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Caporalato: non solo nei campi. Il romanzo-inchiesta di Caterina Emili

Pubblicato da: Categoria: CULTURA

21
NOV
2019

Cioccolatini sui tavoli, tè e bevande da sorseggiare, una saletta luminosa ed elegantemente arredata.

Caterina Emili inizia a parlare e il tintinnio dei cucchiaini di colpo cessa. La sua voce morbida cattura gli sguardi, il suo modo di raccontare, così diretto e semplice, incanta.

Siamo al Bar Bernardi, in corso Due Mari a Taranto, alla presentazione del suo ultimo libro “La scimmia e il caporale”, che si è svolta nella serata di ieri. È il primo appuntamento della rassegna letteraria Libri & Cioccolato organizzata da Extra Magazine. Una serie di incontri informali con gli autori, in cui il pubblico partecipa tanto quanto chi presenta.

Non poteva esserci inizio migliore, con un libro che parla proprio di Puglia – con tanto di dialoghi dialettali – e che unisce uno stile fresco, leggero e dinamico a un argomento estremamente delicato e drammatico come il caporalato.

Il giallo della Emili, che vede protagonista ancora una volta Vittore Guerrieri, si incentra sulla scomparsa di una bracciante, una giovane ragazza dell’est, e questo espediente rappresenta l’occasione per parlare delle condizioni disumane in cui vengono fatte lavorare le donne nei campi, a tutto vantaggio di pochi uomini che invece guadagnano una fortuna. Quello dell’autrice è stato un lavoro accurato di ricerca e di lettura delle intercettazioni dei processi ormai conclusi, nelle quali sono state scoperte situazioni paradossali al limite della disumanità, spesso taciute anche da chi avrebbe il compito di tutelare i lavoratori.

Il dramma del caporalato, presente a più livelli, riguarda in realtà ogni professione e non è confinato al solo settore agricolo. Basti pensare alla situazione dei rider, giovani sfruttati fino all’osso, costretti a lavorare diverse ore al giorno nelle condizioni più disparate, in cambio di uno stipendio del tutto inadeguato.

Questa piaga è stata confermata anche dall’avv. Mirella Casiello, già Presidente dell’Organismo Unitario dell’Avvocatura Italiana, intervenuta nel corso della presentazione. Nel suo lavoro si è trovata spesso ad aver a che fare con vittime del caporalato e ad averla colpita è stato il cambiamento che è occorso in ognuna di quelle donne, nel momento esatto in cui hanno capito di poterne parlare, di non avere colpe e di avere, anzi, il diritto e il dovere di denunciare gli abusi.

L’autrice de “La scimmia e il caporale”, giornalista da una vita, ha confessato il suo desiderio di scrivere nei suoi romanzi la verità, pura e semplice. Esattamente ciò che vede e che esiste sotto gli occhi di tutti, ma di cui, a volte, non si parla abbastanza.

L’incontro di ieri è stato talmente piacevole da essersi trasformato in una chiacchierata tra amici, grazie anche alla presenza di spirito di Caterina Emili, alla sua simpatia e al clima caldo e accogliente che si respirava al Bar Bernardi.

Un inizio coi fiocchi per quello che sarà, si spera, un inverno all’insegna della lettura.



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