Che Martina Franca non sia proprio ferratissima nell'affrontare un evento eccezionale lo sapevamo già dalla nevicata dello scorso inverno ma d'altronde - di fronte a una buona gestione dell'ordinario e non essendo finora accaduto nulla di tragico - i martinesi hanno dimenticato in fretta. Questa volta però, il weekend nero di Martina non può passare sotto silenzio perchè non coinvolge solo i cittadini ma migliaia di persone che ci penseranno bene prima di ritornare da queste parti.
Molto è stato detto ma soprattutto scritto: la vicenda è nota, ma vale la pena ricordarla. Per il terzo anno consecutivo Martina Franca ha ospitato una manifestazione che prevede stand di artigianato ed enogastronomia, con una novità: la casa di Santa Claus ospitata in un edificio del centro storico adibito in passato a ricovero di malati, come si può ben capire anche dai piccoli ambienti che si affacciano tramite un ballatoio su una corte centrale. Questa antica struttura è sempre stata conosciuta come Ospedaletto e siccome nomen omen, già ad occhio si indovina che gli spazi non sono certo ampi. Come sarebbe stato facile prevedere si sono create file bibliche con bambini che legittimamente protestavano, adulti innervositi, attese di ore in vicoli stretti senza comfort nè bagni, il tutto per assistere a uno spettacolo che non era affatto quello promesso dallo spot pubblicitario, dove si prospettavano magiche atmosfere natalizie con la fabbrica di cioccolato e altre amenità di cui non se n'è vista traccia. Se l'attesa del piacere è essa stessa piacere, andatelo a dire a tutti coloro che hanno viaggiato e investito risorse e aspettative per godersi Babbo Natale & co. e si sono trovati di fronte a uno scenario che gli scout avrebbero saputo costruire e gestire meglio. L'impossibilità di circolare in macchina dentro il circuito urbano, ma anche fuori a causa del traffico paralizzato, ha creato molti disagi ai cittadini che non hanno potuto riappropriarsi della città se non il lunedì, con la Casa chiusa (e scusate se l'espressione fa venire in mente la parola casino, ma metaforicamente è proprio così, in quanto proteste e l'intervento delle forze dell’ordine hanno completato lo scenario apocalittico).
Al netto del gran numero di persone e del vantaggio economico di albergatori e ristoratori, il danno d'immagine per la città è gravissimo anche perchè la notizia del malcontento generale dei visitatori è trapelata ben oltre le colonne Grassi e su Facebook è tutto un giurare e spergiurare che a Martina Franca non verranno più dopo la pessima esperienza. Ecco, il problema è questo: non sarà facile almeno per questa stagione ritrovare la fiducia dei turisti, fossero anche solo i gitanti della domenica. Peccato, perchè la città ha ormai un'ottima scelta di eventi, dai più elitari ed esclusivi ai più popolari, alcuni nati proprio sotto i buoni auspici di questa amministrazione, che ha saputo riportare in circolo la vitalità culturale martinese.