La città dei fiori ha ospitato il poeta e scrittore Michelangelo Volpe, autore di una trilogia da brivido, e il suo ultimo romanzo
«La geografia del male non ha limiti ma un sol nome: Setta delle Anime Pure. L’organizzazione segreta è tornata a mietere vittime e riprende la sua trama perversa». Comincia così l’ultimo volume di Michelangelo Volpe, "La penna che sussurra il male", capitolo finale di un'enigmatica e affascinante trilogia. Protagonista della storia è la Setta delle Anime Pure, un'organizzazione segreta che «ha le sue origini nel XVI° secolo e, percorrendo cinque secoli, arriva fino al 2012 per ricercare la perfezione, la purezza e la giustizia, secondo i suoi parametri.»
Lo scrittore, che è anche funzionario della Corte di Appello di Potenza, ha presentato l’opera al Palafiori di Sanremo. In questa occasione, l'autore ha spiegato le origini di una trama così accattivante e inattesa e i motivi che lo hanno spinto a scrivere questa trilogia, in cui l'interpretazione finale è libera.
(Pre)Thriller
E se vi siete persi “L’odore del sangue sacro”…
Omicidi, numeri e lettere dell’alfabeto greco: tutto questo e anche di più nell’opera precedente di Volpe
Di Roberta Criscio
Immaginate di fare un sogno, uno di quei sogni misteriosi, a tratti inquietanti, pieni di simboli e di verità da interpretare e decifrare. Quei sogni che lascerebbero perplesso persino Freud, il quale si interrogherebbe per settimane sul significato degli eventi accaduti nella realtà onirica. Si tratta, in questi casi, di sogni strani, che fanno risvegliare in preda a una certa agitazione, che lasciano il fiato corto e un annebbiamento costante, che ritornano a galla ogni volta che si ode nuovamente una parola specifica o ci si ritrova in una situazione analoga.
È capitato a tutti, ci posso scommettere.
Immaginate, poi, che nel corso della giornata successiva accada qualcosa di strettamente collegato a quanto si è appena sognato e che quel qualcosa sia una catena di barbari ed efferati omicidi.
Roba da far accapponare la pelle.
Questo è quanto accade a Pasquale Zanetti, protagonista del romanzo “L’odore del sangue sacro” di Michelangelo Volpe, edito da Nuove Proposte. Il secondo capitolo di quella che nasce come una trilogia thriller contiene in sé tutti gli elementi noti del genere: misteri da risolvere, vittime e carnefici, indagini a tutto spiano che aprono le porte a nuovi e sconcertanti indizi.
Zanetti, un brillante psichiatra, si ritrova a dover indagare assieme al commissario Stolfi su degli inspiegabili fatti di sangue che si susseguono a ritmo continuo, portando il lettore alla scoperta graduale della soluzione.
Enigmi e rompicapi, strane lettere dell’alfabeto greco marchiate sulla pelle delle vittime e una sequenza di numeri che emerge in continuazione, negli orari, nelle date.
Michelangelo Volpe ci conduce passo dopo passo attraverso un labirinto di casi intricati, di personaggi in qualche modo collegati fra loro, di omicidi e di sparizioni. E lo fa utilizzando un linguaggio semplice e lineare, quasi cronachistico: uno stile giornalistico riscontrabile anche nelle descrizioni dei personaggi. La suddivisione in brevi e numerosi paragrafi, anticipati da un commento didascalico che ne mette in evidenza i riferimenti spazio-temporali, agevola la scorrevolezza della lettura. Così come l’evidenziazione dei dettagli, scritti in grassetto, che aiutano il lettore ad avere sotto controllo tutti gli indizi forniti fino a quel momento.
E allora, cosa aspettate a lasciarvi travolgere dal mistero? Un mistero che sconfina quasi nell’esoterismo, portando a conclusioni inaspettate. Preparatevi a una corsa contro il tempo; armatevi di carta e penna e unitevi all’indagine di Stolfi e Zanetti.