Gli alunni del Tito Livio di Martina Franca hanno messo in scena uno spettacolo incentrato sul concetto di metamorfosi, nella letteratura classica e moderna fino al cinema e alla cultura musicale
“Un popolo che ignora il proprio passato, non saprà mai nulla del proprio presente”.
Indro Montanelli può star tranquillo, perché non corrono questo rischio i giovani studenti del Liceo Tito Livio, dell’indirizzo classico e linguistico, coordinati dalla professoressa Gazzilli, che, anche quest’anno, hanno organizzato e sono stati protagonisti di un grande evento che li ha portati, ancora una volta, a “Navigare per mare latinum”.
Gli alunni di ben nove classi hanno messo in scena uno spettacolo sulla vitalità metastorica del concetto di metamorfosi, lì dove la parola metamorfosi è intesa come cambiamento e trasformazione nel tempo, nella letteratura classica e moderna fino al cinema ed alla cultura musicale. Hanno interpretato il mito di Apollo e Dafne, narrato nelle “Metamorfosi” di Ovidio, così come l’incontro con Pier delle Vigne nel XIII canto dell’Inferno fino allo sdoppiamento Dottor Jeckyll e Mr. Hyde, nati dalla penna di Stevenson. Emozionante la danza e la mimesi del disagio esistenziale nella “Metamorfosi” di Kafka. Significativa la trasformazione in asino del protagonista delle “Metamorfosi” di Apuleio, fonte di interessanti analogie con le storie animate recenti.
Tutto si è svolto dinanzi ad un pubblico attento e coinvolto, si è trattato di un lavoro che ha visto più professionalità lavorare in sinergia: il regista Emanuele Loconte, la pianista Barbara De Paolis, il Prof. Gianni Lenti, l’instancabile e appassionato Prof. Vito Fumarola, la Prof.ssa Maria Carmela Pascale, il giovane studente universitario in Lettere classiche Domenico Modista.
Alle parole hanno fatto seguito i canti, e a questi le note del pianoforte di Irene Gaggioli, ex alunna del Liceo “Tito Livio”, neolaureata presso il Conservatorio “Nino Rota” di Monopoli.
Molto atteso il dotto intervento del Prof. Mauro Agosto, che ha illustrato come il concetto di metamorfosi, giunga dall’antichità a oggi, permeando consapevolmente o inconsapevolmente, non soltanto la nostra formazione, ma anche la nostra interiorità più recondita, attraverso un processo di permanenza e risemantizzazione. Una prova emblematica, questa, della vitalità della metamorfosi che rende, la dialettica fra tradizione e innovazione, tuttora feconda di analisi e riflessioni.
La nave del Tito Livio, mirabilmente governata dal preside professor Giovangualberto Carducci è una fucina di attività e progetti, proprio in questi giorni un gruppo di studenti ha raggiunto la Polonia, ricambiando la visita avvenuta qualche mese fa, quando 14 ragazzi, provenienti da quattro nazioni diverse, hanno raggiunto Martina. Con 31 coetanei indigeni hanno svolto tantissime attività, all’interno della scuola: lezioni di filosofia sull’idea di felicità in Epicuro, Platone, San Tommaso, Aristotele, Pascal, ma anche un laboratorio sulla gestione delle emozioni, la realizzazione di una rappresentazione teatrale e… tante uscite alla scoperta delle bellezze pugliesi. L’Erasmus rende possibile questo scambio culturale, che permettere di conoscere luoghi, tradizioni, persone nuove, mettendosi alla prova con le lingue straniere studiate e soprattutto aprendo le porte della propria casa, palesando doti di accoglienza e ospitalità.
Referente del progetto, la professoressa Luana Fogli con la collaborazione della professoressa Margherita Colucci. Le prossime mete saranno la Lituania, la Spagna e la Bulgaria…
Sicuramente il navigare, o meglio ancora, l’immergersi nel mare latinum, consente a queste giovani generazioni di trarre tutto il meglio dalla cultura passata, per vivere con consapevolezza il presente e potersi, così, proiettare in un futuro, che, in Italia o all’estero, per quanto possa essere un’incognita, sarà sicuramente traghettabile grazie a quanto appreso dai classici, dalle esperienze acquisite “frequentando” questo mondo antico e dal contatto con nuove realtà e culture.
Salpate, ragazzi!