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Toponomastica/Muschio Schiavone vs Bascio

Categoria: ATTUALITA'

12
APR
2013

 

Una strada reintitolata con un provvedimento che annulla la denominazione attuale: da Vito Bascio al martinese Francesco Muschio Schiavone e viceversa. Elio Greco: «Non è una difesa d'ufficio di Muschio Schiavone. Dedicate quella strada a chi volete ma non a un fascista»
 
Con un atto non certo immediatamente comprensibile, visto che non c’è danno erariale, l’amministrazione ha revocato con un atto di autotutela il nome dell’attuale via Muschio Schiavone per riportarlo all’originario toponimo di via Vito Bascio. Immediate le reazioni di Elio Michele Greco, presidente della Fondazione Nuove proposte, che a suo tempo propose il cambio di nome in favore di Muschio Schiavone.  «A me interessa – ha spiegato Greco - che venga cancellato per sempre dalla toponomastica martinese il nome di Vito Bascio, un gerarca fascista pescarese della prima ora, di quelli manganello e olio di ricino, prematuramente scomparso, che Mussolini e Starace decisero di trasformare in eroe nazionale imponendo a diverse città italiane di intitolargli una strada. Tra il 1943 e il 1945 tutte le vie Vito Bascio italiane furono revocate, tranne quella di Martina».
Elio Greco ha preso in esame anche l'aspetto giuridico del problema: «Non è affatto vero che il cambio di denominazione di una strada comporta problemi ai cittadini e non è vero neanche che comporta fastidi perché tutti i documenti dei cittadini, delle aziende, delle istituzioni presenti su quella strada continuano ad essere validi fino alla data di scadenza dei documenti (carta di identità, patente, licenza ecc.). Questo è confermato dal fatto che in tutte le città di Italia vengono continuamente cambiate intitolazioni di strade e piazze senza nessun trauma».
«A Bari, - ha continuato Greco - piazza Roma è diventata piazza Moro; a Fasano viale stazione è diventato viale Schena senza nessun problema per i residenti; altrettanto è successo a Roma, ove la centralissima via del Progresso, vicino alla sinagoga, ha recentemente cambiato nome».
«Comunque, - ha concluso Greco - se il principio è quello adottato dalla giunta con la delibera in questione, vanno revocate tutte le delibere di attribuzione di strade, esempio ex vico Cirillo, ex vico Plebiscito e di tutti i vicoli di via Donizetti, tutte intestate attualmente a grandi martinesi del passato: o tutte o nessuna, perché se ne fate una sola il sospetto della faziosità prende corpo. Approfitto dell'occasione per ricordarvi che il Comune di Martina non ha ancora murato le targhe di strade e piazze dedicate a Guido Lenoci (uno dei più grandi martinesi di tutti i tempi) e a padre Mario Monegat, fondatore della Consolata a Martina nonostante la validità delle delibere comunali di intitolazione».
 
 


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