Da Massafra a New York, il giovane ballerino e coreografo pugliese ha calcato i palcoscenici di tutto il mondo, mostrando uno straordinario e indiscusso talento. Ospite del Levante Danza Festival, dove lo abbiamo visto in veste di giudice di gara, ci svela i suoi sogni nel cassetto
Nelle ultime settimane Massafra è tornata a essere lo scenario per una kermesse tutta incentrata sulla danza: per il terzo anno di seguito ha ospitato infatti il Levante Danza Festival, una tre giorni di workshop, concorsi ed esibizioni di cui protagonista assoluta è proprio questa nobile e affascinante disciplina. Ogni volta, l’Appia Palace Hotel, location del Festival, accoglie ospiti sensazionali, come l’etoile Raffaele Paganini, Luigi Martelletta, Damiano Bisozzi e quest’anno anche Michele Oliva, giovane coreografo pugliese.
Michele Oliva sin dalla fine degli anni Novanta, è sempre stato presente sulla scena internazionale partecipando a diversi video musicali con Geri Halliwell, affrontando tournée promozionali e esibendosi in varie trasmissioni televisive. Di recente lo ricordiamo anche ad Amici, come assistente di Steve La Chance. Trasmissione che per lui è stata particolarmente importante, soprattutto dal punto di vista sentimentale, dal momento che proprio lì ha conosciuto Francesca Dario, la sua attuale compagna, con la quale ha fondato la compagnia Oliva Contemporary Dance Project a New York. Insomma, i successi di Michele sono svariati ed elencarli tutti è impossibile – se leggeste il suo curriculum, rimarreste senza fiato. Ma osservandolo ballare, sono sicura che tutto ciò che ha ottenuto finora sarà solo l’inizio di una strada costellata di soddisfazioni personali e professionali.
Hai girato il mondo con la danza e ora sei tornato a Massafra, tuo paese di origine, come grande protagonista di questa nuova edizione del Levante Danza Festival. Che effetto ti fa tornare nella cittadina dove sei cresciuto?
«Sicuramente è una grande emozione. Le origini non si dimenticano mai, anche quando si è dall’altra parte del mondo si sente sempre nostalgia del proprio luogo di appartenenza. Rimane sempre nel cuore, questo è fuori discussione».
Dicono infatti che le radici siano elastiche. Quanto più ci si allontana, tanto più si viene rispediti indietro a tutta velocità.
«Beh, credo sia proprio così effettivamente. E poi la nostra Puglia è talmente bella che non si può restarne lontani troppo a lungo. Torno qui ogni volta che ne ho l’occasione».
Hai tenuto dei workshop sia in Italia che all’estero e hai fondato una tua compagnia di danza a New York, l’Oliva Contemporary Dance Project.
«Sì, esatto. È una compagnia il cui obiettivo è dare un contributo al mondo della danza, in particolare quella contemporanea. Ha uno stile innovativo, poiché in un ambiente così vasto e costituito da mille sfaccettature è importante ricercare la novità, la diversità. L’OCDP è uno dei miei progetti più ambiziosi, quello a cui tengo maggiormente. La realizzazione di questo sogno rappresenta per me una grandissima soddisfazione. Ho raggiunto un traguardo a cui ambivo da molto tempo e sono davvero fiero della scelta e del percorso che ho affrontato, anche insieme alla mia compagna Francesca Dario».
Soddisfazioni quindi sia in ambito professionale che in campo sentimentale.
«Posso senz’altro ritenermi una persona fortunata. Con Francesca ci siamo conosciuti nel corso di un’edizione di Amici, quando io collaboravo con Steve La Chance. È una storia nata lì, è vero, ma dopo c’è stato molto altro».
A proposito di Amici, quanto ha contato l’esperienza televisiva nella tua carriera?
«Beh, in ogni settore, e nella danza soprattutto, ogni esperienza è utile e necessaria. Ogni piccolo passo ti avvicina sempre di più alla meta, ti fa crescere culturalmente. Ben vengano tutte le attività che in qualche modo ti formano e accrescono il tuo bagaglio culturale. In fondo si cerca sempre di migliorare, di imparare il più possibile. Posso dire che tutto ciò che ho fatto finora mi ha portato dove sono».
Parlando della tua compagnia, hai detto di essere specializzato in danza contemporanea. Come mai proprio questo stile?
«Direi che è stata quasi una scelta obbligata, cioè l’unica possibile a mio avviso. È lo stile che sento più dentro, più mio, con il quale mi esprimo al meglio. Del resto ritengo che le scelte artistiche non siano mai troppo ponderate, si fanno con il cuore e non possono mai essere sbagliate. È quasi lo stile che sceglie te e non viceversa».
In questa edizione del Levante Danza Festival ti abbiamo visto in veste di giudice del concorso. Cosa pensi della kermesse?
«Credo che il Levante Danza Festival sia una grande organizzazione che dà lustro al nostro paese. È una manifestazione che permette ai giovani ballerini di mettersi alla prova e di vincere anche importanti borse di studio, dunque di proseguire la loro carriera. Sono contento che si svolga proprio a Massafra e spero che vada avanti per molti anni ancora, perché abbiamo bisogno di eventi del genere».
Cosa consiglieresti ai ballerini di questa edizione e a tutti i giovani in generale che sognano di approcciarsi al mondo della danza?
«Di studiare, tanto. Di impegnarsi e di perseguire a tutti i costi il proprio sogno, anche quando all’orizzonte ci sono delle difficoltà. Andare avanti e non mollare. E soprattutto non pensare che sia tutto facile; al contrario è necessario fare dei sacrifici».
Quanti ne hai dovuti affrontare per arrivare fin qui?
«Indubbiamente tanti. I sacrifici nella danza sono per tutta la vita, non si smette mai di farli. Di questo occorre rendersene conto il prima possibile. Fare danza è una scelta di vita, ed è necessario essere consapevoli di dover affrontare degli ostacoli. Ma alla fine ogni successo ti ripaga, purché tu abbia sudato per conquistarlo. Solo seminando si raccoglie».
In cosa ti vedremo impegnato nell’imminente futuro?
«È prevista una tournée americana con la compagnia OCDP e spero di poterne fare anche una in Italia. Sarebbe davvero stupendo».
Il sogno della vita, invece, qual è?
«Di sicuro mi auguro di poter fare tante belle cose nel campo della danza, ma tutte le mie energie sono investite sulla compagnia. Ecco, spero di continuare così e di farla crescere sempre di più».