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La neve, il gelo e la camicia di Trump

Pubblicato da: Categoria: ATTUALITA'

19
GEN
2017

Quanti danni ha provocato il gelo alle persone, agli animali e alle coltivazioni. Ma non è vero come dice qualche nostalgico che si stava meglio quando si stava peggio. Ora abbiamo più mezzi e più comfort per superare l'inverno. Intanto, un poco di Puglia sarà "addosso" al nuovo presidente nell'insediamento alla Casa Bianca

Chi pensava che potessimo archiviare alla “chetichella” la storica ondata di gelo e le abbondanti nevicate che hanno coperto la nostra Regione a far data dal 7 gennaio scorso, si dovrà ricredere perché, con il dovuto permesso concessoci dalle notizie dell’almanacco, in apertura della nostra rubrica andremo a sfogliare interessanti pagine di storia di ieri e di oggi riguardanti le nevicate soprattutto a Taranto e nella sua provincia.
Mentre stendiamo la presente nota il freddo sembra essersi rimpossessato della nostra Regione anche se questa volta la bufera non arriva dalla Siberia ma dall’Artico, ma sempre di freddo si tratta.
Questa volta dovrebbero essere i versanti Adriatico e Tirrenico delle nostre regioni meridionali ad essere interessate dalla nuova ondata di gelo.
Per saperne di più abbiamo interpellato il prof. Vittorio Semeraro, da oltre 50 anni direttore dell’Osservatorio Meteorologico “Luigi Ferraiolo” di Taranto, con sede in Taranto in via Duomo 181, ma abbiamo voluto ascoltare anche “pillole” di proverbistica meteorologica tarantina dal prof. Antonio Fornaro.
Semeraro ci ha dichiarato che la recente nevicata è stata la più eccezionale degli ultimi cento anni per durata di giorni del fenomeno nevoso e per intensità. Ha poi aggiunto che dal 1892, anno in cui ha iniziato l’attività l’Osservatorio, ad oggi, Taranto e la sua provincia  sono state interessate da nevicate e gelate 28 volte a dicembre, 50 volte a gennaio, 50 volte a febbraio e 19 volte a marzo.
Fra le date storiche in cui la neve è stata più abbondante Semeraro ha ricordato quelle a Taranto del 1959, del 1967, del 1979, del 1980 e del 1987, Fornaro ha aggiunto che la data storica per eccellenza resta quella del 2 e 3 febbraio 1929 quando il termometro scese a -3,5 gradi, la città fu paralizzata, ci furono in città morti per assideramento, per cadute su ghiaccio e per intossicazioni provocate dai bracieri mal spenti.
Fin qui le notizie di archivio, ma Fornaro ha contestato quanto riportato nei giorni scorsi dai quotidiani di informazione che attribuivano la presenza di precipitazioni nevose così copiose al cattivo uso che l’uomo fa della natura. Per Fornaro la risposta è racchiusa nei dati sopra riportati, ma lui, che di tradizioni se ne intende, ci ha ricordato la proverbistica meteorologica dei nostri padri che ricordava che “se gennaio non è freddo, febbraio la pensa male” e ancora: “febbraio è corto, ma molto freddo” per non dimenticare che “quando marzo vuole fa saltare l’unghia del bue” e che gli spagnoli ricordavano ai tarantini di mettere da parte la legna per aprile.
Ma non finisce qui perché Fornaro ci ha ricordato la abbondante nevicata del 1951, in occasione della quale il suo nonno gli confidava che anche a maggio i tarantini negli anni ’40 avevano visto la neve.
Le cose non stavano proprio così perché da ricerche effettuate è emerso che in quell’anno i tarantini il 10 maggio si svegliarono e trovarono la città coperta da un manto bianco che non era neve ma soltanto abbondante grandinata.
E veniamo ai non pochi danni che l’ondata di gelo ha scaraventato sulla nostra Regione e sulla nostra provincia. I danni maggiori li hanno subiti gli agricoltori con perdite pari a 110 milioni di euro che hanno fatto salire alle stelle il prezzo degli ortaggi fino al 350% . Si spera di salvare almeno gli agrumi dal gelo che li ricopre. Paralizzata la circolazione su gomma e su rotaia, la tragedia è stata avvertita in maniera pesante da parte di chi non aveva un tetto dove ripararsi dal freddo e nei casolari dove ben 270 animali hanno trovato la morte per il gelo.
A oggi si contano ben 11 vittime umane a causa del gelo siberiano. Si è dovuto far ricorso all’Esercito Italiano e alla Marina Militare per portare i soccorsi laddove era estremamente necessario. Per avere una idea di come ogni attività sia stata sepolta dalla neve e dal gelo ricorderemo che in un paese del nord barese alcune famiglie hanno dovuto tenere i cari estinti nelle loro case per 5 giorni per l’impossibilità di provvedere al seppellimento. Tubature e ogni altra struttura fragile non hanno retto all’impatto col gelo polare. Grande la generosità messa in campo unitamente alla solidarietà. E’ il caso di ricordare che una associazione di volontariato di Sava, unitamente ad alcuni laertini, ha messo in salvo oltre 100 animali chiusi nel canile di Laterza, il Comune ionico più colpito dalla recente nevicata. Felici gli studenti che hanno visto prorogate, in alcuni casi anche di un settimana, le già lunghe vacanze natalizie.
Il freddo e la neve hanno acuito il picco dell’influenza che ha tenuto a letto il 50% dei tarantini, mentre la restante parte tremava all’idea di un possibile, ma fino ad oggi scongiurato, ritorno di una epidemia di meningite.
Eppure la neve ha ucciso migliaia di microbi e ci ha risparmiati per il futuro da probabili infezioni.
Quando la neve si scioglierà le falde acquifere ringrazieranno perché avranno al loro interno la linfa vitale rappresentata dalla neve disciolta.
Prima di aprire il contenitore delle notizie del nostro almanacco, per i nostri amici lettori festaioli ricorderemo che martedì scorso ha avuto inizio il Carnevale e che lo stesso avrà la durata di 43 giorni; dal primo marzo sarà Quaresima. Intanto Sant’Antonio Abate ha portato nelle Chiese tanti animali per le benedizione, la “Focara” a Novoli (il falò più alto del Mediterraneo), e la “Fiera del Fischietto” a Rutigliano.
Noi ci auguriamo di portare fortuna ai nostri lettori proponendo una cinquina incentrata sul Carnevale: 4 (il porco di Sant’Antonio), 17 (la festa di Sant’Antonio Abate), 81 (il campanello presente nella iconografia del Santo), 8 (il fuoco) e 20 (la festa).

