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Meglio EX che X

Pubblicato da: Categoria: EDITORIALI

23
GIU
2016
Evviva. Dopo barbari, Barberini e gabbiani, Roma finalmente è stata conquistata da una donna, peraltro giovane (essere nate nel '78 è garanzia di giovinezza: ve lo assicura chi scrive, nata nello stesso anno) e assai graziosa. Il fatto che ci si trovi di fronte a un avvenimento decisamente inconsueto è provato da un certo imbarazzo nell'utilizzo del termine "sindaca", legittimo femminile del più frequente "sindaco", che però ancora è difficile sia da pronunciare che da ascoltare. Ma le parole, si sa, volano e difatti talvolta è meglio scriverle: deve averlo pensato bene anche il marito della neo eletta (ma sono in crisi da un paio d'anni, come ha rivelato la stessa Raggi), che proprio per dare rilevanza ai suoi pensieri non solo li ha portati su carta ma li ha dati anche alla stampa, e quindi alle stampe. Andrea Severini, questo il nome dell'ex consorte, appena 45 minuti dopo la chiusura delle urne, ha pubblicato una lettera dal titolo vagamente melodrammatico "Lettera al sindaco di Roma, mia moglie!", dove trovano posto l'orgoglio per la vittoria, l'entusiasmo per il futuro e il ricordo dei primi banchetti fatti insieme, i primi passi nel mondo dell'attivismo a 5 stelle. La missiva finisce con un laconico: "Mi manchi da morire, tuo marito". Peccato però che nella autonarrazione della sindaca la figura del marito sia completamente assente: si parla del figlio, Matteo, ma non del padre. Vero è che l'avventura politica di Virginia Raggi nasce proprio insieme all'allora marito: entrambi si candidano nel 2013 nella lista per il Comune di Roma. Lei raccoglie 1525 preferenze, mentre lui solo 124. Ovviamente lei viene eletta, lui no. Ora, questo ingombrante ex sembra che stia facendo di tutto per non cadere nell'oblio, per godere un po' del trionfo di quella donna che è stata sua: quindi per la proprietà transitiva anche il successo elettorale spetta anche un poco a lui. Insomma, non vuole assolutamente essere un X qualsiasi e per farlo marca la proprietà, la pertinenza. Lo fanno anche i cani con il loro territorio. 
È proprio vero che gli uomini non hanno ancora imparato a gestire il potere femminile; diventano goffi, maldestri, inopportuni: mai vista una ex first lady rivendicare il proprio ruolo ricordando gli inizi politici "su un tavolo di plastica da 17 euro". Ex? Suvvia, mettiamoci una X sopra.
 


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