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Antonio Biancolillo/Tutti i poeti che io sono

Pubblicato da: Categoria: CULTURA

13
FEB
2015
Ha scoperto tardi la sua passione per la poesia, andando alla ricerca di quella parte di sogni che «a tutti spetta di diritto». Intanto scrive emozioni per ricordare a se stesso non chi è, ma di essere
Secondo Umberto Saba la poesia “è un momento di felicità, uno stato di grazia improvviso che fa ritrovare all’uomo il senso dell’umanità, della fraternità e dell’ottimismo, beni insostituibili che l’asprezza della vita gli aveva fatto dimenticare. Egli allora ritrova se stesso, i più veri e profondi valori della vita, il calore degli affetti, la serenità”. Il mondo poetico di Antonio Biancolillo è ricco di introspezione e suggestione. Le sue  liriche  amorose sono  un dualismo di corpo e anima in grado di assecondare la forza emotiva di profondi sentimenti, che passano dalla malinconia alla passione, in brevi attimi. Tema centrale è l’amore, che coglie nelle sue tonalità più intime e pulsanti, più delicate e sublimi. Ma ai tumulti della passione si affianca anche la pace del cuore che solo l’amore riesce a donare.  Antonio è poeta intimamente ispirato e dalle ricche sfumature di sentimento, in grado di  liberare l’animo dalle pene del vivere dando voce ad ansiose meditazioni, dilemmi, conflitti e delusioni che si susseguono ubbidendo al ritmo della vita in un affannoso racconto dei viaggi di un’anima, andando incontro a dolore, smarrimento, senso di sconfitta e percezione della libertà. Antonio ha partecipando a concorsi letterari  ottenendo  lusinghieri apprezzamenti e un successo di critica encomiabile. 
Partiamo con una domanda che ravviva il fondo dell'anima di ogni poeta: cos'è l'esperienza della poesia per Antonio Biancolillo e cosa significa essere poeta oggi?
«E’ l’uomo che vive i suoi turbamenti nelle lunghe notti, un accanirsi con se stesso e di andare oltre ogni primo pensiero di sé, immersi nel buio del respiro e viaggiare nei distesi mari di pensieri cercando di andare in quei luoghi inaccessibili ad altri… in un oceano onirico per lasciarsi catturare da  un’onda di profondi sentimenti. Poeta, essere poeti in una realtà che non riuscirà mai a capire se in quei versi nasconde un pianto straziante, e riuscire a donare un sorriso per non mostrare ciò che ha nel cuore. Il poeta ti sa portare oltre quella soglia dove le emozioni le puoi toccare e farle tue.
Tra le mani del poeta, un pensiero prende vita nella sua forma di parole dettate dal cuore… dall’anima e che hanno potere sul mondo reale per dettagli rapiti a sensazioni di tempo che mai trova riposo e mai volge indietro il suo passo. Scrive emozioni… che mai più potrà ritrovarle se non rileggendole…». 
 
Quando nasce in lei l’esigenza di affidare alla scrittura i suoi pensieri e il suo sentire più profondo?
«Scopro la gioia per la poesia già tardi, all’età di 54 anni, e da lì nasce la passione di fermare le sensazioni della mia anima e del mio osservare. Come nella maggior parte dei poeti, c’è sempre alla base qualcosa di forte che ha colpito un periodo di vita.
Un gioco che, poi, è diventato una necessità nel vivere la mia quotidianità, andando alla ricerca di una parte di sogni che a tutti spetta di diritto; sogni che possiamo trovare ovunque, e principalmente dentro noi stessi.
Siamo convinti che tutto quello che ci circonda ci sembra dovuto, scontato, perché lo vediamo... ma quante realtà ci perdiamo. 
E allora ?
Scoprire me stesso dentro me stesso, diverso da quello che penso. Cerco di scoprirmi ma non mi risponderò, cerco di vivere ma so che non vivrò se non sarà interessante. 
Non importa chi sono, l’importante è che sono…».
 