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Ricordate la Buona Scuola di Renzi? Cancellata, o quasi. Oggi c’è Gentiloni che decreta perché la scuola annunciata come buona possa risultare tale nel campo. E così si decreta che nelle elementari si boccerà soltanto in casi molto gravi, che le maestre che presteranno servizio negli asili dovranno conseguire una laurea triennale. Anche la maturità è caduta sotto gli ultimi decreti in cui è stato stabilito che non più tre, ma due, saranno le prove scritte e una quella orale.
Gli insegnanti dovranno prima conseguire la laurea e poi poter accedere ai vari concorsi.
 
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Nei giorni scorsi il Nas (Nucleo anti sofisticazioni) di Taranto ha fatto visita alle strutture dell’Asl non rilevando alcuna anomalia, ma nel carcere di Taranto i Carabinieri hanno scoperto carne congelata e ricongelata, prodotti insaccati avariati e alimenti mal conservati. Il Pronto Intervento ha scongiurato una intossicazione che avrebbe interessato non soltanto i detenuti ma anche il personale della Casa Circondariale che si serve della mensa. I sindacati confederali hanno denunciato, dopo le analisi di laboratorio, che all’interno della mensa dell’Arsenale verrebbero distribuite mozzarelle contaminate da un batterio pericoloso.
 
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Frecciarossa, croce oggi per i salentini che la vedono soppressa per mancanza di utenza da Lecce, e delizia per i tarantini che la vedono partire dal capoluogo ionico attraverso la Basilicata beneficiando del contributo di 2 milioni di euro da parte della  Regione Basilicata. I salentini devono sapere che Trenitalia non può andare in perdita, piuttosto la Regione Puglia che offre contributi a Ryanair perché non ha pensato fino ad oggi di mantenere il Frecciarossa salentino per fare felici i cugini leccesi? Forse l’amore a prima vista tra baresi e leccesi si va affievolendo.
 
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Gioisce il MarTa di Taranto per gli eccellenti risultati conseguiti nell’anno appena trascorso. Infatti è il terzo Museo più visitato in Puglia e il 55° in Italia.
 
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Il nostro conterraneo ginosino Angelo Inglese, qualche mese fa intervistato da Extra Magazine, continua a vestire i potenti del Pianeta. Così tra i suoi clienti si ritrova anche il neo presidente americano Trump che potrebbe indossare una sua camicia il giorno del suo insediamento alla Casa Bianca.
 
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Brutte notizie per coloro che da oggi in poi non si atterranno alle disposizioni in materia di conferimento dei rifiuti solidi urbani  nei cassonetti. Saranno posizionati e adeguatamente nascoste delle telecamere che “incastreranno” coloro che pensano di servirsi in ogni ora della giornata dei cassonetti e di depositare ai piedi degli stessi anche rifiuti ingombranti.
State attenti, piovono multe salate!
 



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