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Maria Santoro:D´amore e di pace

Pubblicato da: Categoria: CULTURA

8
GIU
2012

 

Poetessa, scrittrice e pittrice, ha inaugurato una mostra a Massafra dedicata ai due maggiori valori universali 
Maria Santoro, in arte Rosit@, ha inaugurato lo scorso 4 giugno a Massafra la mostra d’arte “X la Pace sempre l’Amore”. Coordinatore il Professor Francesco Silvestri, docente, operatore culturale e critico, presidente e fondatore dell’associazione culturale massafrese “Kalliope”, che ha curato l’organizzazione dell’evento. La serata è stata presentata da Donatella Monaco, presidente de “Il Corifeo” e ha visto come ospite d’onore Perla Suma, Presidente della Sezione Provinciale di Taranto della Lega italiana per la lotta contro i tumori. La professoressa Raffaella Cascioli ha presentato i momenti musicali del cantautore Leo Tenneriello mentre il critico d’arte professor Vito Mario Laruccia ha curato un intervento sul percorso artistico della Santoro, crispianese d’origine, tarantina d’adozione. Floreana Orciani la voce narrante di questo interessantissimo vernissage. La mostra verrà chiusa il prossimo 11 giugno con un reading curato dalla stessa Santoro - commenti a cura del critico Giovanni Amodio e dell’operatore culturale  Giovanni Argentina - e potrà essere visionata in Vico de Notaristefani 6 a Massafra, telefonando all’ufficio stampa de “Il Corifeo” al numero 320.4838342 (e-mail: kalliopemassafra@yahoo.it)
Professoressa Santoro, ha scelto un nome d’arte futuristico! Con un occhio ben aperto sull’attualissimo mondo informatico... perché Rosit@?
«La scelta è stata dettata dal bisogno di presentarmi al pubblico con un nome che mettesse in evidenza come il mio percorso artistico-letterario fosse proiettato al futuro. Volevo che anche i giovani avessero un approccio diretto con le mie opere, di qui la necessità di un nome moderno. Sento il bisogno di interagire con loro, mi piace l’idea di uno scambio continuo tra le nuove generazioni e quelle che le hanno precedute. Non si può mai ritenere di essere giunti a un punto di arrivo. Finché c’è vita c’è sempre la possibilità di imparare qualcosa di nuovo, peccato sprecare quest’opportunità!»
La pace è uno dei temi cardine della sua poetica e riferimento fondamentale di molti suoi racconti. Come approda a “X la Pace sempre l’Amore”?
«La pace è frutto dell’amore, la guerra invece è testimonianza della sua assenza. Se c’è pace si può costruire un mondo sempre migliore, perché la pace è alla base di tutto... »
Lei è poetessa, scrittrice, pittrice. Ha una brillante carriera come operatrice e animatrice scolastica e socio-culturale. Scrive su quotidiani e riviste specializzate di letteratura e di arte e ha all’attivo numerose personali e collettive di pittura in tutta Italia esponendo con i più noti maestri come Guttuso, D’Alì, De Chirico. Un’artista a tutto tondo! Come osserva giustamente Francesco Silvestri…
«Sin da piccola amavo andare a scuola, ho lottato per poter completare gli studi contro le difficoltà che le donne incontravano in quel periodo. Ho sempre avuto sete di conoscenza. E sin da tenera età ho sentito il bisogno di trasmettere agli altri quello che avvertivo dentro. Ho scelto di esprimermi con l’arte. Le mie poesie, i miei scritti, le mie tele, comunicano al mondo ciò che custodisco nell’intimo, i ricordi più cari, le emozioni più profonde, i sussurri della mia anima…»
Ha ricevuto prestigiosi premi e riconoscimenti dalle più note personalità della letteratura e dell’arte nazionali ed estere e non dimentichiamo le attestazioni di stima delle più alte cariche politiche e religiose, primi tra tutti Papa Wojtila e Sandro Pertini…
«In quegli anni avemmo udienza da Papa Wojtila. Ricordo che avevo scritto una poesia che parlava di bambini e anziani, le due categorie più indifese della società. Tenevo tra le mani questo foglio arrotolato, legato con un nastrino. Il Papa passava nella papa-mobile e c’erano dei giovani che camminavano tra la gente con delle ceste dove era possibile riporre quanto si era portato per il Santo Padre. Ma io temevo che il mio foglietto  sarebbe passato inosservato in mezzo agli altri doni più voluminosi! Così quando vidi il Papa avvicinarsi, gridai a gran voce “Paolo! Paolo!” e lui si girò e mi sorrise. Mandò un uomo a prendere la mia poesia, poi mi dissero che si trattava del Questore di Taranto che era al seguito del Papa. Tre mesi dopo ricevetti a casa un attestato del Pontefice con le foto dell’Osservatore Romano che documentavano quell’episodio alquanto originale.»
Nei suoi scritti, nelle sue tele, appare evidente il costante richiamo ai ricordi più cari, a quelle atmosfere suggestive del passato che il cuore serba con emozione attuale, fresca e cristallina. Ma c’è contemporaneamente un continuo riferimento al futuro al quale guarda con occhi di speranza, nonostante tutto. Dunque il suo percorso artistico intreccia passato  e futuro sino a fonderli in un’unica dimensione che sfugge i confini del tempo?
«Credo che il passato non possa mai essere archiviato, le cose belle che abbiamo vissuto devono rimanere sempre attuali nella memoria! E il futuro poi altro non è che il frutto del seme che piantiamo oggi. Dunque sì, la vita è da assaporare giorno per giorno, sfuggendo i confini del tempo.»
Oltre all’inserimento dei suoi scritti in diverse antologie, vanta numerosi successi in sillogi esclusivamente sue, ricordiamo “Tra radici e fronde” (Ed. Forum), “Nei dintorni il mare” (Ed. Portofranco), “Io, Saffo e lo Specchio” (Ed.Scorpione), “Calendimaggio” (Ed. Portofranco), “Inkroci” (Ed. Albatros), “Stilla a Stilla” (Ed. C.S. Magna Grecia), “Racconti del Sud – del Nord” (Ed. La Ginestra). Oltre vent’anni di produzione letteraria densa di emozioni autentiche…
«L’unico rammarico è che nella nostra realtà tarantina non c’è un grande appoggio da parte delle amministrazioni. Il talento fatica ad essere riconosciuto e se non si ha la possibilità di autopromuoversi si può venire fortemente trascurati. »
 



Commenti:

Daniele 3/SET/2014

Parole sante!!! Taranto, forse perché... inquinata dai fumi industriali, ha perso tutti gli appuntamenti con la cultura, come può ben testimoniare un EROE mondiale del teatro musicale come NICOLA MARTINUCCI che della sua città non può certo vantare attenzioni a quel teatro musicale che è l'unica arte creata dalla civiltà italiana.

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