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Sull´Islam e il jihad: molti equivoci e poche verità

Pubblicato da: Categoria: ATTUALITA'

7
MAR
2019

Distinguere un miliardo e ottocento milioni di musulmani nel mondo in islamici cattivi appartenenti all’Islam estremista o fondamentalista, e in islamici buoni devoti all’Islam quietista è sbagliato. Chi pensa all’Islam senza conoscerlo, pensa all’inferiorità della donna senza velo, alle stragi consumate in Europa, ad una religione che se tale è, non vuole adeguarsi ai tempi che cambiano.

L’Islam letteralmente significa “sottomissione a Dio” è una delle tre religioni abramitiche, oltre al cristianesimo e all’ebraismo. I musulmani si considerano discendenti di Isacco, figlio di Abramo, capostipite del popolo ebraico in quanto proprio Maometto considerava Abramo suo predecessore e autorevole profeta dell’Islam.

L’Islam è una religione suddivisa in sunniti, sciiti, kharigiti che condividono la preghiera, il pellegrinaggio, l’elemosina rituale ed altre verità fondamentali della religione di Maometto. Per molte religioni, come per l’Islam la guerra è rito sacro, con le sue liturgie e ai martiri armati spetta il paradiso.

Per un credente musulmano il Corano è la parola di Allah, trasmessa a Maometto tramite l’arcangelo Gabriele, rimasto immutato nel corso dei secoli. Per i fedeli ogni copia del libro è conforme all’originale del VII secolo. Il concetto di guerra è coranico: il “jihad” è lo “sforzo sulla via di Allah” e non “harb o qital” inteso come guerra. Il jihad come la “Sunna” ovvero tutte le tradizioni relativi a comportamenti, detti e silenzi del Profeta, sono un dovere etico-giuridico per un credente musulmano. La Sharia costituita dall’unione della Sunna e del Corano è la Legge che presiede alla vita pubblica e privata della “Ummah”, la comunità dei credenti. Il primo jihadista a combattere contro gli “mushrikun” che associavano Allah ad altri dei, fu Maometto. Chi si occupa di informazione, per ignoranza o cattiva interpretazione, attribuisce erroneamente al termine jihad un significato di guerra santa e definisce uno jihadista come un musulmano impegnato militarmente in una guerra di religione contro l’Occidente.

Il Corano e il Sunna distinguono un “grande jihad” da un “piccolo jihad”. Il “grande jihad” è il perfezionamento interiore da raggiungere con la retta professione della fede islamica, attraverso il digiuno nel mese del Ramadam, recitando le preghiere quotidiane, praticando l’elemosina e con il pellegrinaggio alla Mecca per professare la propria fede.

Il “piccolo jihad” è per qualcuno la cosiddetta “guerra santa”, in realtà è la guerra che il musulmano deve condurre contro il mondo della miscredenza (dar-Al-kufr) per ottenere il trionfo della fede islamica nel mondo. Per il piccolo jihad ci sono due correnti di pensiero: secondo alcuni si deve sostenere una guerra difensiva contro dar-Al-kufr e altri come l’Isis e altre organizzazioni islamiche, sostengono la necessità di una guerra offensiva. Quest’ultimi incitano al terrorismo servendosi di un passo del corano, per attaccare i miscredenti Occidentali. La “guerra santa” in realtà, rispetta le Dichiarazioni dei diritti umani approvate nel 1981 e nel 1991 negli Stati Islamici, compatibili con la religione musulmana e il dettato normativo coranico, mentre il terrorismo per i jihadisti “offensivi” convertiti non risparmia bambini, donne, anziani e le loro proprietà.

Non bisogna normalizzare e sottovalutare gli attentati suicidi dovuti a fanatici, negandone la compatibilità con la fede islamica. Anche “l’istishad”, il martirio-suicidio, ha trovato una legittimazione giuridico-teologica per l’uccisione di innocenti civili anche musulmani, sulla base di specifiche circostanze che favoriscono l’attività militare da eseguire, riguardanti il tempo, il luogo e il numero di credenti. Per chi non conosce il Corano, come molti fanatici che uccidono con attentati suicidi centinaia di persone, vi è un passo che incita alla guerra difensiva e non offensiva che evidentemente ignorano o non hanno mai letto: “Combattete contro coloro che vi combattono, ma senza eccessi, che Allah, non ama coloro che eccedono”.



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