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Vecchie conoscenze

Pubblicato da: Categoria: CRONACA

6
DIC
2013

 

E’ stata la segnalazione di un vicino che ha consentito agli uomini della Polizia di Stato del Commissariato di Martina Franca, di arrestare Nodari Arveladze (28 anni), Modebadze Guram (35 anni) e Gwalia Zaza (38 anni) i tre cittadini di origine georgiana che stavano svaligiando un appartamento in via Taranto. L’importanza di questa collaborazione è stata più volte rimarcata dal dirigente dott. Francesco Salmieri, che ha illustrato tutti i dettagli dell’operazione conclusa felicemente, nella conferenza stampa che si è svolta questa mattina. 
Gli arrestati, tutti e tre pluripregiudicati e abili a fornire identità e documentazione fasulle a ogni fermo, sono segnalati come soggetti particolarmente pericolosi. In particolare Nodari Arveladze è evaso nel maggio scorso dagli arresti domiciliari, mentre Gwalia Zaza risulta essere un ex agente dei servizi segreti georgiani, dai quali fu espulso con  ignominia. 
Il Modebadze Guram invece, per “arricchire” il proprio curriculum, durante la sua permanenza negli uffici di P.S., reagiva nei confronti di un operatore di Polizia colpendolo con una testata al volto e un calcio alla caviglia, procuradogli lesioni che costringevano l’operatore a ricorrere alle cure mediche dei sanitari del Pronto Soccorso. 
Le forze dell’ordine che non hanno creduto alla versione fornita dagli arrestati, ciò quella di essere arrivati a Martina Franca con l’utilizzo di mezzi pubblici, sono alla ricerca di un quarto uomo, il palo/autista, che aspettava in auto i complici. 
Il riepilogo dei fatti
Intorno alle 18:30 di ieri, a seguito di una chiamata al 113, una pattuglia arrivava al numero 39 di via Taranto dove era stata segnalata la presenza di persone sospette. Perlustrati i primi tre piani dello stabile, gli agenti arrivavano al quarto dove notavano accostata una delle porte delle abitazioni di quel pianerottolo. Oltre quella porta c’erano i tre georgiani all’opera che, alla vista dei poliziotti, tentavano inutilmente di darsi alla fuga. Oltre ad alcuni monili, già in tasca di uno dei malviventi, erano pronti a “cambiare di mano” dei pezzi in argento. Calze di nylon (usate per non lasciare impronte) e card in plastica (per aprire la porta d’ingresso) gli attrezzi del mestiere trovati in possesso degli arrestati.  
Nella battute finali della conferenza stampa, il dott. Salmieri ha sottolineato due aspetti particolari dell’operazione: l’ausilio fraterno dei Carabinieri e della Polizia Locale  e lo spirito di corpo di un poliziotto, presente in Commissariato ma non ancora in servizio, che si è recato in via Taranto spontaneamente a dare man forte ai colleghi 
 


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