del siderurgico.
Quanto alla vicenda Ippodromo ed Eni – siccome come cronisti che si occupano di politica crediamo immodestamente di non essere dei completi testicoli (forse pur sempre dei semi zebedei) – riteniamo sommessamente che dire di essersi occupati delle due vicende in questione avendo fatto dei semplici “interventi di fine seduta” è un po' come romanzare una strombazzata con l’automobile facendola passare per una zuffa con morti e feriti.
Per i non addetti ai lavori, gli interventi di fine seduta sono una specie di sfogapopolo che viene concesso agli onorevoli i quali, a margine della discussione all’ordine del giorno, parlano di “laqualunque” senza che nessuno sia obbligato ad ascoltarli o a prendere provvedimenti conseguenti alla dichiarazione del Parlamentare. Un nulla mischiato col niente insomma.
In genere quelli più scafati della Prima Repubblica usavano questo strumento perché l’intervento della durata di circa due minuti rimanesse agli atti onde poi tornare nel proprio collegio potendo vantarsi di avergliene cantate quattro a quei manigoldi di Roma. Tanto non costa nulla e fa fare la sua porca figura.
Ergo l’intervento di fine seduta del 18/07/2018 alle 20:09 durato due minuti e quattordici secondi con i Parlamentari già attovagliati (o, nella migliore delle ipotesi appisolati) e con la campanella della Presidenza che ha suonato tre volte come a voler dire “Onorevole De Giorgi concludi altrimenti si scuoce la pasta”, non è un modo efficace per risolvere un problema. La politica – secondo noi - è altro: è la capacità di mettere gli stakeholder politici intorno a un tavolo, è abilità di tessere la tela lontano dai riflettori, è l’autorevolezza di saper alzare il telefono e battere i pugni nei ministeri competenti riuscendo a farsi ascoltare. Non è certo l’interrogazioncina o l’interventino in aula i quali lasciano il tempo che trovano. Questo a maggior ragione se si è un Parlamentare di maggioranza e ci si trova a dover interagire con un Governo amico senza bisogno di simulare piazzate coram populo. Insomma, se sei in maggioranza e devi ricorrere all’intervento di fine seduta chiedendo scusa per il disturbo e grazie e prego, la cosa è grave.
Noi non abbiamo dubbi sulla buona fede dell’Onorevole Di Giorgi anche perché la reputiamo una inguaribile entusiasta forse bisognosa di un supplemento di esperienza politica ma pur sempre entusiasta.
Giusto il tempo di ricordare però che Davide Casaleggio – patron del MoVimento – ha recentemente dichiarato che la democrazia rappresentativa è un fatto ampiamente superato dalla storia (il Parlamento è una roba inutile insomma). Questo per significare all’Onorevole De Giorgi la considerazione che il suo Partito ha per l’attività parlamentare.
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Piccola nota a margine: scorrendo i commenti al post dell’Onorevole De Giorgi, c’era qualcuno che definiva Extra Magazine una testata filo Partito Democratico. Data la mia storia personale, questo lo considero un insulto.