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Stefania Pisani/La donna dell´impossibile

Pubblicato da: Categoria: EVENTI

19
OTT
2012

 

Certo, con un budget illimitato saremmo tutti bravi a creare eventi da sogno, ma la vera sfida è proprio quella di rendere tutto perfetto con allestimenti esclusivi per stupire e coccolare, anche in tempi di crisi: niente paura, per questo c’è la event designer
 
Stefania Pisani, dopo un lavoro fatto di tanti numeri, dà vita e spazio alla sua fantasia e alla sua passione, che coltiva sin da piccolissima: rendere un giorno speciale in un ricordo perfetto,  curando gli allestimenti in ogni minimo particolare. La sua professione, quella dell’event designer, è nella sua accezione figlia della contemporaneità, ma ha natali antichi. Infatti, non c’è epoca in cui l’uomo attraverso la decorazione non abbia abbellito tutto ciò che lo circondava. Ma attenzione:  la decorazione non serve solo a rendere più belli gli oggetti sul piano estetico, ma anche a sottolinearne il valore simbolico e a rendere unico non solo l’oggetto ma anche la circostanza in cui è usato. Nei secoli gli artisti e gli artigiani hanno creato un ricchissimo repertorio di decorazioni, di oggetti e ambienti, anelando alla voglia di ornare per emozionare e ricordare non solo gli oggetti, ma anche gli odori, i sapori, le risate, i colori, i gesti di “quel giorno speciale”.
Stefania è un artista e artigiana dei tempi moderni, dove le emozioni, i colori, il cuore, la passione, e l’innovazione viaggiano insieme in una stessa direzione: rendere unico un istante.
Parlando con lei vengo subito attratta dalla sua spontaneità e mi viene naturale porle le solite domande di rito …
 
Presentati ai nostri lettori, please.
«Sono una ragazza di 31 anni, sposata da poco più di un anno e lavoro dal 2005 nell’area statistiche di una multinazionale. A presentarsi così faccio quasi noia, ma la verità è che sono una donna sempre in movimento, con mille idee e progetti per la testa. Adoro creare e inventare con materiali più diversi».
 
Precisamente come si chiama il tuo hobby-lavoro?
«Event designer, da non confondersi con chi progetta l’evento, l’event planner».
 
In cosa consiste?
«Si dice che l’abito non faccia il monaco: in parte può essere vero, ma partecipare a una bella festa o a una cena organizzata con cura dà valore aggiunto. Io mi occupo degli allestimenti, di curare ogni aspetto e ogni dettaglio, di stupire gli ospiti o semplicemente di farli sentire a casa».
 
Come ti sei avvicinata a quest’attività?
«Ho iniziato coccolando i miei amici, poi ho visto crescere l’entusiasmo per ciò che creavo, anche da parte di estranei. Per questo ho deciso di buttarmi in questa nuova avventura, anche se in questo periodo di crisi può sembrare una pazzia».
 
Non tutti sono disposti a spendere qualcosa in più per dettagli scenografici.
«Non si tratta di essere superficiali. Dico sempre, e lo dico a tutti, che festeggiare una qualunque occasione fa bene allo spirito, senza dimenticare che sarà il ricordo di quella festa che porteremo per sempre dentro di noi. Il mio lavoro, che definirei vera vocazione, è quello di rendere quel ricordo perfetto. Riprendendo la questione crisi, la mia sfida è quella di contenere i budget e utilizzare materiali non costosi e soprattutto di realizzare a mano la maggior parte dell’allestimento. E' vero, questo comporta più fatica e più tempo, ma determina anche tanta soddisfazione e unicità al prodotto che offro. Senza limiti di spesa saremmo bravi tutti a metter su scenari da sogno, ma evidentemente non è il caso di molti di noi. Non è detto però che si debba rinunciare... per l’ impossibile ci sono io!...». (Ride). 
 
Non pensi che questa possa essere solo una moda?
«La moda spesso nasce da una necessità e io credo che ora più che mai abbiamo tutti bisogno di circondarci di cose belle e semplici. Ma sono convinta che, al di là dell’esigenza di questi tempi, l’event designer sia una professione che va oltre le mode del momento. Mi sono occupata di allestimenti sin da piccola, è qualcosa che è dentro di me e che riconosco essere la mia fonte di felicità e io voglio trasmetterla col mio lavoro perché  si sa... la felicità non passa mai di moda!».
 
Oltre la passione hai seguito dei corsi?
«Ho seguito un corso online di wedding planner, ma purtroppo esiste ben poco di specifico qui in Italia. La verità è che i miei frequenti viaggi a Londra mi permettono di studiare e scovare nuovi materiali, stili e tecniche. Sono costantemente alla ricerca della novità, passo ore a trovare ispirazioni sui blog americani, per poi rielaborare tutto con la mia fantasia. Non si tratta infatti solo di allestire l'ambiente, la mia è una ricerca del particolare… inviti e centrotavola fatti a mano che cerco rigorosamente di produrre artigianalmente».
 
So che sei diventata globale…
«Ho appena partecipato a un Contest per la mia azienda a livello mondiale… ho ricreato la tavolata del Cappellaio Matto, un'interpretazione libera di Alice nel Paese delle meraviglie. Nel video mostro anche alcune delle mie creazioni in pasta di ceramica… non so ancora come è andata… che ansia!».
 
Qual è il tuo “ricordo perfetto” che preferisci..
«L'allestimento che mi è rimasto nel cuore è quello che ho curato per il mio matrimonio… sono stata maniacale! I colori erano bianco, rosa e verdino, i fiori rigorosamente di campo dai colori pastello, lavanda, peonie… romanticissimo! Tutto preparato a mano, dalle partecipazioni, ai libretti messa, ai fasci di grano vicino l’altare, alle boutonniere per tutte le ragazze».
 
Quello che deve ancora arrivare?
«L’allestimento che sogno di fare è per uno shooting fotografico con tanti dolci e dolcetti… infatti adoro anche cucinare».
 


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