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Dall´alto Salento alle basse Murge /Dolce e lento, il nuovo turismo su due ruote

Pubblicato da: Categoria: EVENTI

24
APR
2015
Presto avremo la possibilità di attraversare la Puglia in bicicletta: è in costruzione un progetto finanziato dalla Regione Puglia e realizzato dall'Acquedotto Pugliese per passeggiate a piedi e in bicicletta lungo tutta la rete dell’acquedotto pugliese
 
 
Una ciclovia per unire Valle d’Itria e Salento e offrire nuove prospettive di sviluppo turistico alla Puglia. È l’obiettivo del “Coordinamento dal Basso per la Ciclovia dell’Acquedotto Pugliese” che si è costituito grazie a 30 diverse associazioni, enti e imprese dell’area jonico-salentina.
L’idea della Ciclovia dell’Acquedotto è più di un progetto, in breve tempo il tracciato potrebbe contare su ben 110 chilometri, lungo i tracciati delle condutture principali dell’Acquedotto, si potrebbero utilizzare le strade di servizio già costruite o in fase di costruzione. In questo modo si realizzerebbe una infrastruttura strategica per lo sviluppo del turismo sostenibile a costi notevolmente contenuti.
Dei 110 Km previsti dal piano ne sono stati realizzati i primi 11 Km, il tratto compreso tra Cisternino e Ceglie Messapica: per realizzarlo ci sono voluti quasi 2 milioni di euro che rappresentano il primo passo verso una ciclovia che, al completamento del progetto, dovrebbe collegare Locorotondo con Grottaglie.
L'itinerario si snoda nella macchia mediterranea, fuori dal traffico, costeggia masserie, case rurali, trulli. Dalla stazione di Locorotondo si raggiunge l'inizio del percorso su viabilità esistente, secondaria.
L’ultimo tratto che collegherebbe il tracciato con la ciclovia realizzata in Valle d’Itria, dovrebbe essere progettato e realizzato ex novo. Si tratta di circa 20 chilometri che unirebbero la viabilità di servizio dell’Arneo a Monte Fellone (Villa Castelli), toccando Grottaglie e l’invaso Pappadai dell’Acquedotto Pugliese.
Un progetto che sostiene un turismo diverso, eco-sostenibile e rispettoso della storia e dei luoghi interessati.
La Puglia ha grandi potenzialità di sviluppo nel settore del turismo sostenibile a patto di salvaguardare e valorizzare la natura, il territorio ed il paesaggio agrario.
Lo sviluppo della “mobilità dolce” a piedi in bicicletta e a cavallo può coniugarsi con un sano sviluppo rurale e turistico sostenibile basato sulla valorizzazione di identità e risorse endogene.
Uno sviluppo turistico sostenibile che rifugga dallo sfruttamento intensivo e indistinto di un numero limitato di siti che divengono snaturati e inquinati da flussi turistici di massa.
Un modo privilegiato di fruizione del territorio è quello di percorrerlo con mezzi “lenti” rappresentati dalla bicicletta, dal cavallo e dai propri piedi gustando echi e sensazioni dei viandanti del passato.
La nuova idea di turismo sostenibile si basa sulla tutela e la valorizzazione di una rete viaria secondaria che possa consentire al turista attento e rispettoso la possibilità di raggiungere luoghi di grande interesse naturalistico, archeologico, storico e enogastronomico.
Questo turismo sostenibile tenderà a valorizzare la produzione agricola locale e le locali tradizioni
culinarie che rischiano di cadere nell’oblio con il prevalere della grande distribuzione.
Il turismo “lento”, “sostenibile” si sviluppa come cicloturismo, trekking, equitazione. 
Soprattutto nei paesi del Nord Europa, la mobilità lenta è una consolidata pratica turistica e sportiva che richiama migliaia di praticanti di ogni età e ceto sociale.
 
 
 


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