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Un buon partito (da sposare ma non da votare)

Pubblicato da: Categoria: EDITORIALI

4
GEN
2013

 

Non è facile destreggiarsi tra epifanie che tutte le feste portano via, chili di troppo, sondaggi zigzaganti e i servizi al tg sui cenoni al risparmio. Il peggio è passato e se rimane qualcosa è giusto nel freezer più che nel cuore: essere buoni a Natale è ormai un clichè da spot del panettone, un undicesimo comandamento, una regola di marketing. Se poi buono è usato come sinonimo di consumista, ingrassato, fracassone, avvinazzato e stressato allora sì, è vero, a Natale siamo tutti più buoni. Per fortuna una notizia rischiara il cielo delle amiche single, sempre che piaccia il genere: Gianfranco Chiarelli risulta essere il più ricco tra i consiglieri e gli assessori pugliesi, nonché quindi il più bel partito dei dintorni. Attenzione, non partito politico –ché dal PdL ora è meglio giraci alla larga- ma proprio un buon partito: avvocato (che in famiglia serve sempre), benestante, scapolone e brizzolato (ma non canuto). Alle amiche interessate però rivolgo un monito: prima di candidarvi a fidanzate, aspettate che sia lui a candidarsi e anzi attendete la fine della campagna elettorale che si sa, non è un periodo facile, soprattutto da quando hanno ridotti i posti in via Capruzzi e sono in tanti a guardare verso Roma. Aspettate con pazienza gli esiti dell’appuntamento con le urne e poi, calmate le acque e ognuno al suo posto, fatevi avanti, con o senza il sistema delle primarie che –come abbiamo visto- non sempre funzionano. Allegria dunque! E se in quest’anno appena cominciato non vedremo Chiarelli nelle vesti di consigliere regionale o parlamentare, chissà che il vestito non sarà proprio quello da sposo. Spero che trovino realizzazione almeno nelle gioie dell’amore anche i magistrati che stanno scendendo en masse in politica. Dopo l’esperienza un poco ambigua di Di Pietro, lascia perplessi il fatto che i principali protagonisti delle inchieste stato-mafia stiano passando dall’altra parte della barricata. D’altronde risulta improponibile anche una destra schizofrenica che tenta di far passare come moderati la Lega e il partito di Storace: a breve ricomincerà la zufolata del pifferaio magico con le solite promesse pirotecnico-demagogiche a cui gli italiani crederanno, con buona pace di chi dice che stavolta no, stavolta è diverso. Non c’è nulla da fare, siamo davvero un popolo di santi, navigatori, eroi e beoni. 
Soluzione all’impasse: piuttosto che i magistrati, i professori, i comici o gli imprenditori in crisi di identità e/o in delirio di onnipotenza, auspichiamo una maggiore partecipazione delle donne alla vita politica e civile del Paese. Invito tutte le mie colleghe di genere, almeno quelle che non decidano di candidarsi a fidanzata di Chiarelli, a sfidare la sorte e l’elettorato, proponendo grinta, preparazione, senso civico e responsabilità. E se credete di non farcela, provateci ugualmente: a guardare le nuvole non si parte mai.              
 


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