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Incontri/ Che fatica gestire certe emozioni!

Pubblicato da: Categoria: CULTURA

23
GIU
2016
L'insegnante Fiammetta Segala ha pubblicato una raccolta di filastrocche per vivere bene le emozioni in classe e per sottolineare  come coltivare il benessere emotivo 
Saper riconoscere, ascoltare e rispettare le emozioni  dei piccoli resta un grande atto d’amore verso l’infanzia. Ne parliamo con l'autrice del libro “Il Cuore sul banco. I sentimenti dei bambini e delle bambine a scuola”, Mannarino editore: Fiammetta Segala.
Il "Cuore sul Banco" è un libro per bambini. Cosa ispira gli scrittori per ragazzi? Come prende vita una storia?
《Apparentemente scrivere un testo per ragazzi, potrebbe sembrare un lavoro piuttosto facile. Non è così. Tutto va ragionato con meticolosità, semplificando quel tanto da rendere il testo accessibile, ma senza minimizzare i contenuti profondi; va curato in modo dettagliato il linguaggio, anche le illustrazioni devono essere vagliate con cura in relazione al testo. La comunicazione non può essere equivoca, ma focalizzarsi sull’obiettivo ultimo. Chi scrive un libro per bambini ha il segreto desiderio che le sue parole arrivino proprio ai piccoli che ne hanno in qualche modo bisogno. E’ come lanciare in mare una bottiglia con un messaggio positivo: non sai chi leggerà il tuo scritto, ma in qualche modo speri che una parola amica possa divertire, rassicurare, sostenere chi la leggerà.  "Il cuore sul banco" nasce con lo scopo di aiutare i bambini  ad affrontare,  anche con il sorriso, quelle emozioni che nella quotidianità  faticano a gestire. Quindi scrivere un libro per bambini, sostanzialmente, credo che sia un atto d’amore verso l’infanzia》.  
“Recitare una filastrocca può essere un momento didattico formativo che favorisce positivamente il moto dell’animo, il clima di classe e può incoraggiare alla creazione autonoma. Le filastrocche sono i bambini del linguaggio: entrambi parlano la stessa lingua dell’incanto e della libertà”. Quanto è complicato scrivere un libro per bambini?
《Ricordo che un giorno una mia alunna mi disse: "Tu sei grande solo fuori, dentro sei come noi". Uno scrittore per bambini dovrebbe essere così, mantenere dentro di sé una parte intatta di fanciullezza, di ricordo cristallino  di come le emozioni ci travolgevano da piccoli. Questo frammento è ciò che ci consente di mediare tra il nostro mondo adulto, ormai strutturato, e il mondo dei bambini, tutto in divenire》. 
Quando nasce la Sua passione per la scrittura?
《Ho sempre scritto fin da piccola, sostanzialmente per me stessa, ma soprattutto ho letto tantissimo. I libri mi sono stati sempre amici, ho viaggiato con loro instancabilmente nello spazio e nel tempo. Li fagocitavo, passando disinvoltamente da un genere all’altro. Ricordo che mia madre appena poteva me ne regalava uno, e io ne ero felice. Li conservo tutt’ora,  ognuno con la sua dedica affettuosa. Non potrei mai separamene. Anche  i miei studi si sono naturalmente incanalati nello studio delle Lettere e credo di aver anche contagiato spesso i miei alunni con la mia passione. Per esempio una delle mie più grandi soddisfazioni è stata quando la mia classe quinta dello scorso anno si è aggiudicata il primo premio ad un  prestigioso concorso internazionale di poesia. Vedere gli occhi dei miei alunni brillare di felicità è stata un’emozione impagabile》.
Spesso racconti, fiabe e  romanzi per bambini non si scrivono  solo per i bambini ma è un modo per  aiutare  l'adulto a ripensare alla sua vita, è così?
《C’è una bambina in particolare nascosta tra le mie rime e quella bambina sono io. Allo stesso modo, nelle varie presentazioni in giro per la penisola, ho scorto in persone di ogni età  l’emozione di riconoscersi anche dopo tanti anni. Forse perché queste rime, con la loro semplicità, possono far riaffiorare sentimenti sopiti nelle spirali del tempo. Quando ho progettato la mia raccolta di filastrocche, non avevo considerato questo aspetto. Ricordo con affetto una nonna che mi si avvicinò segnando con il dito una filastrocca in particolare; mi  sussurrò commossa : "Io ero così, ero come questa bambina".  Se rammentassimo più spesso cosa significava essere piccoli forse potremmo essere educatori  migliori》.
L'infanzia ha un ruolo importante, non è solo il periodo dell’innocenza ma anche il tempo delle ingiustizie subite  perché i piccoli non hanno una personalità strutturata che permetta loro di difendersi da un mondo adultocentrico. Quanto è complicato riconoscere quello che prova un bambino? Secondo lei come può un adulto prestare un reale ascolto non giudicante?
《L’adulto spesso tende a  banalizzare  le emozioni negative dei bambini, poiché le paragona ai suoi problemi che considera ben più cospicui.  Ma ciò che per noi può sembrare una frivolezza, per un bambino può essere un dramma: la lite con l’amico, il mal di pancia psicosomatico, il sentirsi escluso,  l’ansia da prestazione, ecc. L’accettazione priva di giudizio, da parte dell’adulto, di una difficoltà è fondamentale per agevolarne il superamento, senza negarla o sminuirla. Il bambino vuole sentirsi dire: So che questa cosa ti fa stare male,  e stare male è bruttissimo, ma forse possiamo cercare una soluzione. Ovviamente non credo che una filastrocca possa risolvere per incanto un malessere, ma credo che sia una delle tante strade percorribili per facilitare l’emersione di alcune criticità tipiche. Ho sperimentato i miei testi con i miei alunni scoprendo dei risvolti sorprendentemente utili. Con la giocosità della rima si possono veicolare anche contenuti profondi in grado di agevolare il riconoscimento di una propria emozione, la condivisione, l’alleggerimento.  Tutto ciò porta ad una reale costruzione di un clima positivo con possibilità di apprendimenti più efficaci》.
 


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