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Bruno Vespa/Ritorno al Primitivo

Pubblicato da: Categoria: EVENTI

17
MAR
2016
Iniziò a occuparsi di vino quando scoppiò lo scandalo del vino al metanolo, poi il suo amore verso questo settore è cresciuto, fino a spingerlo, qualche anno fa, a creare una sua azienda agricola, e i primi vini sotto la direzione di uno dei più bravi enologi italiani. Il noto giornalista e conduttore ospite della Fiera Pessima racconta come ha avviato la sua produzione di Primitivo
 
 
“Sarei onorato di ricevere la cittadinanza onoraria del vostro comune”. Il giornalista Rai, Bruno Vespa, esordisce così al convegno “Comunicare il vino nel mondo: strategie ed esperienze di marketing del Primitivo di Manduria”, organizzato nella sala convegni della Fiera Pessima lo scorso 11 marzo. Ha appreso poco prima dell’inizio dei lavori, della volontà dell’amministrazione comunale di Manduria, di avviare le procedure per riconoscergli l’onorificenza. La proposta era stata avanzata dal gruppo consigliare del PD, e successivamente accolta dal primo cittadino. 
Si respira aria serena all’interno della sala convegni gremita di persone. In un clima disteso apre il convegno il sindaco di Manduria, Roberto Massafra. “L’amore per la nostra terra in questa sala ci accomuna tutti – ha detto – E ci accomuna anche l’amore per il nostro vino primitivo, diventato oramai per noi il brand che ci sta conducendo in ogni parte del mondo. Grazie al Primitivo stiamo crescendo in termini di benessere e di ricchezza”. Ai tavolo dei relatori anche l’Assessore alle Attività Produttive del Comune di Manduria Giovanni Luigi De Donno che è entrato nel vivo del tema scelto per il convegno. “Comunicare vuol dire raccontare - ha spiegato – non solo la storia di un’azienda e di un vino, ma anche la storia del territorio di appartenenza. Il primitivo nel nostro caso, raccontandosi, mette in moto i flussi turistici, e rappresenta quindi, un formidabile mezzo di comunicazione che parla di un luogo e di una comunità. Ho intenzione di creare un Premio dedicato ai Rossi di Puglia, spero di poter lanciare l’iniziativa già dalla prossima Fiera Pessima”. Ai lavori hanno partecipato anche la consigliera Provinciale del Movimento Turismo del Vino Puglia, Maria Teresa Basile Varvaglione, e il presidente del Consorzio di Tutela del Primitivo di Manduria, Roberto Erario. Passione, qualità, territorialità e prezzo equo, sono le parole che hanno guidato gli interventi. Parole necessarie per costruire una trama solida e lanciare definitivamente il vino Primitivo verso confini non ancora esplorati. 
“Sono un uomo fortunato” dice alla platea Bruno Vespa per spiegare perché ha scelto di diventare produttore di vini in Puglia, investendo proprio a Manduria. Il giornalista iniziò ad occuparsi di vino, nel 1986, quando scoppiò lo scandalo del vino al metanolo, che coinvolse anche la cittadina messapica e che causò delle vittime. Ad introdurlo al mondo dell’enologia fu, dopo, Luigi Veronelli. Il suo amore verso questo settore è cresciuto, fino a spingerlo, qualche anno fa, a creare una sua azienda agricola, e i primi vini sotto la direzione di Riccardo Cotarella, uno dei più bravi enologi italiani. Subito dopo il salto di qualità: ha acquistato, sempre nel territorio di Manduria, degli ettari di terreno e un’intera masseria, con l’intento di creare qui una cantina con annessa produzione di Primitivo. “Non mi bastava fare il vino – ha detto – volevo produrlo. Non avrei rischiato così. E poi io non volevo fare il commerciante, ma volevo raccontare il mio vino nel mondo. E’ vero abbiamo una competizione enorme, ma perseguendo la strada della qualità, curando, attraverso i vari consorzi, anche i vini a basso costo, e aprendo le nostre cantine, sono convinto che si apriranno grandi scenari. Bisogna però mettere tutto in unico sistema, accompagnarci nella valorizzazione delle straordinarie risorse che qui ci sono, una su tutte il mare e la costa. Fino a questo momento, il territorio ha espresso un millesimo di ciò che può dare”. 
Al termine dei lavori, è intervenuto il governatore di Puglia, Michele Emiliano. “Qui c’è una storia straordinaria – ha aggiunto il presidente – che nel tempo è stata consolidata grazie ad investimenti in tecnologia. Il vino deve essere legato al territorio, e insieme devono costruire una relazione solida. La storia di questo vino è anche la storia di un popolo e delle sue trasformazioni. La qualità del prodotto vino, è il miglior volano per il turismo di questa terra”. 
 


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