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LETTURE/L´emozione di incontrarsi all'improvviso

Pubblicato da: Categoria: CULTURA

3
MAG
2013

 

Maria Giuseppina Pagnotta, vincitrice del Premio Cimitile del 2012, ci conduce  attraverso le pagine del suo delicato romanzo, facendoci assaporare l’incontro fra due anime che si appartengono
 
Ci sono leggi dell’universo che regolano la nostra esistenza senza che ce ne rendiamo conto. Ogni essere umano compie delle scelte, è vero, ma nulla è mai lasciato al caso e alla fine di tutto la vita ci conduce esattamente dove vuole, dove dobbiamo trovarci.
E non è stato un caso neanche l’enorme successo che ha ottenuto la presentazione svoltasi nella suggestiva sala del Palazzo Galeota lo scorso sabato, del libro “L’emozione di incontrarsi all’improvviso” di Maria Giuseppina Pagnotta, vincitore del premio Cimitile 2012 e attualmente in lizza per il Campiello.
Esattamente come il titolo del romanzo – suggerito da una dedica che l’autrice ha ricevuto qualche anno fa da un poeta corso – anche nel corso della presentazione, accompagnata dalle note di Massimiliano Monopoli, Tina Volpe (la quale, per la prima volta in assoluto ha suonato le musiche del M° Lorenzo Pescini, “Don’t go away” e “Ritorno alle origini”) e Giuseppe Prò, e scandita dalla voce profonda di Luciano Maggi,  delle anime si sono incontrate, si sono trovate in seguito a una ricerca probabilmente inconsapevole e forse proprio per questo ancora più sentita.
Come l’autrice ha raccontato, le energie positive giocano un ruolo fondamentale e una volta lanciate nell’universo si uniscono per soddisfare le nostre richieste. 
Proprio quello che è accaduto anche ai protagonisti del romanzo, edito da Guida.
Francesca e Fabrizio si incontrano per caso durante una conferenza e capiscono improvvisamente di essere inscindibilmente legati. Non ha alcuna importanza ciò che accadrà successivamente: tutto ciò che conta è solo quell’alchimia indissolubile che fa sentire ai personaggi di appartenersi l’un l’altro.
Lei è una ricercatrice universitaria, una donna quasi d’altri tempi, ancorata a valori e a ideali così rari da trovare nella società odierna. Lui, invece, è un noto regista, a tratti sfuggente, che cerca di incoraggiare Francesca a “volare alto”, a seguire i suoi sogni senza farsi bloccare. Proprio come un gabbiano, una figura ricorrente lungo tutto il romanzo che rappresenta tutto ciò che la donna vorrebbe essere.
Entrambi i personaggi, ognuno con le proprie infinite sfaccettature, custodiscono un segreto che unirà per sempre i loro spiriti in un delicato intreccio, aiutandoli a evolversi e a crescere, lasciandosi alle spalle tutto il negativo che c’è.
A fare da cornice alla loro relazione, sarà la figura fascinosa e affascinante di Federico II, al quale Maria Giuseppina Pagnotta ha dedicato anche i suoi precedenti lavori e una tournée teatrale con Enzo Decaro.
Nello specifico Francesca e Fabrizio ripercorreranno i passi dell’amore fra l’imperatore, il puer Apuliae, e  Bianca Lancia, generando un mistico legame fra passato e presente.
Una dicotomia, questa, che si ritrova anche nel particolare rapporto epistolare  che i due intrattengono: una corrispondenza, tuttavia, non costituita da lettere bensì da sms. 
La particolarità consiste proprio nella contrapposizione fra un mezzo così moderno e un linguaggio, invece, più profondo e ricercato, decisamente lontano dallo stile e dalle abbreviazioni di sorta a cui il cellulare ci ha abituato.
Nell’incantevole scenario del Castel del Monte si svolge la loro storia, avvolgente e delicata come può essere l’emozione di incontrarsi all’improvviso.
 


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