In ogni poesia c'è una briciola dell'anima del poeta. Qual è la poesia dov'è più presente Antonio Biancolillo? 
«In quella ricerca di me stesso… in quel devastante odore che non si allontana… il sofferto
Ritorno a quella pagina già tutta scritta, nel suo orizzonte distante, che mi chiede sempre chi sono… ed ecco in quel tempo… a scrivere versi nel tempo del destino».
 
Quali sono state le letture  più significative nel suo percorso di vita? Qual è un poeta a lei caro?
«Come ho già detto all’inizio, mi sono dedicato già tardi all’arte della lettura anche se amavo il Montale, il Foscolo, il Leopardi, Ungaretti, ma poi mi sono instradato su Tagore, Alda Merini, Salinas, Prévert, e il grande amore di Neruda… Poi amo tantissimo Paulo Coelho…».
 
Nella sua  penna entra tutta la vita nei suoi molteplici aspetti; l’amore, gli affetti, la lotta, il dolore lacerante per chi è diviso tra passato e presente, il silenzio che urla. La silloge lancia un messaggio luminoso che punta sulla profondità interiore che induce ad  andare incontro al reale lasciando emerge la parte più pura di sé, che è vero spirito e prendendo le distanze da un vivere frenetico e spersonalizzato, da alienazione, allontanamento dell'essere da se stesso. Del resto non è forse questa  la funzione etica della poesia?
«Entrare in quel mondo e immergersi in quell’oceano onirico, lasciarsi catturare dalle sue onde, assecondare la forza emotiva di profondi sentimenti, che passano dalla malinconia alla passione, in brevi attimi.
Desideri, paure... passano veloci davanti agli occhi, afferrarli e fermare il tempo così da non rincorrere inutili mete in inutili affanni. Tante volte si insegue sempre un orizzonte che non si avvicina mai e calpestiamo la realtà del tempo che scorre.
Cercare in ogni piccolo attimo quelle giuste sensazioni ed emozioni che la vita sa donarci incessantemente, mai fermarsi al primo pensiero, oltrepassarlo con la giusta dose dell’amore di cui siamo fatti, senza quell’idea fissa di poterlo spiegare, guardando sempre dietro di me … nella parte opposta, facendo finta di un suo disegno che si deve cercare su orizzonti lontani… ma è così chiaro il Suo abito…mai uguale al vestito che immaginavo… perché sono io stesso l’impeccabile bellezza da condividere…».
 
Quale  rapporto si stabilisce tra un poeta e la società?
«Il poeta è visto come uno stravagante, folle nelle sue convinzioni… ma in quel pizzico di follia esiste tutta quella verità dell’amore e della libertà dei sogni e della speranza che potrà essere sempre di aiuto e che in esse ci si possa rigenerare dalle realtà degenerate della società. Per me lo è stato e credo che lo sia per tanti quando riescono a mettere la loro esperienza tra i versi di un poeta.
E’ un momento in cui riescono a provare quei passi di strade sconosciute anche se per un attimo per quell’attimo hanno provato un viaggio diverso. Questo rapporto di emozioni e sensazioni sono riuscito sempre a captarlo… negli altri…».
 
 
NEL TEMPO TUO
 
Scrivo versi,
i tuoi versi,
al di là della nebbia
ma non so se funzionano
quando ti cerco così goffamente
respirando nel tempo tuo
il tempo mio per te
 
e tocco emozioni
incrociando penna invadente
a domandare le mie domande
su fogli di cielo dell’ultima luce
di un raggio luminoso che distinguo
a diradar nebbie di Avalon
 
tra quei rami di odori
e pettinate nuove immagini
senza padrone
a cancellar vertigini graffiate
tra riflessi di specchi
a parlar di sogni
spiati nel silenzio
 
e che si lasciano amare
ma che sembrano
andarsene come gli altri
inafferrabili
a non rispondere
alla mia carne
loro cibo.
 
 


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