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Scuola/QUEL CHE RESTA DI UN NOME

Pubblicato da: Categoria: CULTURA

18
OTT
2013
Alberico Motolese  incontra una rappresentanza studentesca  nell’Aula Magna dell’Istituto Professionale di Martina Franca intitolato a suo padre, Alfonso. L’iniziativa, promossa dalla Fondazione Nuove Proposte, sarà l’auspicio per l’attivazione, all’interno dell’Indirizzo Servizi Socio-sanitari,   dell’articolazione Ottico e Odontotecnico
 
"Carneade! Chi era costui?" ruminava tra sè don Abbondio seduto sul suo seggiolone”. Ai giorni nostri il pavido curato probabilmente avrebbe trovato la sua risposta su Wikipedia.  E a Wikipedia chiederebbero soccorso gli studenti e le studentesse se tra capo e collo un professore, magari nel corso dei primi giorni di scuola, chiedesse loro con quel tono  simpatico oggi tanto di moda:  “Ragazzi, ma voi sapete chi era Alfonso Motolese a cui la scuola che state frequentando è intitolata?”  A onor del vero sono tantissimi anche gli insegnanti che ignorano chi e cosa abbia rappresentato per Martina Franca, ma anche per l’Italia, Alfonso Motolese. Non ci si riferisce agli insegnanti “locali”, ma ai pendolari, ai precari che ormai sono la maggioranza in una scuola liquida, liquefatta forse, dove però qualcosa di duro contro cui andare a schiantarsi esiste: il numero. Sono 407 quest’anno gli iscritti all’Istituto “Alfonso Motolese” sul quale da alcuni anni incombe la mannaia del dimensionamento che, infischiandosene dell’identità e  del percorso storico che ogni istituto ha compiuto all’interno del territorio che lo ha accolto, cancella, taglia i ponti col passato in nome di una parola, razionalizzazione, che di razionale ha ben poco. Ma, dicevamo, l’IPS “Motolese” resiste. Nel suo passato, quello più recente, ha accorpato la sede succursale dell’Archimede, e in quello un po’ meno recente ma non  remoto, l’Istituto Professionale  “Don Lorenzo Milani”, nel cui plesso da un po’ di giorni fervono lavori di ristrutturazione funzionali all’accoglimento delle cinque classi del Liceo Artistico “Calò” con annessi laboratori e di quel che rimane dell’indirizzo grafico pubblicitario. Insomma quel che accade al “Motolese”  è paradigmatico del processo che ha investito e sta investendo la scuola tutta, a cui da un lato si chiede di impegnarsi nella costruzione di una specifica identità sul piano culturale e al tempo stesso la si costringe a riprodurre la terribile legge di natura, secondo cui il pesce grande per sopravvivere divora quello piccolo, annientando le specificità dei percorsi in un processo di omologazione e spersonalizzazione. 
Ma tornando  a ciò che ci interessa, di fatto, l’Istituto “Alfonso Motolese” tiene ed accoglie tutte quelle iniziative volte a creare legami tra gli studenti e il proprio territorio per definirne l’identità, la specificità all’interno  naturalmente, di un contesto globalizzato. Ed è proprio in quest’ottica che  questa mattina (18 ottobre) alle ore 10.00  l’Aula Magna dell’Istituto accoglierà di prof. Alberico Motolese che ad una rappresentanza studentesca illustrerà la figura di suo padre, Alfonso Motolese, offrendo così ai ragazzi e alle ragazze l’opportunità di comprendere, attraverso le vicende biografiche, professionali e politiche che lo hanno caratterizzato, lo spirito, la mission diremmo oggi,  che ha animato le scelte di un uomo di cui l’identità martinese si è impregnata. “Abbiamo accolto la proposta  dell’avvocato Elio Greco – ci spiega la Dirigente Adele Quaranta – perché gli studenti acquisiscano maggiore consapevolezza del ruolo che la scuola riveste all’interno del territorio. Questa lodevole iniziativa dell’avv. Greco ci permetterà inoltre di far sapere che l’Istituto ha avanzato alla Regione la richiesta di implementare, all’interno dell’indirizzo Servizi Socio-Sanitari, l’articolazione Ottico ed  Odontotecnico  proprio per offrire al nostro territorio competenze professionali in un settore in espansione. Quale personalità più in linea con le nostre volontà se non quella di Alfonso Motolese? Mi sembra un ottimo stimolo culturale e conoscitivo per i nostri studenti quello di ascoltare dalla viva voce del figlio le esperienze che hanno caratterizzato la vita di una personalità di alto prestigio.” 
Ma non puramente celebrativa sarà la giornata odierna. Infatti l’avvocato Elio Greco precisa che nel corso dell’incontro, nell’ambito del progetto“Giambattista Gifuni” per la promozione del libro e della lettura, a ciascuno studente del “Motolese” sarà donato un libro: 407 libri, dunque, mentre  la biblioteca dell’Istituto  si arricchirà di ulteriori volumi, tra i quali la preziosa Enciclopedia Treccani. 
Insomma,  si fa quel che si può: un colpo al cerchio ed un altro al coperchio. Si accoglie la tecnologia ma non si abbandonano i libri cartacei. La scuola  dei numeri si difende per mantenere un nome. E a proposito di nome, se qualche studente o studentessa particolarmente curioso/a volesse saper qualcosa su Alfonso Motolese  può sempre  consultare Wikipedia o fare un giretto su questo sito: https://sites.google.com/site/personaggidimartinafranca che, letto con spirito critico, ci permette di  conoscere e comprendere cosa c’è dietro un nome. 
 


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