Sarà inaugurata sabato 26 ottobre al Castello Aragonese di Taranto la mostra: “L’Italia del boom fra mura d’artista e fotogrammi d’autore”, ideata per il 50° anniversario dalla costruzione di Casa Papanice, uno dei simboli italiani dell’architettura post-moderna.
La mostra, ad ingresso gratuito, è organizzata e promossa dall'Associazione Halp - Humanitarian Aid Life Programs, di cui è presidente Edmondo Papanice, nipote di Pasquale Papanice a cui è dedicata la mostra. Fotografie di Oscar Savio (uno dei più grandi fotografi italiani del '900), locandine di film, immagini in bianco e nero racconteranno la storia di una villa che è stata fonte di ispirazione per architetti, intellettuali, registi ed esponenti della cultura ed è presente nella maggior parte dei libri di storia dell'architettura italiana e di design.
Casa Papanice è stata progettata a Roma nel 1966 e ultimata nel 1969. Fu realizzata, su richiesta dell’imprenditore edile Pasquale Papanice, dall’architetto romano Paolo Portoghesi nel biennio 1966-1968, insieme all’ingegnere salernitano Vittorio Gigliotti. Sorge nei pressi del quartiere Nomentano ed è oggi sede dell’Ambasciata del Regno Hascemita di Giordania.
La casa è su tre livelli con un alloggio per piano e un piccolo attico, costruito nella parte residua di un parco privato. Le pareti sono tutte bombate e rivestite da listelli di maiolica colorati. Il soffitto del soggiorno è increspato da cilindri concentrici. I parapetti dei balconi e il coronamento sono realizzati con canne di metallo, oggi purtroppo eliminate.
Fin dalla sua realizzazione la villa è stata set di importanti film d'autore quali: ''Dramma della Gelosia: tutti i particolari in cronaca” di Ettore Scola; ''Lo strano vizio della Signora Wardh'' di Sergio Martino e ''La Dama rossa uccide sette volte'' del salentino Emilio Miraglia.
Monica Vitti, Marcello Mastroianni, Edwige Fenech, Ugo Pagliai, Barbara Bouchet e tanti altri hanno girato scene all'interno dell'edificio.
La mostra è stata presentata in anteprima il 17 giugno scorso a San Paolo, in Brasile, nel corso dell' “Italian Film Fest”, una delle più prestigiose kermesse di cinema italiano in terra brasiliana, per tenere viva la memoria di un legame importante fra uno dei simboli dell’architettura del ‘900 e il nostro cinema.
Quella di Pasquale Papanice è una storia di successo imprenditoriale. Originario di Putignano si trasferisce con la moglie Letizia Sbiroli a Taranto nei primi anni ’40 dove apre un esercizio commerciale. In città amplia le sue attività nell’edilizia costruendo diversi edifici e diventando in pochi anni un imprenditore di successo.
A metà degli anni ’60 lascia la città jonica per trasferirsi a Roma dove acquista un villino ottocentesco in rovina che, dopo il restyling, diventa “Casa Papanice”. Era un cultore della bellezza Pasquale Papanice. Voleva creare qualcosa di bello e lasciare un segno della sua fortunata carriera.
Oggi il nipote Edmondo ha inteso rendere merito al nonno presentando una mostra proprio nella città che lo ha visto presente e laborioso per molti anni.
Durante la cerimonia di inaugurazione verrà consegnato il ''Premio Internazionale “Halp Cultura'', realizzato dall'artista Giuseppe Fasano di Grottaglie.
La mostra, che ha ottenuto il Patrocinio Rai per il suo valore culturale, resterà aperta fino al 30 ottobre.