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I marinai degli abissi | L´eroica azione del Regio Sommergibile Ambra

Pubblicato da: Categoria: CULTURA

25
OTT
2022

Verso la fine del 1942 la guerra in mare mutava rapidamente e molte furono le tecnologie e le strategie operate e applicate dalla Regia Marina ma tuttavia i ruoli, la professionalità e le capacità tecniche svolte dagli esperti equipaggi e i loro comandanti, furono determinanti e fondamentali.

Molte furono le missioni svolte dai Regi Sommergibili nel Mar Mediterraneo e negli Oceani ma in questo breve articolo si vuole ricordare una pagina di storia, forse dimenticata, inerente alla missione, sigla in codice N.A.1. svoltasi nel Mar Mediterraneo il 4 aprile del 1942 dal Regio Sommergibile Ambra, al comando del Tenente di Vascello Mario Arillo.

Una missione che consisteva nell’entrare nella rada del porto di Algeri e affondare il naviglio nemico presente con l’uso di mezzi e uomini d’assalto.

Il Sommergibile Ambra, appartenente alla classe Perla, fu convertito con una serie di modifiche tecniche in Sommergibile Avvicinatore e fu abilitato al trasporto di tre S.L.C. (siluri a lenta corsa) con i relativi equipaggi, composti da Operatori Subacquei e Incursori.

Per tale trasporto al sommergibile furono applicati sullo scafo tre grandi contenitori cilindrici stagni, capaci di resistere alla pressione dell’acqua fino a 90 metri di profondità, fissati in coperta e collocati due a poppavia del battello e uno a prora via.

Queste modifiche strutturali furono applicate anche ad altri battelli, i regi sommergibili Gondor, Iride e Scirè che successivamente furono usati prettamente per le missioni e le incursioni segrete effettuate dal personale della X^ Flottiglia Mas e dagli Uomini Gamma.

Nelle prime ore del pomeriggio del 04 aprile 1941 il sommergibile Ambra salpo’ in gran segreto dal porto di La Spezia con a bordo tre SLC, i rispettivi equipaggi e dieci nuotatori d’assalto o uomini Gamma, appartenenti alle diverse categorie tecniche della Regia Marina e del Regio Esercito.

La formazione ibrida era così’ composta:

  • un Ufficiale delle Armi Navali
  • un Secondo Capo Infermiere
  • un Sergente del Corpo dei Granatieri
  • due Sergenti del Corpo dei Bersaglieri
  • un Sottocapo Palombaro
  • un Sottocapo Cannoniere
  • un Fante
  • un Marinaio Fuochista
  • un Fante dell’Esercito.

Un reparto di Assaltatori frettolosamente assemblato e addestrato e anche poco preparato per affrontare una rischiosa missione con tanti giorni di navigazione in immersione.

Forti marosi e cattivo tempo ritardarono la tempistica della missione ma il Comandante Arillo con molte difficoltà dovute alle tante avarie giunse in prossimità della rada del porto di Algeri. Si accorse della notevole distanza e decise di navigare  in immersione alla quota di 90 metri per avvicinarsi all’ingresso della baia.

L’eco scandaglio era in avaria ma mentre procedeva a bassa velocità, il battello urtò sul fondale e si fermò. Fortunatamente non subì danni seri e il battello proseguì per la fase dell’ avvicinamento verso la rada per poi adagiarsi su un fondale  sabbioso profondo 18 metri.

Il Comandante Arillo ordinò agli uomini civetta di emergere in superficie, entrambi legati con  un cavo al battello a  gli uomini con notevole sorpresa  scoprirono che l’obiettivo non si intravedeva  la rada era ancora molto lontana.

Il comandante decise di far rientrare il secondo operatore a bordo lasciando il TV. Augusto Jacobacci in superficie, collegato con un cavo telefonico posto nella camera di manovra esterna per comunicare la rotta verso l’ingresso della rada del porto. In sostanza l’operatore fungeva da periscopio, guidando il sommergibile verso l’obiettivo e dopo due lunghe ore di navigazione, alle ore 22.00 il sommergibile giunse nel centro della rada del porto di Algeri in mezzo a sei grandi piroscafi mercantili ormeggiati alla fonda.

Gli operatori furono immediatamente approntati per l’uscita e dopo aver assegnato i propri obiettivi emersero da una profondità di 18 metri dal sommergibile divisi in due gruppi. Il primo gruppo, diviso in due sezioni, costituito dagli Uomini Gamma, emerse dal sommergibile, seguito dopo un breve intervallo dai tre equipaggi degli SLC.

In silenzio e nel buio totale con un mare apparentemente calmo si avvicinarono ai loro obiettivi  e quasi tutte le formazioni di assaltatori  raggiunsero i mercantili ormeggiati. Con estremo coraggio, elusero la stretta sorveglianza delle sentinelle di guardia poste sui mercantili e la stretta vigilanza delle motovedette che velocemente vigilavano la rada e subito dopo gli assaltatori collocarono le loro cariche esplosive sulle carene dei mercantili.

Velocemente nel buio totale si allontanarono dalle unità nemiche in cerca della rotta di rientro dirigendosi verso l’uomo civetta che segnalava la posizione del sommergibile fermo sul fondale.

Dopo pochi minuti le cariche deflagrarono affondando i mercantili ma tutti gli uomini e i tre SLC non trovarono la rotta verso il sommergibile e furono tutti catturati dal nemico, interrogati e imprigionati.

Intanto due Cacciatorpediniere inglesi a tutta forza puntarono la prora in direzione dell’ingresso della rada per individuare il sommergibile italiano e verso le 03:00 il Comandante Arillo, dopo aver atteso invano il rientro degli operatori, ordinò la fase di rientro al battello verso la propria base.

Questa brillante azione anche se fu impossibilitata nel recuperare gli assaltatori vide la distruzione dei mercantili nemici per un totale di 20.000 tonnellate ma dimostro’ la positiva risultanza dell’impiego multi ruolo degli operatori specialisti della Marina e dell’Esercito con l’uso dei Sommergibili Avvicinatori, mezzi capaci di trasportare a grande distanza uomini e mezzi per colpire il nemico.

Una vera intuizione nata dagli Ufficiali Sommergibilisti e delle Armi Navali che attraverso continue modifiche tecniche e strategie a volte anche ostacolate dai vertici migliorarono sempre più l’impiego degli uomini e dei  mezzi al solo fine di condurre successive e brillanti azioni colme di coraggio e cariche di puro eroismo che fecero tremare il nemico.

ONORI!

Michele Fiorentino

 

 

(Foto Wikipedia Regio sommergibile Ambra)



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