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L´ammiraglio Paolo Treu al Comando della Squadra Navale

Pubblicato da: Categoria: EVENTI

15
OTT
2019

Sul ponte di volo dell’incrociatore portaeromobili (STOVL) Giuseppe Garibaldi ormeggiato presso la Stazione Navale Mar Grande di Taranto, con l’ingresso della bandiera di guerra della Marina Militare e delle Forze Navali, seguita dalla bandiera di guerra del 1°reggimento San Marco e dalla bandiera di guerra delle Forze Aeree, si è svolta la cerimonia di cambio al vertice del Comando in Capo della Squadra Navale (CINCNAV). Alla presenza del Capo di Stato Maggiore della Marina, ammiraglio di Squadra Giuseppe Cavo Dragone, di numerose autorità militari, civili e religiose, l’ammiraglio di Squadra Donato Marzano ha ceduto il comando all’ammiraglio di Squadra Paolo Treu, proveniente dallo Stato Maggiore Marina dove ha svolto l’incarico di Sottocapo di Stato Maggiore. Nel giorno del suo compleanno, l’ammiraglio Marzano ha ceduto l’incarico della flotta navale dopo tre anni di Comando, durante i quali le unità e gli equipaggi della Squadra Navale hanno partecipato a numerose e diversificate missioni nazionali ed internazionali, tra cui l’Operazione Mare Sicuro, l’Operazione Sea Guardian per la sorveglianza e sicurezza marittima nel Mediterraneo sotto l’egida Nato, l’operazione Atalanta per il contrasto alla pirateria marittima, le operazioni Europee Triton e Eunavformed Sophia oltre alle numerose esercitazioni Nato ed EU.

Quarantaquattro anni al servizio della Marina Militare e del Paese, ripercorsi dal momento in cui ha scelto di arruolarsi all’ingresso in Accademia Navale, dal ricordo commosso dei suoi genitori al saluto dei suoi compagni di liceo e i compagni “fraterni” dell’Accademia.

Se la sicurezza marittima è la missione fondamentale per la Squadra Navale, l’ammiraglio Marzano ha ricordato anche i circa duemila uomini e donne impegnati attualmente nella sorveglianza del Mediterraneo, dell’Oceano Indiano e nell’addestramento del personale delle Marine e Guardie Costiere dei Paesi rivieraschi. “L’uomo al centro”, una priorità in tutti i settori in cui gli uomini e le donne ella Squadra Navale hanno collaborato e non solo, dalla solidarietà all’inquinamento del mare, dalla contaminazione tra università e Marina Militare alle diverse iniziative svolte nei reparti di oncoematologia pediatrica dei principali ospedali italiani. “Ho sempre avuto grande rispetto per il vostro lavoro – ha dichiarato nell’ultimo messaggio a tutto il “suo” equipaggio, uomini, donne, civili e militari, l’ammiraglio Marzano- non ho mai considerato i gradi ed il ruolo ma l’uomo e la donna. Sono sempre stato sicuro del vostro lavoro e delle vostre capacità. Ho sentito sulle mie spalle la responsabilità degli ordini dati, delle scelte fatte. Ho sempre avuto chiaro però il privilegio di essere alla guida di questa splendida organizzazione che è la Squadra Navale”.

“Donne e uomini della Squadra Navale, militari e civili, noi siamo i cuori, le menti e le braccia che compongono i nostri equipaggi a bordo e a terra – ha dichiarato l’ammiraglio Treu dopo la cerimonia di avvicendamento-noi siamo tutti parte di una sorta di orologio i cui ingranaggi, grandi e piccoli sono tutti parimenti indispensabili, hanno tutti pari dignità e girano insieme per produrre il risultato”.

Con la legge navale pensata dall’ammiraglio De Giorgi, è iniziato ed è in corso un processo di ristrutturazione e ammodernamento delle Unità navali. La Squadra Navale vive un importante momento di transizione in quanto deve mantenere in linea navi di vecchia e nuova generazione, implementare il personale, introdurre i nuovi mezzi aerei formando opportunamente i piloti e il personale specialista da imbarcare sul Cavour nei prossimi mesi, a fine lavori.

Nel secolo della Blue Economy, la globalizzazione impone nuovi scenari per la marittimità. “L’Italia non è un Paese di mare – ha evidenziato il Capo di Stato Maggiore della Marina Militare, Cavo Dragone- è un Paese marittimo che si affaccia su una parte importante del nostro globo terrestre. Una marittimità che va rivista in modo versatile, moderno e flessibile. Ed è proprio la marittimità che indica come il ruolo della Marina Militare assume un significato ed una valenza sempre maggiore. Il 70 % del pianeta è ricoperto di acqua, l’80% delle popolazioni vivono a poca distanza dalle coste, la maggior parte dei traffici mercantili viaggiano via mare e il 95% dei dati forniti da internet e dalle principali reti viaggiano sui canali subacquei”. L’Italia è un Paese che basa la sua economia sulla trasformazione delle materie prime e di materiale grezzo che viaggiano via mare. “Sul mare – ha aggiunto Cavo Dragone- si giocherà il nostro futuro, il nostro benessere. Questo impone una Squadra Navale moderna, efficiente che possa proiettarsi in qualsiasi scenario, adeguata alle richieste del Paese”.

 

 



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